E-News, In Evidenza, Ultime Notizie, Notizie
La Commissione europea ha accolto con favore l’Iniziativa dei Cittadini Europei “Salva i cosmetici senza crudeltà – Impegnati per un’Europa senza test sugli animali” (“Save cruelty-free cosmetics – Commit to a Europe without animal testing”) e riconosce che il benessere degli animali rimane una forte preoccupazione per i cittadini europei.

La Commissione europea sottolinea il ruolo guida dell’Europa nell’eliminazione graduale dell’uso degli animali nella sperimentazione e nel miglioramento del benessere degli animali in generale. E’ quanto emergerebbe, peraltro, nel divieto totale della sperimentazione animale per i cosmetici, in vigore nell’UE dal 2013.

La Commissione avvierà una nuova tabella di marcia con una serie di azioni legislative e non legislative per ridurre ulteriormente la sperimentazione animale, con l’obiettivo di passare infine a un sistema normativo che esclusa la sperimentazione animale per le sostanze chimiche (ad esempio, REACH, regolamento sui biocidi, regolamento sui prodotti fitosanitari e medicinali per uso umano e veterinario) e continuare a sostenere con forza le alternative alla sperimentazione animale.

La Commissione continuerà a sostenere con forza la ricerca per lo sviluppo di alternative alla sperimentazione animale ed esplorerà la possibilità di coordinare le attività degli Stati membri in questo campo.

La Commissione delinea le seguenti azioni in risposta a obiettivi specifici dell’Iniziativa dei Cittadini Europei:

Proteggere e rafforzare il divieto di sperimentazione animale sui cosmetici
La Commissione sottolinea che il regolamento UE sui cosmetici vieta già l’immissione sul mercato di prodotti cosmetici che sono stati testati sugli animali. Tuttavia, questo divieto non si estende ai test di sicurezza richiesti per valutare i rischi delle sostanze chimiche per i lavoratori e l’ambiente ai sensi del regolamento UE sulla registrazione, valutazione, autorizzazione e restrizione delle sostanze chimiche (REACH). L’interfaccia tra i due atti legislativi è attualmente oggetto di valutazione in due cause dinanzi alla Corte di giustizia dell’Unione Europea. La Commissione valuterà l’esito delle cause giudiziarie in vista di eventuali future modifiche legislative.

Trasformare la legislazione dell’UE in materia di sostanze chimiche
Nell’ambito del suo impegno a ridurre e potenzialmente eliminare la sperimentazione animale nel contesto della legislazione in materia di sostanze chimiche, la Commissione collaborerà con tutte le parti interessate a una tabella di marcia verso valutazioni della sicurezza chimica esenti da sperimentazione animale. La tabella di marcia fungerà da quadro-guida per azioni e iniziative future volte a ridurre e infine eliminare la sperimentazione animale nel contesto della legislazione sulle sostanze chimiche all’interno dell’Unione Europea.

Modernizzare la scienza nell’UE
Sebbene la Commissione non condivida l’opinione secondo cui è necessaria una proposta legislativa per raggiungere l’obiettivo di eliminare gradualmente l’uso degli animali nella ricerca, nella formazione e nell’istruzione, continuerà a sostenere con forza lo sviluppo di approcci alternativi con finanziamenti adeguati. La Commissione propone inoltre di avviare una serie di azioni per accelerare la riduzione della sperimentazione animale nella ricerca, nell’istruzione e nella formazione, compresa l’esplorazione della possibilità di coordinare le attività degli Stati membri e delle autorità nazionali in questo campo e sostenere nuove iniziative di formazione per gli scienziati all’inizio della carriera.

Questa iniziativa dei cittadini è la nona a cui la Commissione risponde, cinque delle quali riguardano proprio il benessere degli animali o l’ambiente.

Fonte:Dipartimento per le Politiche Europee
0

E-News, diritti umani ed uguaglianza, In Evidenza, Ultime Notizie, Notizie
La Commissione europea informa attraverso un comunicato stampa di aver deciso di registrare un’iniziativa dei cittadini europei (ICE) intitolata “Garantire un’accoglienza dignitosa dei migranti in Europa”.

Gli organizzatori dell’iniziativa invitano la Commissione a sviluppare un nuovo sistema per la distribuzione volontaria dei richiedenti asilo in tutta l’UE, garantendo nel contempo un’effettiva solidarietà tra gli Stati membri. Chiedono inoltre standard di accoglienza vincolanti che garantiscano condizioni di vita dignitose per i richiedenti asilo in tutta l’UE, ad esempio in termini di cibo, salute, alloggio, istruzione e lavoro.

Poiché questa iniziativa dei cittadini europei soddisfa le condizioni formali, la Commissione europoea la ritiene “giuridicamente ammissibile”. La Commissione non ha ancora analizzato la sostanza della proposta in questa fase.

Il contenuto dell’iniziativa, precisa Bruxelles, esprime esclusivamente il punto di vista del gruppo di organizzatori e “non può in alcun modo riflettere il punto di vista della Commissione”.

Dopo la registrazione, gli organizzatori hanno sei mesi di tempo per aprire la raccolta firme. Se un’iniziativa dei cittadini europei riceve un milione di dichiarazioni di sostegno entro un anno, da almeno sette diversi Stati membri, la Commissione dovrà reagire. La Commissione potrebbe decidere se portare avanti o meno la richiesta e sarà tenuta a spiegarne le ragioni.
0

E-News, diritti umani ed uguaglianza, In Evidenza, Ultime Notizie, Notizie


La Commissione europea comunica che ha deciso di registrare il 12 gennaio un’iniziativa dei cittadini europei (ICE) dal titolo “Articolo 4: Stop alla tortura e ai trattamenti inumani alle frontiere dell’Europa”.

L’iniziativa chiede un quadro che garantisca il rispetto del divieto di violenza e trattamenti inumani e degradanti sancito dall’articolo 4 della Carta dei diritti fondamentali in relazione alle politiche dell’UE in materia di controllo delle frontiere, asilo e immigrazione.

Bruxelles precisa che la decisione di registrazione è di natura giuridica e non pregiudica le conclusioni giuridiche e politiche finali della Commissione europea su questa iniziativa e l’eventuale azione che intende intraprendere, qualora l’iniziativa ottenga il necessario sostegno.

Poiché questa iniziativa dei cittadini europei soddisfa le condizioni formali, la Commissione la ritiene giuridicamente ammissibile. La Commissione non ha ancora analizzato la sostanza della proposta in questa fase.

L’iscrizione non implica in alcun modo che la Commissione confermi la correttezza fattuale del contenuto dell’iniziativa, che è di esclusiva responsabilità del gruppo di organizzatori. Il contenuto dell’iniziativa esprime esclusivamente il punto di vista del gruppo di organizzatori e non può in alcun modo riflettere il punto di vista della Commissione.

Dopo la registrazione, gli organizzatori hanno sei mesi di tempo per aprire la raccolta firme. Se un’iniziativa dei cittadini europei riceve un milione di dichiarazioni di sostegno entro un anno, da almeno sette diversi Stati membri, la Commissione dovrà reagire. La Commissione europea potrebbe decidere di portare avanti o meno la richiesta e sarà tenuta a spiegarne le ragioni.

L’iniziativa dei cittadini europei è stata introdotta con il trattato di Lisbona come strumento di definizione dell’agenda nelle mani dei cittadini. È stata lanciata ufficialmente nell’aprile 2012. Una volta formalmente registrata, un’iniziativa dei cittadini europei consente a un milione di cittadini di almeno sette Stati membri dell’UE di invitare la Commissione europea a proporre atti giuridici nei settori in cui ha il potere di agire. Le condizioni di ricevibilità sono: (1) il ricorso proposto non esula manifestamente dall’ambito dei poteri della Commissione di presentare una proposta di atto giuridico, (2) non è manifestamente abusivo, frivolo o vessatorio e (3) è non manifestamente contraria ai valori dell’Unione.

Dall’inizio dell’iniziativa dei cittadini europei, la Commissione ha ricevuto 120 richieste di lancio di un’iniziativa dei cittadini europei, 97 delle quali erano ammissibili e quindi idonee alla registrazione. La decisione odierna è la prima iniziativa registrata quest’anno.
0

E-News, In Evidenza, Ultime Notizie, Notizie
la Commissione europea ha deciso di registrare un’iniziativa dei cittadini europei (ICE) intitolata “Giornata europea del “qualunque cosa serva”.

L’Iniziativa chiede l’istituzionalizzazione della Giornata Europea del “Qualunque cosa serva” come ‘atto simbolico di paneuropeismo’. Gli organizzatori mirano a segnare un capitolo della resilienza funzionale dell’UE e delle capacità fondamentali per le istituzioni, le nazioni e le società per guidare il progresso durante i tempi di gestione delle crisi multiple.

Poiché questa iniziativa dei cittadini europei soddisfa le condizioni formali, la Commissione la ritiene giuridicamente ammissibile.

Dopo la registrazione odierna, gli organizzatori hanno sei mesi di tempo per aprire la raccolta firme. Se un’iniziativa dei cittadini europei riceve un milione di dichiarazioni di sostegno entro un anno, da almeno sette diversi Stati membri, la Commissione dovrà reagire. La Commissione potrebbe decidere di portare avanti o meno la richiesta e sarà tenuta a spiegarne le ragioni.

0

E-News, In Evidenza, Ultime Notizie, Notizie


Al via dal 19 luglio 2022 la raccolta delle firme per l’Iniziativa dei Cittadini Europei “Good Clothes, Fair Pay” (Bei vestiti, salari equi). L’iniziativa era stata registrata lo scorso 1^ giugno.

Lo rende noto il sito del Dipartimento per le Politiche Europee.

Con “Good Clothes, Fair Pay” i promotori invitano la Commissione UE a presentare una proposta legislativa che imponga alle imprese del settore dell’abbigliamento e delle calzature di esercitare la dovuta diligenza per quanto riguarda i salari di sussistenza nelle catene di approvvigionamento, e definisce sei obiettivi:

individuare, prevenire e attenuare le ingerenze nei diritti umani;

ridurre la povertà nell’UE e nel mondo, con particolare attenzione per la situazione delle donne, dei migranti e dei lavoratori con contratti precari e per la necessità di contrastare il lavoro minorile; vietare le pratiche commerciali sleali;

riconoscere il diritto all’informazione dei consumatori;

migliorare la trasparenza e la rendicontabilità delle imprese del settore dell’abbigliamento e delle calzature.

In base a quanto stabilisce l’art.8 (1) del Regolamento (UE) 2019/788, i promotori hanno 12 mesi di tempo per raccogliere le dichiarazioni di sostegno di almeno un milione di cittadini da non meno di sette paesi UE.

Approfondimento sul sito della Commissione europea

Iniziativa dei Cittadini Europei
0