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La Commissione europea rende noto in un comunicato di aver selezionato il 26 marzo una nuova serie di 170 progetti nell’ambito dello strumento di sostegno tecnico (STI), per aiutare gli Stati membri a progettare e attuare un totale di 307 riforme nel 2024, che rafforzeranno la competitività, la resilienza e la modernizzazione degli Stati membri.

Queste riforme riguarderanno un’ampia gamma di settori che incidono sulla vita dei cittadini nell’UE, precisa la Commissione, dall’applicazione dell’intelligenza artificiale nelle imprese e nelle pubbliche amministrazioni, all’attuazione del piano industriale Green Deal e ad altre riforme strumentali alla transizione verso un’economia a zero emissioni nette, sostenendo l’uguaglianza di genere e contrastando la fuga dei cervelli e fornendo servizi di assistenza sanitaria mentale a giovani e bambini.

Basandosi sulle riforme già attuate nell’ambito della STI nei suoi quattro anni di storia – per un totale di circa 780 progetti per circa 1.200 riforme – la nuova tornata di riforme fornirà un supporto tecnico su misura agli Stati membri, per aiutarli a progettare e attuare le riforme riforme di cui hanno bisogno, realizzando così le priorità nazionali e dell’UE sul campo.

Le riforme continueranno a dare priorità alla modernizzazione delle pubbliche amministrazioni degli Stati membri, in linea con la comunicazione della Commissione sul rafforzamento dello spazio amministrativo europeo (ComPAct), adottata alla fine del 2023.

Nel 2024, la STI sosterrà gli scambi di dipendenti pubblici nell’ambito dell’Iniziativa di cooperazione nella pubblica amministrazione (PACE), un’iniziativa lanciata per promuovere l’apprendimento tra pari tra i dipendenti pubblici di diversi Stati membri. Questi scambi coinvolgeranno 200 dipendenti pubblici di 12 Stati membri, per migliorare le loro competenze in settori chiave come la finanza sostenibile, la digitalizzazione dell’amministrazione, l’uso dei fondi UE e l’alfabetizzazione dei dati.

LA SCHEDA INFORMATIVA SULL’ITALIA

Programma di lavoro annuale della STI 2024

Sito web di sostegno alla riforma
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L’Europa sta attraversando una grande trasformazione demografica. Il cambiamento demografico ha un profondo impatto sulla vita quotidiana e richiede soluzioni olistiche e integrate. Lo scrive il sito della DG Politica regionale dell’Unione europea.

“Poiché i nostri cittadini vivono una vita più lunga e più sana, scrive la DG, tutte le nostre politiche devono essere lungimiranti e sostenere il passaggio da una società che invecchia a una società della longevità”.

Nelle conclusioni del Consiglio europeo di giugno 2023 si invitava la Commissione a presentare uno strumento per aiutare gli Stati membri ad affrontare le sfide demografiche e il loro impatto sul vantaggio competitivo dell’Europa.

Gli strumenti demografici, preparati in risposta alla Commissione, si basano sulle esperienze di tutta l’UE e definiscono un approccio globale al cambiamento demografico strutturato attorno a quattro pilastri:

sostenere i genitori conciliando meglio le aspirazioni familiari e il lavoro retribuito, in particolare garantendo l’accesso a servizi di assistenza all’infanzia di qualità e un buon equilibrio tra lavoro e vita privata;

sostenere e consentire alle generazioni più giovani di prosperare, sviluppare le proprie competenze, facilitare il loro accesso al mercato del lavoro e ad alloggi a prezzi accessibili;

dare potere alle generazioni più anziane e sostenere il loro benessere, attraverso riforme combinate con adeguate politiche del mercato del lavoro e del posto di lavoro;

ove necessario, affrontando la carenza di manodopera attraverso la gestione della migrazione legale , in piena complementarità con la valorizzazione dei talenti provenienti dall’UE.

Il pacchetto di strumenti riconosce la necessità di tenere conto della dimensione territoriale dei cambiamenti demografici, in particolare nelle regioni che sperimentano il fenomeno del declino demografico e una significativa mobilità verso l’esterno dei giovani lavoratori (“fuga di cervelli”).

Sfruttare la piattaforma dei talenti
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“La fuga dei cervelli, unita al calo demografico, sta spingendo le risorse umane critiche fuori da diverse regioni europee, minandone il potenziale di crescita”, così recita un comunicato stampa della DG Politica Regionale della Commissione europea.

“Rischia a sua volta di ampliare ulteriormente le disparità territoriali e incide sulla sostenibilità del modello europeo di integrazione e crescita“.

La Commissione europea, rende noto il comunicato, si impegna ad affrontare il fenomeno e sostenere le regioni colpite, pianificando una comunicazione dedicata entro la fine del 2022.

Sono state avviate consultazioni pubbliche e richieste di prove per raccogliere prove, opinioni e suggerimenti da cittadini e parti interessate.

I contributi degli enti locali e regionali, delle associazioni professionali e delle organizzazioni giovanili e studentesche saranno particolarmente utili per cogliere le dimensioni e le cause della fuga dei cervelli e per dare forma alle future iniziative dell’UE.

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