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A seguito della notifica ufficiale della denuncia da parte della Federazione russa della Convenzione-quadro per la protezione delle minoranze nazionali, il Comitato consultivo della Convenzione del Consiglio d’Europaha rilasciato una dichiarazione in cui esprime profondo rammarico per la decisione che “priva oltre 25 milioni di persone appartenenti alle numerose minoranze nazionali della Federazione russa della protezione offerta da questo trattato internazionale unico”.

Il Comitato ha ribadito la sua grande preoccupazione per la situazione delle persone appartenenti a minoranze nazionali, tra cui le popolazioni autoctone, nel paese: i giovani appartenenti a minoranze sono sovrarappresentati tra le reclute e le vittime della guerra di aggressione da parte della Federazione russa contro l’Ucraina; le persone appartenenti a minoranze nazionali subiscono una riduzione dei loro diritti linguistici ed educativi; i difensori dei diritti umani che si battono per i diritti delle minoranze sono soggetti a gravi violazioni dei diritti umani.

Il Comitato consultivo esprime inoltre preoccupazione per le denunce ricevute dai rappresentanti delle minoranze nazionali ucraine che vivono in Crimea e altri territori temporaneamente controllati o occupati dalla Federazione russa. “Oltre alla sofferenza umana e alla distruzione del patrimonio culturale causate dall’aggressione, le persone appartenenti a minoranze nazionali sono esposte a violazioni dei diritti umani e a politiche di assimilazione da parte delle forze occupanti”, dichiara il Comitato.

“In linea con la determinazione del Consiglio d’Europa di continuare a interagire con la società civile russa, il Comitato consultivo rimane disponibile per il dialogo con i rappresentanti delle minoranze nazionali e delle popolazioni autoctone della Federazione russa ed esprime loro piena solidarietà nella continua lotta per i loro diritti”, ha concluso l’organismo del Consiglio d’Europa.
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Marija Pejčinović Burić, Segretaria generale del Consiglio d’Europa, ha recentemente incontrato Kairat Abdrakhmanov, Alto Commissario dell’OSCE per le minoranze nazionali, per lanciare ufficialmente la risorsa web congiunta “Raccolta delle norme del Consiglio d’Europa e dell’OSCE sulle minoranze nazionali”.

La pagina web, esempio di cooperazione tra le due organizzazioni per la promozione dei diritti delle persone appartenenti a minoranze nazionali in Europa, è stata lanciata in occasione del 25° anniversario dell’entrata in vigore della Convenzione-quadro del Consiglio d’Europa per la protezione delle minoranze nazionali e della Carta europea delle lingue regionali o minoritarie, nonché del 30° anniversario dell’apertura dell’ufficio dell’Alto Commissario dell’OSCE per le minoranze nazionali all’Aia.

“La pagina web congiunta illustra la lunga e solida cooperazione tra le nostre due istituzioni, nonché la loro complementarietà”, hanno scritto la Segretaria generale del Consiglio d’Europa e l’Alto Commissario dell’OSCE per le minoranze nazionali nella premessa congiunta della pagina web dedicata.

“Il Consiglio d’Europa e l’Alto Commissario dell’OSCE assolvono le loro responsabilità nei confronti delle minoranze nazionali avvalendosi di diversi strumenti che servono al conseguimento dello stesso obiettivo. Nel difficile contesto geopolitico attuale, creare stretti legami tra le nostre due istituzioni è più importante che mai.”

“La definizione di norme e linee guida è solo uno degli aspetti importanti nella protezione dei diritti umani; l’effettiva attuazione di tali norme e il monitoraggio del loro rispetto sono essenziali per garantire che servano allo scopo per cui sono state istituite e contribuiscano così alla coesione sociale, alla creazione di società resilienti e al mantenimento della pace.”

La “Raccolta delle norme del Consiglio d’Europa e dell’OSCE sulle minoranze nazionali” è contenuta in una sezione dedicata del sito web del Consiglio d’Europa ed è concepita come risorsa di riferimento per gli attori della società civile, i rappresentanti di governo, i media e il pubblico generale.
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Il Comitato consultivo della Convenzione-quadro del Consiglio d’Europa per la protezione delle minoranze nazionali (FCNM) ha condannato con la massima fermezza l’aggressione della Federazione russa contro l’Ucraina e “deplora l’utilizzo da parte delle autorità russe delle questioni associate ai diritti delle minoranze come pretesto per l’invasione”. Lo rende noto un comunicato stampa del Consiglio d’Europa.

Il Comitato esprime profonda preoccupazione per il fatto che la guerra abbia esacerbato la situazione delle relazioni interetniche in Ucraina.

In una dichiarazione adottata durante la sua sessione plenaria la scorsa settimana, il Comitato ha espresso costernazione per la perdita di vite umane e le sofferenze causate dalla guerra, che colpisce anche le persone appartenenti a minoranze nazionali nelle aree interessate dal conflitto, gli sfollati interni e i rifugiati.

“L’Ucraina è un paese multietnico e nelle regioni più devastate a est e a sud del paese vivono molte minoranze nazionali”, ha osservato il Comitato consultivo, unendosi alla Segretaria generale del Consiglio d’Europa nel condannare le barbare violenze commesse contro donne e bambini.

“Il Comitato consultivo esprime profonda preoccupazione per il fatto che la guerra abbia esacerbato la situazione delle relazioni interetniche in Ucraina, accentuando la sfiducia tra le persone che si identificano etnicamente come russe e la maggior parte della popolazione. Questo avrà un impatto anche sulle persone che si identificano come appartenenti ad altre minoranze nazionali o come ucraine ma utilizzano il russo come principale lingua di comunicazione”, si legge nella dichiarazione.

L’aggressione viola non solo gli obblighi della Russia previsti dallo Statuto del Consiglio d’Europa, ma è inoltre contraria ai principi della Convenzione-quadro e questa contraddizione “è estremamente netta”, ha sottolineato il Comitato. Secondo la Convenzione-quadro, la protezione delle minoranze nazionali è parte integrante della protezione internazionale dei diritti umani e le disposizioni della Convenzione “devono essere applicate in buona fede, in uno spirito di comprensione e tolleranza e in conformità ai principi di buon vicinato, relazioni amichevoli e cooperazione tra gli Stati”.

Come conseguenza dell’aggressione, la Federazione russa è stata esclusa dal Consiglio d’Europa. Essendo la Convenzione-quadro aperta a Stati non membri, la Federazione russa rimane parte contraente di tale convenzione ed è pertanto vincolata dai relativi obblighi e soggetta alla relativa procedura di monitoraggio. In questo contesto e se le circostanze lo permettono, il Comitato consultivo continuerà a seguire da vicino le ripercussioni di questi sviluppi sulle minoranze nazionali nella Federazione russa.

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