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Il CEMR ed il Comitato delle regioni dell’Unione europea (CdR) hanno collaborato per esplorare il coinvolgimento dei governi locali e regionali nell’attuazione del piano di ripresa post-COVID dell’Unione europea da 724 miliardi di euro, il Recover and Resilience Facility (RRF).

Lo rende noto il sito del CEMR.

I risultati dell’indagine, basati prevalentemente sulle risposte dei membri del CEMR, forniscono importanti spunti sulla misura della capacità dei governi locali e regionali di influenzare e contribuire ai piani nazionali di risanamento.

A un anno dal precedente studio del CdR-CEMR, “i risultati restano in gran parte scoraggianti: troppo spesso i piani nazionali di risanamento sono stati attuati come processi dall’alto verso il basso con scarsi input da parte di comuni e regioni“.

Sebbene gli intervistati siano stati ampiamente positivi sulla capacità dei piani di ripresa di sostenere le transizioni verde e digitale, continua il CEMR, sono stati più ambivalenti riguardo ad altri obiettivi politici, come la coesione territoriale.

“Lo studio sarà uno strumento prezioso poiché il CEMR continua il suo lavoro di advocacy sulla RRF, soprattutto in vista dell’imminente voto del Parlamento europeo sulla sua posizione sull’attuazione del piano”.
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La Commissione Europea ha comunicato di aver approvato uno schema italiano da 698 milioni di euro a sostegno delle imprese attive nel settore turistico colpite dalla pandemia di coronavirus. Il regime è stato approvato nell’ambito del quadro temporaneo degli aiuti di Stato ed è incluso nel Piano nazionale per la ripresa e la resilienza.

L’Italia ha notificato alla Commissione nell’ambito del quadro temporaneo per gli aiuti di Stato un regime di 698 milioni di euro a sostegno delle imprese attive nel settore del turismo colpite dalla pandemia di coronavirus. Una parte del bilancio di 698 milioni di euro sarà resa disponibile tramite il dispositivo per la ripresa e la resilienza.

Nell’ambito del regime, l’aiuto assumerà la forma di sovvenzioni dirette e crediti d’imposta per le imprese turistiche; e crediti per agenzie di viaggio e tour operator.

Per le imprese turistiche il provvedimento è volto a coprire parte dei costi per il miglioramento delle strutture e degli impianti e per l’efficienza energetica. I beneficiari ammissibili avranno diritto a ricevere un importo di aiuto che copra fino al 50% dei costi ammissibili, entro un massimale di 100.000 euro per impresa.

Per le agenzie di viaggio e gli operatori turistici, invece, il provvedimento è volto a coprire parte dei costi relativi alle attività di ristrutturazione e sviluppo digitale. I beneficiari ammissibili, scrive la Commissione, avranno diritto a ricevere un aiuto sotto forma di credito d’imposta che copra fino al 50% dei costi ammissibili, entro un tetto massimo di 25.000 euro per beneficiario.

La Commissione ha riscontrato che il regime notificato dall’Italia è in linea con le condizioni stabilite nel quadro temporaneo. In particolare, l’aiuto non supererà i 2,3 milioni di euro per beneficiario; e saranno concessi entro e non oltre il 30 giugno 2022.

La Commissione ha concluso che “la misura è necessaria, adeguata e proporzionata per porre rimedio a un grave turbamento dell’economia di uno Stato membro, in linea con l’articolo 107, paragrafo 3, lettera b), TFUE e le condizioni stabilite nel quadro temporaneo.

Su questa base, la Commissione ha approvato la misura di aiuto ai sensi delle norme dell’UE in materia di aiuti di Stato.
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