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Si è concluso il Congresso dell’UCLG (United Cities of Local Goverments). Questa la nuova leadership politica per quanto riguarda l’Europa:

Jan Van Zanen, presidente dell’UCLG (ottobre 2024/2025), sindaco dell’Aia

Carlos Martinez Minguez, inviato speciale dell’UCLG per la nuova agenda urbana, sindaco di Soria

Anne Hidalgo, ambasciatore dell’UCLG per il futuro del pianeta, sindaco di Parigi

Ada Colau, Ambasciatore dell’UCLG per il futuro delle persone, sindaco di Barcellona

Fonte: CEMR
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Nel 2021, 95,4 milioni di persone nell’UE, che rappresentano il 21,7% della popolazione, erano a rischio di povertà o esclusione sociale, ossia vivevano in famiglie che presentavano almeno uno dei tre rischi di povertà ed esclusione sociale (rischio di povertà, grave deprivazione sociale e/o residenza in una famiglia con intensità di lavoro molto bassa). Si tratta di un lieve aumento rispetto al 2020 (94,8 milioni; 21,6% della popolazione).

Queste informazioni provengono dai dati pubblicati il 15 settembre da Eurostat, l’ufficio statistiche dell’Unione europea.

Tra i 95,4 milioni di persone nell’UE che hanno affrontato il rischio di povertà o esclusione sociale, circa 5,9 milioni (1,3% della popolazione totale) vivevano in famiglie che vivevano contemporaneamente tutti e tre i rischi di povertà ed esclusione sociale.

Nel 2021, 73,7 milioni di persone nell’UE erano a rischio di povertà, mentre 27,0 milioni erano gravemente svantaggiate dal punto di vista materiale e sociale e 29,3 milioni vivevano in una famiglia a bassa intensità di lavoro.Il rischio di povertà o esclusione sociale variava tra gli Stati membri dell’UE. Le percentuali più elevate di persone a rischio di povertà o esclusione sociale sono state registrate in Romania (34%), Bulgaria (32%), Grecia e Spagna (entrambe 28%).

Al contrario, le percentuali più basse di persone a rischio di povertà o esclusione sociale sono state registrate in Cechia (11%), Slovenia (13%) e Finlandia (14%).

Maggiori informazioni:

Articolo Eurostat sulle condizioni di vita in Europa: povertà ed esclusione sociale

Statistiche dell’UE sul reddito e sulle condizioni di vita (EU-SILC) Metodologia – Persone a rischio di povertà o esclusione sociale

Sezione Eurostat dedicata al reddito, all’inclusione sociale e alle condizioni di vita

Database Eurostat su reddito e condizioni di vita
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La Gazzetta ufficiale dell’Unione europea C334 del 1 settembre pubblica la Raccomandazione del Consiglio dell’Unione europea sul programma nazionale di riforma 2022 dell’Italia e che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2022 dell’Italia

Nel documento, il Consiglio, tra l’altro, raccomanda all’Italia di:

assicurare, nel 2023, una politica di bilancio prudente, in particolare limitando la crescita della spesa primaria corrente finanziata a livello nazionale al di sotto della crescita del prodotto potenziale a medio termine, tenendo conto del perdurare del sostegno temporaneo e mirato alle famiglie e alle imprese più vulnerabili agli aumenti dei prezzi dell’energia e alle persone in fuga dall’Ucraina;
essere pronta ad adeguare la spesa corrente all’evoluzione della situazione; aumentare gli investimenti pubblici per le transizioni verde e digitale e per la sicurezza energetica tenendo conto dell’iniziativa REPowerEU, anche avvalendosi del dispositivo per la ripresa e la resilienza e di altri fondi dell’Unione;
perseguire, per il periodo successivo al 2023, una politica di bilancio volta a conseguire posizioni di bilancio a medio termine prudenti e ad assicurare una riduzione credibile e graduale del debito e la sostenibilità di bilancio a medio termine attraverso il progressivo risanamento, investimenti e riforme;
adottare e attuare adeguatamente la legge delega sulla riforma fiscale per ridurre ulteriormente le imposte sul lavoro e aumentare l’efficienza del sistema, in particolare mediante una revisione delle aliquote d’imposta marginali effettive, l’allineamento dei valori catastali ai valori di mercato correnti, la razionalizzazione e la riduzione delle spese fiscali, anche per l’IVA, e delle sovvenzioni dannose per l’ambiente, assicurando comunque equità, e la riduzione della complessità del codice tributario;
procedere con l’attuazione del piano per la ripresa e la resilienza, in linea con i traguardi e gli obiettivi indicati nella decisione di esecuzione del Consiglio del 13 luglio 2021;
concludere rapidamente i negoziati con la Commissione europea sui documenti di programmazione della politica di coesione per il periodo 2021-2027 al fine di avviare l’attuazione dei programmi;
ridurre la dipendenza complessiva dai combustibili fossili e diversificare le importazioni di energia; superare le strozzature per accrescere la capacità di trasporto interno del gas, sviluppare interconnessioni delle reti di energia elettrica, accelerare il dispiegamento di capacità supplementari in materia di energie rinnovabili e adottare misure per aumentare l’efficienza energetica e promuovere la mobilità sostenibile.

LA RACCOMANDAZIONE COMPLETA IN ITALIANO (PDF)
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La strumentalizzazione dei migranti ad opera di paesi terzi che mirano a destabilizzare l’UE e l’afflusso senza precedenti di profughi causato dalla guerra in Ucraina rendono necessaria una revisione della politica migratoria europea.Lo scrive in un comunicato sul proprio sito il Comitato economico e sociale europeo (CESE)

Il CESE, continua il comunicato, “insiste sulla necessità per gli Stati membri di dar prova di solidarietà reciproca e di ripartirsi equamente gli oneri dell’accoglienza al fine di dare una risposta comune alle crisi dei profughi“. Al tempo stesso, il CESE sottolinea che occorre garantire la sicurezza e i diritti umani dei migranti.

Nel parere sulla Strumentalizzazione dei migranti adottato nella sessione plenaria di giugno, il CESE sottolinea che la risposta dell’UE alla strumentalizzazione dei migranti dovrebbe basarsi su una politica migratoria “comune, condivisa e coerente nelle sue diverse parti”.

L’imminente – e da tempo auspicata – regolamentazione specifica in questo settore dovrebbe introdurre una forma solidale di condivisione delle responsabilità tra gli Stati membri e includere procedure di ricollocazione rapide.

La crisi migratoria alla frontiera esterna dell’UE con la Bielorussia, continua il CESE, non è stata il primo caso di strumentalizzazione: in passato anche altri paesi terzi hanno cercato di strumentalizzare i movimenti migratori, dato che abusi analoghi erano stati commessi, ad esempio, dalla Turchia alla frontiera dell’UE con la Grecia e dal Marocco alle frontiere spagnola e italiana.

Adesso però, con la guerra condotta dalla Russia contro l’Ucraina, che ha già causato e causa tuttora un massiccio afflusso di profughi nell’UE, precisa il Comitato, è emerso ancora più chiaramente come i fenomeni migratori abbiano un impatto su tutti gli Stati membri. In tale contesto, il nuovo patto sulla migrazione e l’asilo andrebbe ridisegnato al fine di apportarvi i cambiamenti sistematici necessari per definire una politica dell’UE in materia di asilo e migrazione che sia razionale e basata sui diritti.

Ma per far ciò, ha sottolineato il parere del CESE, è necessario che l’UE attui una strategia sostenibile in materia di migrazione e asilo basata sul rispetto dei diritti umani, la trasparenza e la cooperazione: In precedenza, l’UE e i suoi Stati membri non avevano reagito in modo efficace alla strumentalizzazione dei migranti, mentre nel caso della Bielorussia lo hanno fatto; adesso è necessario continuare ad adoperarsi per consolidare la reputazione dell’Europa come luogo in grado di offrire aiuti umanitari e garantire il rispetto dei diritti umani.

L’assistenza umanitaria offerta dagli Stati membri ai migranti deve rispettare i requisiti previsti dal diritto dell’UE ed essere conforme alle pratiche consolidate in materia di sostegno alle persone vulnerabili, ammonisce il CESE.

A tale riguardo, il CESE raccomanda “vivamente di garantire ai migranti strumentalizzati un riconoscimento equo, pieno e immediato dei loro diritti, evitando che permangano zone grigie o situazioni di incertezza amministrativa”.

In materia di migrazioni, conclude il Comitato, un sistema globale e coeso, basato su uno spirito di solidarietà tra gli Stati membri, può attenuare le minacce alla sicurezza e alla stabilità dell’Unione e prevenire tentativi futuri di ricorrere a tali minacce.
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La Commissione europea il 25 maggio ha reso noto con un comunicato stampa di aver istituito una nuova task force all’interno della sua direzione generale dell’Energia, per fornire supporto alla piattaforma energetica dell’UE e attuare l’obiettivo REPowerEU di diversificazione dell’approvvigionamento.

A seguito di un mandato del Consiglio europeo del marzo 2022, la Commissione e gli Stati membri hanno istituito la piattaforma energetica dell’UE per coordinare le misure per garantire l’approvvigionamento energetico dell’UE, anche attraverso l’acquisto comune volontario di gasdotti, GNL e idrogeno.

La nuova task force, sottolinea Bruxelles, contribuirà a realizzare l’obiettivo di REPowerEU di ridurre la nostra dipendenza dai combustibili fossili russi, consentendo agli Stati membri e ai paesi limitrofi di avere accesso a forniture di energia alternativa a prezzi accessibili nei prossimi anni.

La task force sulla piattaforma energetica inizierà a lavorare il 1° giugno, e affronterà immediatamente i nuovi compiti delineati nel piano REPowerEU adottato il 18 maggio.

Lavorerà per l’aggregazione della domanda, il coordinamento della capacità e la negoziazione degli approvvigionamenti energetici, fornendo anche supporto alle task force regionali degli Stati membri e dei paesi limitrofi. Inoltre, gestirà il contatto con i partner internazionali.

La nuova task force sarà composta da tre unità, guidate da un direttore e riferite a un vicedirettore generale di nuova nomina, Matthew Baldwin, e al direttore generale per l’energia Ditte Juul Jørgensen, sotto la supervisione politica del commissario per l’energia Kadri Simson . Le unità della Task Force si occuperanno di: domanda globale e negoziati internazionali; relazioni con gli Stati membri e il vicinato; e relazioni internazionali.
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Intervenendo alla 132a Sessione del Comitato dei Ministri, a Torino, in Italia, il 20 maggio scorso, Leendert Verbeek, Presidente del Congresso degli enti locali e regionali del Consiglio d’Europa, ha sottolineato che alla luce delle molteplici crisi che il continente europeo sta affrontando è fondamentale “mantenere l’unità nella difesa dei nostri valori comuni: democrazia, diritti umani e stato di diritto”.

Il presidente Verbeek ha sottolineato il ruolo unico del livello di base delle comunità territoriali nel difendere, rilanciare e rinvigorire i processi democratici. “Città e regioni resilienti, più sostenibili, inclusive e partecipative, sono una parte essenziale nella costruzione di un futuro di pace, sicurezza e coesione in Europa”, ha affermato.

Il Presidente ha ribadito il sostegno del Congresso al popolo e alle comunità ucraine e ha definito l’iniziativa Cities4cities un esempio concreto di inter-solidarietà degli enti locali e regionali. Il Presidente ha invitato il Comitato dei Ministri a riflettere collettivamente sul futuro del continente e del Consiglio d’Europa e a coinvolgere tutti i livelli di governance in questa riflessione, rilevando il ruolo unico del Congresso nell’architettura istituzionale del Consiglio d’Europa. A questo proposito, ha sostenuto l’organizzazione di un Vertice dei Capi di Stato e di governo del Consiglio d’Europa ed ha espresso l’impegno del Congresso a contribuire al suo successo.
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Il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, riunito a Torino il 19 maggio, ha adottato una nuova raccomandazione per tutelare i diritti delle donne e delle ragazze migranti, rifugiate e richiedenti asilo che prevede misure per rispondere meglio ai bisogni e alle sfide che devono affrontare.

Basandosi sui trattati del Consiglio d’Europa, tra cui la Convenzione di Istanbul sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la Convenzione sull’azione contro la tratta degli esseri umani, la raccomandazione affronta le questioni affrontate dalle donne e dalle ragazze: dalle adeguate strutture di transito e accoglienza, alle loro esigenze di salute o definizione di politiche di asilo sensibili al genere.

Inoltre, basandosi sui risultati del Comitato europeo per la prevenzione della tortura e dei pertinenti strumenti delle Nazioni Unite, fornisce agli Stati membri una lista di controllo delle misure per garantire che i diritti umani delle donne migranti siano meglio tutelati.

Parte del Piano d’azione del Consiglio d’Europa sulla protezione delle persone vulnerabili nel contesto della migrazione e dell’asilo in Europa (2021-2025), la raccomandazione fornisce inoltre una guida agli Stati membri per quanto riguarda i bisogni delle donne in termini di servizi sociali, occupazione, istruzione e partecipazione, garantire che le politiche pubbliche contribuiscano pienamente all’integrazione e all’emancipazione delle donne e delle ragazze migranti, rifugiate e richiedenti asilo.

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Quanto ne sai della popolazione europea? Quanto tempo vivono le persone? La popolazione è diventata più diversificata? Quante persone si sposano e quante divorziano? Qual è l’età media di una madre per la prima volta?

Queste e altre domande trovano risposta nell’edizione 2022 di Eurostat della pubblicazione interattiva Demography of Europe , contenente visualizzazioni dinamiche e brevi testi.

Lo rende noto il sito di Eurostat. La pubblicazione è suddivisa in quattro capitoli: struttura della popolazione, cambiamento della popolazione, diversità della popolazione e stato civile. I dati in questa edizione della pubblicazione mostrano i dati annuali fino al 2021 al massimo. Ove applicabile, viene commentato l’impatto della crisi del COVID-19.

La traduzione automatica è disponibile in una qualsiasi delle 24 lingue ufficiali dell’UE. Basta cliccare sull’icona blu ‘Traduci’ in alto a destra, leggere il disclaimer e scegliere la lingua che ti interessa.

Approfondisci:

Pubblicazione Demografia dell’Europa

Statistiche per principianti sulla popolazione.

Sezione dedicata su demografia, stock ed equilibrio della popolazione

Database su demografia, stock ed equilibrio della popolazione

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