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Sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea C298 del 5 agosto sono pubblicati gli Orientamenti a sostegno dell’applicazione del regolamento (UE) 2020/741 recante prescrizioni minime per il riutilizzo dell’acqua

Nell’introduzione, si sottolinea che le risorse idriche dell’UE sono sottoposte a pressioni crescenti, che determinano una situazione di stress idrico, quando le risorse disponibili non sono sufficienti a soddisfare il fabbisogno, e un deterioramento della qualità dell’acqua. Inoltre i cambiamenti climatici, le condizioni meteorologiche imprevedibili e le siccità contribuiscono in misura significativa all’esaurimento delle riserve di acqua dolce. Il riutilizzo delle acque affinate è ampiamente riconosciuto come una pratica che favorisce una gestione più efficiente delle risorse idriche e l’adattamento dei nostri sistemi ai cambiamenti climatici, in linea con la strategia dell’UE definita nel Green Deal europeo.

Il regolamento sul riutilizzo dell’acqua, applicabile dal 26 giugno 2023, stabilisce prescrizioni minime uniformi in materia di qualità dell’acqua per il riutilizzo sicuro delle acque reflue urbane trattate a fini irrigui in agricoltura. Le prescrizioni minime armonizzate garantiranno inoltre il corretto funzionamento del mercato unico dei prodotti agricoli e dovrebbero rafforzare la fiducia dei consumatori.

Una sezione degli orientamenti riguarda gli obblighi generali e amministrativi stabiliti dal regolamento

Un’altra sezione mette in primo piano la gestione dei rischi.

LA COMUNICAZIONE COMPLETA IN ITALIANO (PDF)
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La Gazzetta ufficiale dell’Unione europea C167 del 21 aprile pubblica le Conclusioni del Consiglio sul rafforzamento della mobilità, in particolare della mobilità europea, di docenti e formatori nel corso della loro istruzione e formazione iniziale e continua

La mobilità transnazionale permette agli insegnanti di sviluppare una vasta gamma di competenze. «Tuttavia, precisa il documento, solo una minoranza di insegnanti in Europa è stata all’estero per motivi professionali. Nel 2018, il 40,9 % degli insegnanti nell’UE ha sperimentato la mobilità transnazionale almeno una volta come studente, come insegnante o in entrambi i casi».

Esistono differenze sostanziali tra i paesi europei per quanto riguarda il tasso di partecipazione, informa il documento, e anche per quanto riguarda le materie insegnate, in quanto la mobilità resta troppo spesso la prerogativa dei docenti di lingue. Le tendenze relative alla mobilità dei docenti nell’ambito del programma Erasmus+ indicano inoltre che la maggior parte dei docenti partecipa a corsi all’estero, mentre l’affiancamento lavorativo in una scuola e gli incarichi di insegnamento sono meno utilizzati nonostante il loro maggiore impatto.

La mobilità transnazionale come parte della formazione iniziale dei docenti è importante, sottolinea il Consiglio. Oltre al beneficio per il futuro docente, “tale mobilità aumenta anche la partecipazione alla mobilità nelle fasi successive della carriera”. Tuttavia, la mobilità dei futuri docenti durante gli studi non è diffusa. Nel 2018, solo circa un quinto dei docenti della scuola secondaria di primo grado (20,9 %) dell’UE ha dichiarato di essersi recato all’estero durante gli studi. La mobilità di docenti e formatori è promossa e sponsorizzata a livello dell’UE e può essere sostenuta anche da meccanismi di finanziamento a livello nazionale.

La mobilità per il Consiglio dell’Unione è importante in quanto:

serve a rafforzare la capacità dei docenti e dei formatori di innovare e riflettere sulle pratiche al fine di soddisfare meglio le esigenze dei discenti;

contribuisce a sviluppare nei docenti e nei formatori il senso di appartenenza a una comunità europea dell’insegnamento e dell’apprendimento attraverso i legami intessuti durante e dopo le esperienze di mobilità, incoraggia la mobilità dei discenti e, più in generale, contribuisce allo sviluppo di una dimensione europea nelle attività e nei progetti dei loro istituti d’istruzione e di formazione nonché nelle strategie internazionali, e ha quindi un impatto sull’intero sistema d’istruzione e di formazione;

(la mobilità) è un’esperienza di apprendimento significativa, potenzialmente molto incisiva per i docenti e i formatori, sia futuri sia in servizio. Questi dovrebbero essere consapevoli delle opportunità di mobilità disponibili ed essere incoraggiati a partecipare alla mobilità durante l’istruzione e la formazione iniziale e continua;

sostiene lo sviluppo di reti di docenti e formatori in tutta l’Europa.

Promuovere opportunità di mobilità europea di docenti e formatori, ad esempio rimuovendo gli ostacoli esistenti se del caso, offrendo sostegno organizzativo e finanziario ove possibile, condividendo soluzioni per quanto riguarda l’organizzazione delle supplenze e promuovendo programmi di mobilità.

Il Consiglio quindi invita gli stati membri a:

Promuovere opportunità di mobilità dei dirigenti scolastici e incoraggiarne la mobilità a motivo non solo dei benefici che ne deriveranno per le loro carriere e i loro istituti d’istruzione e di formazione, ma anche come mezzo per sostenere e promuovere la mobilità dei docenti e dei formatori.

Integrare la mobilità nei sistemi d’istruzione e di formazione dei docenti e dei formatori, se del caso, per l’istruzione e la formazione iniziale e continua. Promuovere la partecipazione alle attività di Erasmus+, ad esempio le accademie dei docenti Erasmus + e le università europee. Le esperienze di cooperazione bilaterale possono essere un punto di partenza e costituire una fonte di ispirazione per sviluppi futuri.

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