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Eurostat ha annunciato sul proprio sito la nuova sezione tematica sulla disabilità, che raccoglie nello stesso luogo tutti i dati, la metodologia, le pubblicazioni e le informazioni sulla legislazione statistica correlata a questo tema.

I dati disponibili includono la prevalenza della disabilità, il reddito e le condizioni di vita, la protezione sociale, l’accesso al mercato del lavoro, i servizi sanitari e assistenziali e molto altro ancora. Permette di confrontare la situazione delle persone con disabilità nei paesi dell’UE e aiuta a valutare se godono di pari opportunità e di piena partecipazione a tutti gli aspetti della vita.

Nel corso del 2024 Eurostat annuncia che continuerà a lavorare su questa sezione pubblicando nuovi dati sulla soddisfazione di vita, sull’accesso all’istruzione e alla formazione, sul tempo libero e sulla partecipazione sociale.

È importante notare che nel 2021 la Commissione Europea ha adottato la Strategia per i diritti delle persone con disabilità 2021-2030, volta a migliorare la vita delle persone con disabilità nell’UE. Lo sviluppo di politiche in questo settore è fondamentale per contribuire ad affrontare le varie sfide riguardanti l’integrazione sociale delle persone con disabilità in tutti gli aspetti della vita e disporre di dati affidabili in relazione a questo gruppo di persone è un elemento chiave a tal fine.

Per maggiori informazioni

Articolo Eurostat sulle statistiche sulla disabilità introdotto

Banca dati Eurostat sulla disabilità

Strategia per i diritti delle persone con disabilità 2021-2030

Pilastro europeo dei diritti sociali: costruire un’UE più giusta e inclusiva
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La Gazzetta ufficiale dell’Unione europea C276 del 16 ottobre pubblica l’avviso della Relazione speciale 20/2023 della Corte dei Conti europea su «Sostegno alle persone con disabilità – L’azione dell’UE ha un limitato impatto pratico»

Circa un quarto dei cittadini dell’Unione europea dichiara di avere una disabilità, scrive la Relazione. Per aiutare gli Stati membri a fornire assistenza, l’UE ha adottato strategie specifiche in materia.

La Corte dei conti ha valutato se la Commissione europea avesse adottato misure efficaci a sostegno delle persone con disabilità.

L’azione dell’UE in tale ambito ha avuto un impatto limitato e gli indicatori chiave non avevano registrato alcun miglioramento significativo. I criteri per la definizione dello stato di disabilità differiscono da uno Stato membro all’altro e i dati statistici non sono comparabili, il che potrebbe ostacolare il reciproco riconoscimento.

La strategia 2021‑2030 definisce gli obiettivi, ma alcuni problemi rimangono irrisolti e il sistema di monitoraggio in essere non indica in che modo i finanziamenti dell’UE contribuiscano a migliorare la vita delle persone con disabilità.

La Corte raccomanda alla Commissione di ottenere dati più comparabili, adoperarsi per il reciproco riconoscimento dello stato di disabilità e analizzare la normativa dell’UE per valutarne la conformità con la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità.

La Corte raccomanda inoltre alle istituzioni dell’UE di misurare i progressi compiuti per includere persone con disabilità nei propri organici.​

LA RELAZIONE COMPLETA DELLA CORTE DEI CONTI IN ITALIANO (PDF)
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La Commissione europea ha presentato il 6 settembre una proposta legislativa che faciliterà l’accesso al diritto alla libera circolazione per le persone con disabilità, garantendo che possano, su base paritaria, accedere a condizioni speciali, trattamenti preferenziali e diritti di parcheggio quando visitano un altro Stato membro . La proposta della Commissione introduce una tessera europea di disabilità standardizzata e migliora l’attuale contrassegno di parcheggio europeo per le persone con disabilità. Entrambe le carte saranno riconosciute in tutta l’UE.

Proposta di direttiva che istituisce la carta europea di invalidità e il contrassegno europeo di parcheggio per le persone con disabilità
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La Gazzetta ufficiale dell’Unione europea C 177 del 17 maggio pubblica la Risoluzione del Parlamento europeo sul tema «Verso la parità di diritti per le persone con disabilità».

Nel documento si denuncia il fatto che alcune persone con disabilità sono maggiormente esposte al rischio di essere vittime di alcuni tipi di discriminazione e violenza, come le donne e le ragazze, i bambini, gli anziani, le persone senza fissa dimora, i detenuti, i migranti e i rifugiati, le persone vittime di razzismo e le persone appartenenti a un contesto etnico, ad esempio i Rom, nonché le persone LGBTIQ+; invita la Commissione e gli Stati membri ad affrontare le sfide, i diritti e le esigenze specifiche di tali persone attraverso misure mirate volte a garantire l’accesso alla giustizia, ai servizi di assistenza alle vittime, ai servizi di sostegno e alla protezione e a eliminare gli ostacoli alla denuncia di discriminazioni e violenze.

La Risoluzione sottolinea che le persone con disabilità, e in particolare le donne con disabilità, continuano a subire discriminazioni multiple e intersezionali sulla base della loro disabilità e del loro genere, razza, etnia, età, religione o credo, orientamento sessuale, condizione di migrante o contesto socioeconomico; sottolinea che le donne e le ragazze con disabilità sono particolarmente soggette alla violenza di genere e che la gamma delle violenze di genere subite dalle donne e ragazze con disabilità può includere forme di violenza fisica, sessuale, psicologica ed economica; è preoccupato per il fatto che le donne con disabilità sono spesso soggette a violenze di genere da parte dei partner o dei familiari; invita la Commissione e gli Stati membri a garantire la predisposizione e l’accessibilità di meccanismi per denunciare le violenze contro le persone con disabilità e di servizi di sostegno alle vittime.

Il Parlamento europeo osserva che nel quadro della strategia dell’UE sui diritti delle persone con disabilità 2021-2030 la Commissione si è impegnata a dedicare particolare attenzione alle donne con disabilità, per le quali la probabilità di subire violenze è da due a cinque volte maggiore rispetto alle altre donne; invita la Commissione a integrare e a tenere conto della situazione delle donne con disabilità nelle politiche e misure dell’UE.

esprime profonda preoccupazione per il fatto che alle donne e alle ragazze con disabilità è troppo spesso negato l’accesso ai servizi per la salute sessuale e riproduttiva, in particolare ai servizi ginecologici, che è loro negato anche il consenso informato per quanto riguarda l’uso di contraccettivi e che corrono persino il rischio di essere sottoposte alla sterilizzazione forzata (52); invita gli Stati membri ad attuare misure legislative a tutela dell’integrità fisica, della libertà di scelta e dell’autodeterminazione per quanto riguarda la vita sessuale e riproduttiva delle persone con disabilità.

LA RISOLUZIONE COMPLETA IN ITALIANO (PDF)
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United Cities and Local Governments (UCLG) e World Blind Union (WBU) hanno annunciatol la firma di uno storico memorandum d’intesa per consolidare e migliorare la partnership tra le due organizzazioni.

Lo rende noto un comunicato apparso sul sito dell’UCLG.
Nei prossimi tre anni, questo accordo guiderà il lavoro dell’UCLG e della WBU, con conseguente maggiore attenzione ai diritti delle persone con disabilità nel contesto dei governi locali e una maggiore inclusione delle persone con disabilità nello sviluppo urbano e nei processi di pianificazione urbana.

Il protocollo d’intesa evidenzia la necessità di garantire la partecipazione attiva e significativa delle persone con disabilità nella progettazione e attuazione di politiche, programmi e servizi urbani e il ruolo vitale dei governi locali e regionali nella rimozione degli ostacoli all’inclusione e alla partecipazione delle persone con disabilità.

Insieme, la WBU e l’UCLG faranno leva sui rispettivi mandati e punti di forza per promuovere i diritti delle persone con disabilità nello sviluppo urbano e sostenere l’attuazione della Nuova agenda urbana e della Convenzione sui diritti delle persone con disabilità. Questo partenariato si tradurrà in un migliore scambio di informazioni e buone pratiche, nonché nella creazione di sforzi e progetti di advocacy congiunti.

La WBU, membro fondatore dell’International Disability Alliance, è un’organizzazione globale che rappresenta circa 253 milioni di persone non vedenti o ipovedenti.
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La città svedese di Skellefteå ha ricevuto il 2023 Access City Awardin, riconoscimento del suo impegno a lungo termine e del suo approccio innovativo per migliorare l’accessibilità per le persone con disabilità.

Lo rende noto la Commissione europea in un comunicato.
L’accessibilità è inclusa in tutti i piani di Skellefteå, assicurando che gli spazi pubblici come i parchi giochi e le strade siano dotati di segnali informativi tattili e riscaldamento a terra, in modo da garantire che neve e ghiaccio non siano un ostacolo.

Il parco centrale della città e la vicina area fluviale hanno percorsi tattili e mappe, posti a sedere e un ascensore esterno. Un servizio SMS per non vedenti e ipovedenti fornisce informazioni sulla costruzione di strade e sui potenziali ostacoli in tutta la città. Anche gli autobus pubblici sono completamente accessibili grazie a piani ribassati, rampe, schermi di testo e annunci audio.
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