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I settori ad alta tecnologia sono considerati motori chiave della crescita economica e della produttività e spesso offrono opportunità di lavoro ben retribuite. Nel 2022, in tutta l’ UE c’erano 9,8 milioni di persone impiegate nei settori ad alta tecnologia , corrispondenti al 4,9% dell’occupazione totale dell’UE. La rappresentanza di genere in questo settore vede gli uomini rappresentare poco più dei due terzi (67,2%) del totale.

Lo comunica il sito di Eurostat, l’ufficio statistiche dell’Unione europea.

A livello regionale (regioni NUTS 2), le regioni della capitale francese (Ile-de-France) e spagnola (Comunidad de Madrid) hanno registrato il numero più elevato di persone impiegate nei settori ad alta tecnologia, rispettivamente 420.000 e 289.000. Seguono 3 regioni, che registrano più di 200.000 occupati nei settori ad alta tecnologia: Alta Baviera nella Germania meridionale, Lombardiae Catalogna nella Spagna orientale.

All’estremità inferiore della distribuzione, c’erano 5 regioni con meno di 3 000 persone impiegate nei settori ad alta tecnologia: la regione meridionale italiana del Molise, insieme a quattro regioni greche – Anatoliki Makedonia, Thraki, Peloponnisos, Ipeiros e Sterea Elláda.

Le donne rappresentavano quasi un terzo (32,8%) del numero totale di persone impiegate nei settori ad alta tecnologia dell’UE nel 2022.

La percentuale di donne occupate nell’occupazione ad alta tecnologia nelle regioni NUTS 2 varia da un massimo del 50,2% nella regione ungherese di Nyugat-Dunántúl fino all’8,3% nella regione greca della Tessaglia. In effetti, Nyugat-Dunántúl era l’unica regione dell’UE (a questo livello di dettaglio) dove c’erano più donne che uomini impiegati nei settori ad alta tecnologia. Le successive quote più elevate di occupazione femminile sono state registrate nelle Marche (48,6%) e in un’altra regione ungherese, Észak-Magyarország (48,1%).

Sezione tematica Eurostat su scienza, tecnologia e innovazione

Banca dati Eurostat su scienza, tecnologia e innovazione

Sezione tematica Eurostat sulle regioni

Banca dati Eurostat sulle statistiche regionali per classificazione NUTS
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L’ Italia ha ricevuto 1,5 miliardi di euro in più nell’ambito di REACT-EU per assumere più giovani e donne, migliorare le competenze dei lavoratori e delle persone in cerca di lavoro e sostenere la ripresa economica dell’Italia. Lo rende noto un comunicato stampa della Commissione europea.

Questi fondi saranno resi disponibili in aggiunta ai precedenti 4,5 miliardi di euro erogati per un sostegno simile nell’ambito del programma operativo nazionale italiano “Politiche attive per l’occupazione” finanziato dal Fondo sociale europeo (FSE) originariamente proposto nel settembre 2021.

Il nuovo finanziamento sosterrà:

Creazione di posti di lavoro nelle regioni meridionali: 1,2 miliardi di euro consentono di ridurre del 30% i contributi previdenziali dovuti dalle piccole imprese per i propri lavoratori nelle regioni Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna. Per essere ammissibili le imprese devono assumere i lavoratori per almeno nove mesi dalla richiesta della riduzione.

Occupazione giovanile : 139,1 milioni di euro sono destinati alla riduzione dei contributi previdenziali dovuti dai datori di lavoro che assumono under 36 a tempo indeterminato nel corso dell’anno 2022. Si prevede che beneficeranno di questa misura oltre 48.000 giovani.

Assunzione di donne: 88,5 milioni di euro per ridurre (fino a 6.000 euro l’anno) i contributi previdenziali dovuti dai datori di lavoro che assumono donne durante l’anno 2022. Si prevede che oltre 54.000 donne beneficeranno di questa misura.

Formazione sulle competenze verdi e digitali : quasi 280.000 euro dal ” Fondo nuove competenze” compensano le ore durante le quali il personale partecipa a corsi di formazione per acquisire nuove competenze verdi e digitali. Si prevede che più di 5.700 aziende beneficeranno di questa misura.

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