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Erasmus+, il programma dell’UE per l’istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport, ha sostenuto circa 26.000 progetti nel 2022, a beneficio di oltre 73.000 organizzazioni. Ha offerto opportunità di mobilità per l’apprendimento a oltre 1,2 milioni di studenti, discenti, professori, insegnanti, formatori, operatori giovanili e giovani.

Lo comunica in una nota la Commissione europea.

Sono questi i principali risultati dell’edizione 2022 del Rapporto annuale Erasmus+, presentato il 30 novembre dalla Commissione europea al 6° Summit europeo sull’istruzione. La relazione mostra che il programma ha raggiunto i suoi obiettivi nel 2022, con un’elevata adesione e un uso efficiente dei fondi.

Il rapporto mostra che il programma continua a crescere. Con un budget di circa 26,2 miliardi di euro per il periodo 2021-2027 (quasi il doppio dei finanziamenti disponibili nel periodo 2014-2020), Erasmus+ pone una forte attenzione all’inclusione sociale, alle transizioni verde e digitale e alla promozione della partecipazione alla vita democratica.

Il rapporto 2022 fornisce approfondimenti sull’impatto di Erasmus+ sulla vita di milioni di persone che partecipano a varie attività di mobilità in Europa e oltre. La mobilità degli studenti, del personale e dei giovani è l’attività faro di Erasmus+. Ha un impatto positivo sul loro sviluppo educativo, sociale, personale e professionale e rafforza il senso di identità europea. Anche i tassi di mobilità sono tornati ai livelli pre-pandemia.

ERASMUS +: IL BANDO 2024
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Il 30 novembre prossimo si terrà a Bruxelles la 6a edizione del vertice europeo sull’istruzione. L’evento riunirà ministri, deputati al Parlamento europeo, rappresentanti del Comitato delle regioni e del Comitato economico e sociale, parti sociali, discenti, educatori e rappresentanti della società civile di tutta Europa. L’edizione di quest’anno si concentra sullo stato di avanzamento dello spazio europeo dell’istruzione che la Commissione e le parti interessate si stanno impegnando a realizzare entro il 2025.

Il 6º vertice sull’istruzione sarà anche un’occasione per fare il punto e discutere nuove idee e iniziative. Diverse tavole rotonde saranno dedicate allo scambio di opinioni sul futuro della professione di insegnante, sull’educazione alla cittadinanza europea, sulle transizioni digitale e verde nell’istruzione, sugli investimenti nell’istruzione e nella formazione e nell’educazione e cura della prima infanzia. Durante il vertice saranno inoltre pubblicate la relazione di monitoraggio del settore dell’istruzione e della formazione 2023 e la relazione annuale Erasmus+ 2022.

Tutte le sessioni saranno disponibili sulla pagina dedicata all’evento e sui social media. I discenti di tutte le età e di tutti i livelli, gli educatori, i formatori, le parti interessate e chiunque sia interessato alle strategie di istruzione e formazione sono invitati a seguire le discussioni online.

CONSULTA Il programma completo.

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La rete Eurydice della Commissione ha pubblicato il 10 ottobre la relazione “Promuovere la diversità e l’inclusione nelle scuole europee”, che fornisce una panoramica delle ultime politiche e misure messe in atto dalle autorità nazionali in materia di istruzione per combattere le discriminazioni nell’istruzione scolastica. Lo comunica il sito della Rappresentanza italiana della Commissione europea.

La relazione esamina la situazione degli studenti con bisogni educativi speciali, disabilità, provenienti da contesti migratori o da minoranze etniche, oltre alle misure a sostegno della parità di genere e degli studenti della comunità LGBTIQ+ o delle minoranze religiose.

Dalla relazione emerge che gli studenti con bisogni educativi speciali o con disabilità sono i principali destinatari in tutti i settori analizzati, comprese le misure volte a promuovere l’accesso e la partecipazione, le politiche di apprendimento e di sostegno sociale ed emotivo, nonché la formazione degli studenti e degli insegnanti.

Dai risultati emerge inoltre che, sebbene i sistemi di istruzione promuovano già alcune misure mirate, occorre prendere in considerazione le esigenze specifiche e multiformi di ogni singolo studente. Permangono in tutta Europa sfide quali la mancanza di un’adeguata preparazione degli insegnanti per gestire classi inclusive e finanziamenti insufficienti per inserire personale specializzato e gruppi multidisciplinari nel sistema scolastico ordinario.

L’importanza di valorizzare la diversità e l’inclusione di tutti gli studenti nell’istruzione e nella formazione è ampiamente riconosciuta nelle principali politiche dell’UE. Migliorare la qualità, l’equità e l’inclusione nell’istruzione è una priorità strategica dello spazio europeo dell’istruzione.

La Commissione sostiene gli Stati membri e le parti interessate per eventuali riforme strutturali basate sui valori dell’UE, e ha messo a disposizione corsi e seminari online sulla piattaforma europea per l’istruzione scolastica allo scopo di aiutare gli insegnanti che desiderano migliorare la tolleranza e l’inclusione nelle classi.

Sempre online è disponibile il kit europeo di strumenti per le scuole, che offre idee concrete sull’istruzione inclusiva e sul benessere a scuola. La rete Eurydice spiega e mette a confronto i sistemi di istruzione in Europa. La relazione, disponibile qui, fornisce una sintesi comparativa delle politiche e delle misure adottate nei sistemi di istruzione di 39 paesi.
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Rinnovare la missione democratica e civica dell’istruzione, rafforzare la sua responsabilità sociale e la capacità di risposta, far progredire l’istruzione attraverso una trasformazione digitale basata sui diritti umani: sono questi i tre pilastri della nuova Strategia per l’istruzione 2024-2030 del Consiglio d’Europa, lanciata in occasione della 26a Conferenza dei ministri dell’Istruzione che si è conclusa nei giorni scorsi a Strasburgo.

Le azioni principali della strategia si concentreranno sulla promozione della flessibilità nella progettazione dei curricula e dei programmi, sull’autonomia degli studenti, sullo sviluppo professionale dei professionisti dell’istruzione e sulla governance democratica e partecipativa dei sistemi e degli istituti scolastici. Il benessere degli studenti è essenziale per il loro sviluppo olistico a lungo termine e per il loro successo accademico, grazie a un ambiente favorevole e inclusivo.

I risultati attesi della strategia sono legati allo sviluppo di nuovi strumenti giuridici e politici, di norme di riferimento e di strumenti di sviluppo delle capacità. I governi degli Stati membri promuoveranno l’attuazione della strategia a livello nazionale, regionale e locale, in stretta collaborazione con le parti interessate nel settore dell’istruzione.

I partecipanti alla Conferenza hanno anche adottato importanti risoluzioni che daranno forma alla futura direzione delle politiche del Consiglio d’Europa in materia di istruzione. Le risoluzioni si concentrano sul rinnovo della missione civica dell’istruzione, sulla fornitura di un’istruzione di qualità che sia inclusiva ed equa in tempi di emergenza e di crisi, nonché sullo sfruttamento del potenziale dell’intelligenza artificiale nell’istruzione e attraverso di essa.

In particolare, i ministri hanno concordato di avviare un lavoro preparatorio su una nuova convenzione quadro che codifichi i principi di uno Spazio europeo per l’educazione alla cittadinanza. È stata presentata una versione pilota della risorsa “Strumenti per l’istruzione in tempi di emergenza e di crisi – EDURES” per garantire la resilienza nell’istruzione e si è deciso di sostenerne l’ulteriore sviluppo e la sperimentazione negli Stati membri del Consiglio d’Europa. I ministri hanno inoltre deciso di dichiarare il 2025 l’Anno europeo dell’educazione alla cittadinanza digitale”.
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Nel secondo trimestre del 2023 il numero di dichiarazioni di fallimento delle imprese dell’UE è aumentato per il sesto trimestre consecutivo. Rispetto al trimestre precedente il numero dei fallimenti è aumentato dell’8,4% e ha quindi raggiunto il livello più alto dall’inizio della rilevazione dei dati nel 2015.

Per quanto riguarda le iscrizioni di nuove imprese, rispetto al trimestre precedente, dopo un aumento del 2% nel primo trimestre dell’anno, queste sono diminuite leggermente dello 0,6% nel secondo trimestre del 2023. In generale, dal 2023, il numero di le registrazioni delle imprese sono state più elevate rispetto al periodo 2015-2022.

Questa informazione proviene dai dati sulle registrazioni delle imprese e sui fallimenti pubblicati da Eurostat, l’ufficio statistiche dell’Unione europea.

Analizzando nello specifico i fallimenti per attività, tutti i settori dell’economia hanno registrato un aumento del numero di fallimenti nel secondo trimestre del 2023 rispetto al trimestre precedente. Servizi di alloggio e ristorazione (+23,9%), trasporti e magazzinaggio (+15,2%) e istruzione, sanità e attività sociali (+10,1%) sono stati i settori con il maggiore aumento del numero di fallimenti nel secondo trimestre del 2023 rispetto a con il trimestre precedente.

Rispetto al quarto trimestre del 2019 pre-pandemia, il numero delle dichiarazioni di fallimento nel secondo trimestre del 2023 è stato più elevato nella maggior parte dei settori economici. I maggiori aumenti del numero di fallimenti, rispetto al quarto trimestre del 2019, sono stati registrati nei servizi di alloggio e ristorazione (+82,5% e nel trasporto e magazzinaggio (+56,7%).

Al contrario, nel secondo trimestre del 2023, solo due settori dell’economia hanno registrato un numero di dichiarazioni di fallimento inferiore rispetto al quarto trimestre del 2019 pre-pandemia: l’industria (-11,5%) e l’edilizia (-2,7%).

Articolo Eurostat sulle registrazioni trimestrali di nuove imprese e sulle dichiarazioni di fallimento

Sezione tematica Eurostat sulle statistiche congiunturali delle imprese
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La Gazzetta ufficiale dell’Unione europea C 243 del 10 luglio pubblica un invito a presentare proposte per ReferNet – Rete europea di riferimento ed esperienza nel campo dell’istruzione e della formazione professionale (IFP) del Cedefop.

Con l’obiettivo di sostenere il funzionamento di una rete europea di riferimento ed esperienza nel campo dell’IFP (ReferNet), l’Union europea ha lanciato un invito che mira a selezionare un richiedente in ciascun paese ammissibile (27 Stati membri dell’UE, più Islanda e Norvegia) con il quale il Cedefop stipulerà un accordo quadro di partenariato quadriennale nonché a concludere una convenzione di sovvenzione specifica per un piano di lavoro da realizzare nel 2024.

Istituito nel 1975 e con sede in Grecia sin dal 1995, il Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale (Cedefop) è un’agenzia dell’Unione europea (UE). Riconosciuto come fonte autorevole in materia di informazioni e competenze nel campo dell’IFP nonché di abilità e qualifiche, il Centro mira a promuovere lo sviluppo delle politiche europee in materia di IFP e a favorirne l’attuazione.

Le disponibilità finanziarie previste per i quattro anni di durata dell’accordo quadro di partenariato sono pari a 3 760 000 EUR, da determinarsi in via definitiva in base alle decisioni annuali dell’autorità di bilancio.

Le disponibilità finanziarie complessive per il programma di lavoro annuale del 2024 (durata del progetto: 12 mesi) saranno pari a 940 000 EUR per i 29 partner (provenienti dai 27 Stati membri dell’UE nonché da Islanda e Norvegia).

Per essere ammissibili, i richiedenti devono soddisfare i seguenti requisiti:

a) essere organismi pubblici o privati, dotati di statuto e personalità giuridica (le persone fisiche, ossia i privati, non sono ammissibili);

b) aver sede legale in un paese in cui si applica la sovvenzione

Le candidature per l’accordo quadro di partenariato e l’accordo specifico per l’azione ReferNet 2024 devono essere presentate entro e non oltre il 22 settembre 2023.

Le specifiche dettagliate dell’invito a presentare proposte, l’atto di candidatura e i suoi allegati saranno disponibili sul sito web del Cedefop a partire dal 10.7.2023 al seguente indirizzo: http://www.cedefop.europa.eu/about-cedefop/public-procurement
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A Kiev sono stati firmati nei giorni scorsi due accordi di cooperazione tra Commissione europea ed Ucraina nell’ambito del sostegno dell’UE all’Ucraina.

Dopo aver incontrato il ministro dell’Istruzione e della scienza dell’Ucraina, Oksen Lisovyi, il vicepresidente della Commissione Schinas e il ministro Lisovyi hanno firmato congiuntamente un accordo per la cooperazione in materia di istruzione tra la Commissione europea e il ministero dell’Istruzione e della scienza dell’Ucraina. Entrambe le parti hanno convenuto di rafforzare e sviluppare ulteriormente la cooperazione e il dialogo in questo campo.

Attraverso questo accordo, la Commissione europea ha ribadito l’invito permanente alle autorità ucraine a partecipare ai gruppi di lavoro e alle attività di apprendimento tra pari nell’ambito del quadro strategico per lo spazio europeo dell’istruzione. Ciò consentirà all’Ucraina di allinearsi ulteriormente all’acquis dell’UE nel settore dell’istruzione e, tra l’altro, di facilitare il riconoscimento reciproco dei titoli accademici. La Commissione ha inoltre aperto la partecipazione alla rete Eurydice al ministero dell’Istruzione e della scienza dell’Ucraina per ottenere una comprensione più approfondita dei rispettivi sistemi educativi e della loro cooperazione nel settore dell’istruzione.

Il vicepresidente Schinas ha incoraggiato gli ucraini a sfruttare appieno le opportunità offerte loro attraverso il programma Erasmus+, dalla cooperazione rafforzata tra le scuole al potenziale delle piattaforme online della Commissione sull’istruzione, in particolare eTwinning , la comunità online di insegnanti ed educatori europei. La Commissione ha inoltre accolto con favore gli ulteriori sforzi dell’Ucraina per incoraggiare la scolarizzazione negli Stati membri dell’UE.

Inoltre, il vicepresidente ha anche annunciato l’estensione della partecipazione dell’Ucraina al programma faro Erasmus+ dell’UE. La Commissione offre alle organizzazioni ucraine la possibilità di partecipare, a partire dal 2024, a progetti di cooperazione internazionale nel quadro delle azioni di sviluppo delle capacità Erasmus+ nel settore della gioventù e dello sport.

Il vicepresidente Schinas e il ministro della Salute ucraino, Viktor Liashko, hanno firmato congiuntamente un accordo per la cooperazione in materia sanitaria tra la Commissione europea e il ministero della Salute dell’Ucraina. Entrambe le parti hanno convenuto di rafforzare e sviluppare ulteriormente la cooperazione e il dialogo in questo campo.

L’aggressione russa contro l’Ucraina ha avuto conseguenze devastanti per la salute di migliaia di persone, distruggendo strutture sanitarie e sistemi sanitari vitali. Attraverso questo accordo, la Commissione ribadisce il costante sostegno al sistema sanitario ucraino, nonché a coloro che devono lasciare il paese. Nell’ambito del sistema MEDEVAC dell’UE, più di 2.250 pazienti sono già stati evacuati dall’Ucraina per cure mediche nei paesi dell’UE e del SEE.

Le sei aree di cooperazione dell’accordo odierno sono: la salute mentale, l’accesso all’assistenza sanitaria e la soddisfazione delle esigenze sanitarie dei rifugiati, il ritorno dei pazienti in Ucraina e il rafforzamento del suo sistema di riabilitazione, il potenziamento del lavoro dell’Ucraina sulle malattie rare e il proseguimento dei finanziamenti attraverso il programma EU4Health.
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La Commissione europea attraverso un comunicato stampa informa di aver adottato il 18 aprile due proposte di raccomandazione del Consiglio dell’Unione nel contesto dell’Anno europeo delle competenze, con l’obiettivo di sostenere gli Stati membri e il settore dell’istruzione e della formazione nel fornire un’istruzione e una formazione digitale di alta qualità, inclusiva e accessibile per sviluppare la competenze digitali dei cittadini europei.

Le proposte affrontano le due principali sfide comuni identificate congiuntamente dalla Commissione e dagli Stati membri dell’UE: 1) la mancanza di un approccio a tutto il governo all’istruzione e alla formazione digitali e 2) le difficoltà nel dotare le persone delle necessarie competenze digitali.

Nonostante i progressi e alcuni eccellenti esempi di innovazione, scrive la Commissione, finora gli sforzi congiunti non hanno portato a una trasformazione digitale sistemica nell’istruzione e nella formazione. Gli Stati membri faticano ancora a raggiungere livelli sufficienti di investimento nelle infrastrutture per l’istruzione e la formazione digitale, le attrezzature e i contenuti dell’istruzione digitale, la formazione digitale (riqualificazione) di insegnanti e personale e il monitoraggio e la valutazione delle politiche di istruzione e formazione digitale.

La proposta di “raccomandazione del Consiglio sui principali fattori abilitanti per il successo dell’istruzione e della formazione digitale” invita tutti gli Stati membri a garantire l’accesso universale a un’istruzione e una formazione digitale inclusiva e di alta qualità, per affrontare il divario digitale, che è diventato ancora più evidente alla luce della crisi del COVID-19.

Ciò potrebbe essere ottenuto creando un quadro coerente di investimenti, governance e formazione degli insegnanti per un’istruzione digitale efficace e inclusiva. Propone orientamenti e azioni che gli Stati membri possono perseguire per attuare un approccio intergovernativo e multilaterale nonché una cultura dell’innovazione e della digitalizzazione dal basso guidata dal personale dell’istruzione e della formazione.

La piattaforma europea per l’istruzione scolastica

Scheda informativa sul miglioramento dell’offerta di competenze digitali nell’istruzione e nella formazione

Scheda informativa sui principali fattori abilitanti per un’istruzione e una formazione digitale di successo
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