E-News, In Evidenza, Ultime Notizie, Notizie
“Il Vertice del Consiglio d’Europa a Reykjavik ha rappresentato una tappa importante per l’Organizzazione in un momento critico e ha portato a una forte unità europea nel rispondere all’aggressione da parte della Russia contro l’Ucraina”, ha dichiarato Edgars Rinkēvičs, Ministro degli Affari esteri lettone e Presidente del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, rivolgendosi all’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa.

Il Ministro ha sottolineato l’importanza del nuovo Registro dei danni come primo passo pratico verso un futuro meccanismo di risarcimento internazionale e ha invitato tutti gli Stati membri del Consiglio d’Europa e non solo ad aderire a questa iniziativa. La Lettonia porterà avanti il lancio operativo del Registro; la prima riunione dei partecipanti, alla fine di giugno, affronterà i passi pratici da compiere.

“Dobbiamo fare tutto il possibile per assicurare il completo riconoscimento delle responsabilità per i crimini commessi dalla Russia”, ha dichiarato. “Occorre portare avanti gli sforzi internazionali per istituire un tribunale speciale per il crimine di aggressione e il Consiglio d’Europa dovrebbe contribuire a questo processo con le sue conoscenze”.

A settembre la Lettonia organizzerà una conferenza informale dei Ministri della Giustizia europei per fornire una piattaforma di discussione su come far progredire la responsabilità della Russia e sulla questione del ricongiungimento dei bambini ucraini con le loro famiglie.

“Dovremmo continuare ad attuare le iniziative già esistenti a sostegno dell’Ucraina”, ha dichiarato il Ministro, aggiungendo che il Piano d’azione per la resilienza, la ripresa e la ricostruzione dell’Ucraina rappresenta una di queste iniziative.

La Presidenza lettone si adopererà anche per portare avanti le priorità nazionali, tra cui il rafforzamento della democrazia e dello Stato di diritto, compresa la promozione dell’esecuzione delle sentenze della Corte europea dei diritti dell’uomo, l’istruzione e i giovani, la libertà di espressione, la sicurezza dei giornalisti e l’intelligenza artificiale.
0

E-News, diritti umani ed uguaglianza, In Evidenza, Ultime Notizie, Notizie
Nell’ottobre 2022, 99.175 richiedenti asilo per la prima volta (cittadini non UE) hanno presentato domanda di protezione internazionale negli Stati membri dell’UE, 8.630 persone in più rispetto al mese precedente, con un aumento del 10%. Rispetto a ottobre 2021 (59.870), si è registrato un aumento del 66% del numero totale di richieste.

Per quanto riguarda il numero di richiedenti successivi (persone che hanno presentato nuovamente domanda di asilo dopo che era stata presa una decisione su una domanda precedente), è accaduto il contrario, con un numero totale in diminuzione. Nell’ottobre 2022 vi sono stati 6 380 richiedenti successivi, indicando una diminuzione del 3% (-185 richiedenti successivi) rispetto a settembre 2022. Rispetto a ottobre 2021, si è registrato un calo del 5%.

Queste informazioni provengono dai dati mensili sull’asilo pubblicati il 25 gennaioi da Eurostat.

Come nei due mesi precedenti, nell’ottobre 2022 i siriani rappresentavano il gruppo più numeroso di richiedenti asilo (18 420 richiedenti per la prima volta). Sono stati seguiti da afghani (13 695) e turchi (6 770).

A seguito dell’aggressione militare della Russia contro l’Ucraina, si è registrato un forte aumento dei richiedenti asilo ucraini per la prima volta (da 2 370 a febbraio a 12 890 a marzo 2022), ma il numero è poi diminuito di mese in mese, da 1 510 di aprile a 950 in Ottobre 2022. Questo anche perché le persone in fuga dall’Ucraina beneficiano di una protezione temporanea.

Nell’ottobre 2022, il numero di richiedenti asilo per la prima volta con cittadinanza russa si è classificato al 13° posto tra tutte le cittadinanze, con 1 960 domande, 650 in più rispetto a settembre 2022.

Dall’inizio del 2022, la Germania è lo Stato membro che ha segnalato il maggior numero di richiedenti asilo per la prima volta nell’UE. Nell’ottobre 2022, la Germania ha ricevuto 24 910 richiedenti per la prima volta, pari al 25% del totale. La Germania è stata seguita da Austria (17.745, 18%), Francia (13.680, 14%), Spagna (10.905, 11%) e Italia (8.385, 8%).

Questi cinque paesi insieme rappresentano i tre quarti (76%) di tutti i richiedenti asilo per la prima volta nell’UE.

In totale, nell’UE nel suo insieme, nell’ottobre 2022 c’erano 222 richiedenti asilo per la prima volta per milione di abitanti.

Rispetto alla popolazione di ciascun paese dell’UE (al 1° gennaio 2022), il tasso più elevato di richiedenti registrati per la prima volta nell’ottobre 2022 è stato registrato in Austria (1976 richiedenti per milione di abitanti), seguita da Cipro (1819) e Croazia (505). Al contrario, il tasso più basso è stato osservato in Ungheria (0,3).

Nell’ottobre 2022, 5 225 minori non accompagnati hanno presentato domanda di asilo per la prima volta nell’UE, con un aumento del 6% rispetto a settembre 2022 (4 950).

La maggior parte dei minori non accompagnati che hanno presentato domanda di asilo nell’ottobre 2022 proveniva da Afghanistan (2 315), Siria (1 440), Somalia (210), Turchia (140) ed Eritrea (135).

I paesi dell’UE che hanno ricevuto il maggior numero di domande di asilo da minori non accompagnati nell’ottobre 2022 sono stati nuovamente Austria (2.055), Germania (800), Paesi Bassi (590), Belgio (530) e Bulgaria (445). Tutti questi cinque paesi hanno visto aumentare il numero di richieste ad eccezione dell’Austria che ha registrato un calo marginale (-15 richieste).

Per maggiori informazioni

Articolo Eurostat sulle statistiche mensili in materia di asilo

Articolo Eurostat sulle statistiche annuali in materia di asilo

Articolo Eurostat sugli ucraini a cui è stata concessa protezione temporanea a novembre

Sezione tematica Eurostat sulle statistiche di migrazione e asilo<

Banca dati Eurostat sulle statistiche relative all’asilo
0

E-News, In Evidenza, Ultime Notizie, Notizie


Il Premio Paweł Adamowicz è stato conferito al comune polacco di Michałowo per l’aiuto prestato ai rifugiati alla frontiera con la Bielorussia. L’esito di questa edizione del Premio, creato per promuovere il lascito ideale di Paweł Adamowicz, è stato annunciato a Danzica – dove Adamowicz è stato sindaco per un ventennio – presso il Centro europeo di solidarietà. Il prestigioso riconoscimento sarà consegnato al sindaco di Michałowo Marek Nazarko nel corso della sessione plenaria del CdR dell’8 febbraio a Bruxelles.

Il Premio Paweł Adamowicz, istituito dal Comitato europeo delle regioni in partenariato con il comune di Danzica e la Rete internazionale delle città rifugio (ICORN), viene conferito ai leader – politici o della società civile – locali che, come Paweł Adamowicz, aiutare con coraggio e integrità per soccorrere chi ha bisogno di aiuto e lottano contro l’intolleranza, la radicalizzazione, l’incitamento all’odio, l’oppressione e la xenofobia.

Questa edizione premia il sostegno di primo soccorso prestato da Michałowo e dai suoi cittadini ai migranti che si sono trovati bloccati tra la Polonia e la Bielorussia dopo che, nel settembre 2021, il governo polacco ha imposto lo stato di emergenza in risposta alla sponsorizzazione della migrazione illegale da parte della Bielorussia.

L’amministrazione locale di Michałowo, un comune il cui territorio è situato a ridosso del confine tra Polonia e Bielorussia, ha infatti fornito ai migranti bisognosi – anche con il sostegno di alcune ONG – vestiti, pasti caldi e una sistemazione per la notte. Inoltre, fin dallo scoppio della guerra, famiglie ucraine in fuga vengono ospitate in un alloggio temporaneo fornito dall’amministrazione locale a Bondary, un villaggio in prossimità del confine.

La giuria del Premio ha anche deciso di dedicare una menzione speciale a Oleksandr Babich, sindaco di Hola Prystan (un piccolo comune dell’Ucraina meridionale), detenuto da sei mesi per aver cercato di proteggere la sua comunità: così facendo, la giuria ha inteso onorare Babich in quanto rappresentante di tutti i sindaci ucraini rapiti o torturati dall’inizio dell’invasione russa.

La ristretta rosa di candidati scelti per la selezione finale era composta, oltre che dal vincitore, da:

Vadym Boichenko, sindaco di Mariupol (Ucraina), per l’aiuto prestato agli sfollati dopo la prima invasione russa dell’Ucraina nel 2014 e per il lavoro oggi svolto a sostegno dei residenti di Mariupol che hanno lasciato la città a seguito dell’invasione russa più recente;

I sindaci dell’Ucraina (rappresentati dall’Associazione dei comuni ucraini), per tutti i sindaci coraggiosi di tale paese che, durante la brutale e ingiustificata invasione russa, hanno promosso e promuovono la libertà, i valori democratici, la solidarietà e la lotta contro l’intolleranza e contro l’incitamento all’odio;

SOS Méditerranée, in quanto organizzazione umanitaria europea che contribuisce a proteggere la vita dei migranti che attraversano il Mediterraneo, percorrendo la rotta migratoria più pericolosa al mondo.

La giuria del Premio Paweł Adamowicz comprende rappresentanti di Città e governi locali uniti (CGLU), di Eurocities, del Parlamento mondiale dei sindaci (PMS), del Consiglio dei comuni e delle regioni d’Europa(CEMR), dell’Assemblea delle regioni d’Europa ( ARE), della Conferenza delle assemblee legislative regionali europee (CALRE), della Conferenza delle regioni indipendenti marittime d’Europa (CRPM), del Consiglio d’Europa, del comune di Danzica, dell’ICORN e del Comitato europeo delle regioni (CdR) .

.Pagina web del CdR dedicata al Premio Paweł Adamowicz
0

E-News, In Evidenza, Ultime Notizie, Notizie
Democrazia, diritti umani e libertà di parola sono essenziali per i cittadini dell’UE, e proprio da loro arriva la richiesta al Parlamento europeo di difendere questi valori fondanti della nostra Unione. Questi sono alcuni dei principali dati emersi dall’indagine Eurobarometro dell’autunno 2022 commissionata dal Parlamento europeo, di cui sono stati pubblicati il 14 dicembre alcuni risultati. L’indagine completa sarà pubblicata a gennaio.

Secondo l’indagine condotta tra il 12 ottobre e il 7 novembre 2022, il tasso di approvazione per il sostegno dimostrato dall’Unione europea all’Ucraina in seguito all’invasione russa è al 74% a livello europeo. In tutti gli Stati membri, la maggior parte dei cittadini approva il sostegno dell’UE: le percentuali più alte sono state registrate in Svezia (97%), Finlandia (95%), Paesi Bassi (93%), Portogallo (92%) e Danimarca (92%). In Italia, si sono detti favorevoli il 63%.

Dieci mesi dopo l’inizio della guerra in Ucraina, il consenso per le misure concrete adottate dall’Unione, quali le sanzioni contro il governo russo o il sostegno economico, militare e umanitario all’Ucraina, continua a essere anch’esso alto, al 73% (media UE), e al 62% in Italia.

L’ultima indagine Eurobarometro conferma il deciso sostegno dei cittadini europei all’Ucraina e ai valori su cui si fonda l’Unione. Alla domanda su quali valori il Parlamento europeo dovrebbe difendere in via prioritaria, al primo posto si attesta la democrazia (36% il dato a livello l’UE, 39% per l’Italia), seguita dalla protezione dei diritti umani nell’UE e nel mondo (29%) e dalla libertà di parola e di pensiero (28%). I cittadini vogliono che i valori fondanti dell’UE siano protetti e difesi all’interno e all’esterno dell’Unione. Questi sono gli stessi valori che il popolo ucraino difende quotidianamente da quando le truppe russe hanno lanciato un’invasione non provocata e ingiustificata dell’Ucraina.

sono circa due terzi i cittadini dell’UE che ritengono che la loro vita cambierà (65%), in aumento di quattro punti percentuali rispetto all’indagine di aprile/maggio 2022.

Allo stesso tempo, i cittadini UE riconoscono il valore reale dell’appartenenza all’Unione europea: il 72% ritiene infatti che il proprio paese abbia beneficiato della condizione di Stato membro dell’UE (stessa opinione per il 61% per gli intervistati italiani). Rispondendo alla domanda sul perché il loro paese abbia tratto vantaggio dall’appartenenza all’UE, gli intervistati hanno spesso fatto riferimento al contributo dell’Unione al mantenimento della pace e al rafforzamento della sicurezza (36%, +6 punti percentuali rispetto all’indagine di novembre/dicembre 2021). Gli incrementi maggiori sono stati registrati in Lettonia (+16 punti percentuali), Lituania (+15 punti percentuali). Estonia (+12 punti percentuali), Paesi Bassi (+13 punti percentuali), Malta (+11 punti percentuali) e Polonia (+11 punti percentuali). Questi risultati sono indicativi degli effetti della guerra russa in Ucraina. Tra le altre motivazioni, spiccano i vantaggi della cooperazione tra paesi dell’UE (35%, +3 punti percentuali) e il contributo dell’Unione alla crescita economica del proprio paese (stabile al 30%).

Sondaggio PE autunno 2022: primi risultati – Il sostegno dei cittadini dell’UE all’Ucrainaù
0

E-News, In Evidenza, Ultime Notizie, Notizie
La tua città o regione è pronta ad affrontare le sfide portate alla luce dalla guerra? Si sta preparando per l’inverno per risparmiare energia? Si è notato un attacco informatico al settore pubblico?

Queste alcune delle domande rivolte in un breve sondaggio elaborato dall’Associazione delle autorità locali e regionali finlandesi (AFLRA) al quale il CEMR attraverso il proprio sito invita contribuire.

Le risposte a questo sondaggio contribuiranno a far luce sulla preparazione delle città e delle regioni ad affrontare eventi dirompenti attuali e futuri. Forniranno inoltre linee guida su come rafforzare la condivisione delle informazioni e la cooperazione tra tutte le parti interessate. Gli intervistati riceveranno un riepilogo dei risultati. Le risposte individuali non saranno pubblicate.

La scadenza per la compilazione del questionario è il 30 novembre.

VAI AL SONDAGGIO
0

E-News, coesione, In Evidenza, Ultime Notizie, Notizie
La sesta edizione della conferenza Just Transition Platform (JTP) si è svolta dal 24 al 26 ottobre. Co-ospitato dalla DG REGIO e dalla DG ENER, l’evento ibrido ha riunito oltre 1 000 partecipanti registrati.

La conferenza ha riunito le parti interessate, comprese le autorità nazionali, locali e regionali, le parti economiche e sociali, la società in generale e i rappresentanti della Commissione europea. Lo comunica il sito della DG Politica Regionale dell’Unione europea. Tra loro c’erano i Commissari Elisa Ferreira e Kadri Simson, che hanno tenuto discorsi chiave per aprire l’evento. Il commissario Ferreira ha iniziato sollecitando un’azione collettiva continua da parte dei soggetti interessati alla transizione giusta, in particolare idee ed entusiasmo a livello locale, mentre la programmazione del Fondo per una transizione giusta (JTF) passa dalla pianificazione all’attuazione:

“Vi esorto tutti: mantenetevi impegnati, restate attivi, fate sentire la vostra voce e lavoriamo tutti insieme – Stati membri e regioni, enti locali e sindacati, giovani e organizzazioni non governative – per una transizione verde che non lasci uno dietro”.

La conferenza ha offerto alla comunità uno spazio per lo scambio di conoscenze e buone pratiche in un momento critico, scrive la DG, nel contesto della guerra in Ucraina, della crisi energetica e del passaggio alla fase di attuazione del JTF.

La Commissione ha aggiornato le parti interessate sullo stato di avanzamento della programmazione del JTF. Finora sono stati approvati 13 programmi in 9 Stati membri, mobilitando circa 6,1 miliardi di EUR. Questi programmi sono legati a 19 Piani Territoriali per una Transizione Giusta, di cui circa 70 sono previsti in totale.

La Commissione sta lavorando intensamente con gli Stati membri e le regioni per discutere i dettagli finali e le questioni legate ai piani, con l’obiettivo di adottare tutti i programmi entro la fine del 2022 per mobilitare fondi e guidare il processo di transizione accelerata.

I temi chiave erano trovare soluzioni alle sfide attuali come la povertà energetica, sviluppare idee progettuali concrete e criteri di selezione e trovare modi per accelerare il progresso e mantenere lo slancio nella comunità.

Discussioni e casi di studio hanno anche esaminato il potenziale dell’accoppiamento e della riqualificazione del settore per aggiungere valore al processo di transizione, proteggere i lavoratori e trasformare le sfide in opportunità positive di crescita nell’economia verde.

I sondaggi dei partecipanti hanno mostrato ispirazione e ottimismo diffusi tra le parti interessate, con i membri del pubblico che hanno commentato che tali eventi stanno aiutando le parti interessate a parlare la stessa lingua e costruire una comprensione comune.

Hanno anche messo in evidenza le sfide condivise, come la necessità di un’attuazione trasparente, processi dal basso verso l’alto e un maggiore coinvolgimento con le parti interessate a livello locale, inclusi sindacati, organizzazioni non governative e giovani. I dibattiti hanno inoltre sottolineato l’urgenza di sbloccare i finanziamenti in tutte le regioni in transizione giusta in un contesto di crescente pressione sui tempi per gli obiettivi di neutralità climatica.

La conferenza si può rivedere con le registrazioni su Swapcard.

0

E-News, In Evidenza, Ultime Notizie, Notizie
Il Comitato europeo delle Regioni ha recentemente pubblicato la relazione annuale dell’UE sullo stato delle regioni e delle città, come un’istantanea delle sfide più urgenti affrontate dalle regioni e dalle città dell’Unione, che aiuta a informare le decisioni politiche dell’UE.

Basato su studi originali commissionati dal Comitato europeo delle regioni, oltre a ricerche accademiche, contributi di altre istituzioni europee e documentazione open source, questo rapporto fornisce fatti e dati per i responsabili politici e le parti interessate.

La relazione di quest’anno si concentra sulle sfide più urgenti che le città e le regioni dell’UE devono affrontare: le conseguenze economiche e sociali della guerra della Russia contro l’Ucraina, gli effetti duraturi della pandemia di COVID-19 e la necessaria ripresa, l’emergenza climatica e la transizione energetica, lotta contro le disuguaglianze e il futuro della democrazia sulla base delle conclusioni della Conferenza sul futuro dell’Europa.

Il rapporto contiene anche il suo “Barometro regionale e locale”, che presenta le opinioni dei rappresentanti eletti di tutta Europa intervistati in collaborazione con IPSOS.

​​​​​​​​​​​Nei 27 Stati membri dell’Unione Europea, ci sono più di un milione di politici eletti a livello subnazionale. Questi politici locali rappresentano un insieme molto diversificato di collegi elettorali a vari livelli di governo, inclusi stati federali, regioni, province, contee, distretti o comuni. L’indagine Eurobarometro Flash offre ai politici locali dell’UE un’importante piattaforma per condividere la propria opinione sulle sfide e le priorità dell’Europa.

Le risposte rivelano ciò che i politici locali darebbero la priorità a livello dell’UE, quanto sono consapevoli delle iniziative a livello dell’UE e delle opportunità di finanziamento dell’UE, cosa pensano del futuro dell’Europa e quali sono le loro risposte all’emergenza creata dalla guerra in Ucraina.

PRINCIPALI RISULTATI

>Rapporto annuale dell’UE sullo stato delle regioni e delle città 2022

Relazione annuale dell’UE sullo stato delle regioni e delle città: scheda informativa 2022 in italiano (PDF)
0

E-News, diritti umani ed uguaglianza, In Evidenza, Ultime Notizie, Notizie
In occasione della Giornata europea contro la tratta (18 ottobre), il Gruppo di esperti del Consiglio d’Europa sulla lotta contro la tratta di esseri umani (GRETA) ha sottolineato la necessità di affrontare con urgenza la crescente minaccia della tratta a scopo di sfruttamento lavorativo.

Helga Gayer, Presidente del GRETA, ha dichiarato: “La tratta di esseri umani a scopo di sfruttamento lavorativo è aumentata in tutti gli Stati membri del Consiglio d’Europa, colpendo un numero crescente di uomini, donne e bambini. Riguarda tutti i settori economici, tra cui il lavoro domestico, i settori non regolamentati e l’economia informale. Il Consiglio d’Europa ha istituito norme omnicomprensive per aiutare gli Stati ad affrontare la tratta di esseri umani, che di recente sono state ulteriormente potenziate attraverso l’adozione di una nuova raccomandazione del Comitato dei Ministri incentrata in modo specifico sulla tratta a scopo di sfruttamento lavorativo”.

I rapporti di monitoraggio del GRETA mostrano che la tratta per sfruttamento lavorativo è diventata la principale forma di tratta di esseri umani in un numero crescente di Stati europei, con oltre il 50% delle vittime identificate in paesi come Belgio, Lettonia, Malta, Repubblica di Moldova, Portogallo e Regno Unito.

La povertà, la disoccupazione e una crescente economia informale, insieme a una domanda di manodopera e servizi a buon mercato, sono fattori che portano alla tratta a scopo di sfruttamento lavorativo. La pandemia da Covid-19 e l’aggressione della Russia contro l’Ucraina hanno aumentato le vulnerabilità alla tratta di esseri umani. Sempre più vittime vengono reclutate tramite i social media e l’utilizzo delle tecnologie di informazione e comunicazione pone ulteriori sfide per l’indagine e il perseguimento dei casi di tratta di esseri umani, come sottolineato in un rapporto tematico pubblicato recentemente dal GRETA.
0

PREVIOUS POSTSPage 1 of 4NO NEW POSTS