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È stato firmato presso la Residenza dell’Ambasciatore d’Italia a Tunisi, Lorenzo Fanara, un accordo di collaborazione tra la Farnesina, l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) e la Sede italiana del Centro Internazionale di Alti Studi Agronomici Mediterranei (CIHEAM Bari) che porterà alla realizzazione di bio-territori in Tunisia.

Lop rende noto un comunicato stampa del Ministero per gli Affari esteri e cooperazione internazionale. L’intesa, “Azioni preliminari per la costituzione di bio-territori in Tunisia”, ha come obiettivo la promozione di iniziative di sviluppo locale a supporto di attività produttive, imprenditoriali e innovative, allo scopo di contribuire allo sviluppo di micro, piccole e medie imprese e di valorizzare le risorse genetiche e naturali e il know-how locale.

Il progetto, che può godere di un finanziamento complessivo di un milione di euro, avrà una durata di 18 mesi. In risposta ad una richiesta del Ministero dell’Agricoltura, delle Risorse Idrauliche e della Pesca (MARHP) tunisino di assistenza istituzionale, tecnica e metodologica, le attività progettuali porteranno alla realizzazione di uno studio di prefattibilità, finalizzato alla costituzione di “bio-territori” in cinque aree pilota disseminate in diverse zone bioclimatiche del Paese, precisamente Hazoua (Tozeur), Majel Bel Abbes (Kasserine), Kesra (Siliana), Haouaria (Nabeul), e Sejnane (Bizerte). Si tratta dei primi bio-territori nel continente africano; un approccio che rappresenta un salto di qualità nella governance delle politiche e strategie di sviluppo rurale.
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Un comunicato stampa del Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale informa che la Farnesina ha avviato con il Fondo Migrazioni un pacchetto di interventi del valore totale di 37.2 milioni di euro quale contributo alla stabilizzazione dei flussi migratori in Nord Africa, Sahel e Africa Occidentale. “Un provvedimento, recita la nota, che conferma l’attenzione dell’Italia alla lotta al traffico di migranti e al supporto per i Paesi più esposti alle conseguenze dell’aggravarsi della crisi alimentare in ambito migratorio”.

Le iniziative saranno realizzate nelle aree tradizionalmente prioritarie per la strategia migratoria italiana, con focus sul sostegno alle comunità locali che accolgono i migranti nei Paesi di transito.

In particolare, sono stati finanziati tre progetti in Libia, due in Niger ed uno nel Sahel, finalizzati a migliorare la gestione delle frontiere e combattere il traffico di esseri umani.

A questi interventi si affiancheranno diverse attività in Africa Occidentale, tra cui interventi in Nigeria e in Costa d’Avorio, mirate al potenziamento delle capacità di gestione dei flussi migratori. Saranno inoltre attivate in Sahel e Costa d’Avorio campagne informative sui rischi della migrazione irregolare.
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