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La Commissione europea sta ospitando (4e5 dicembre) le Giornate dell’energia dell’UE alla conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP28) a Dubai. Per la prima volta questa conferenza ad alto livello si svolgerà nell’arco di due giorni e comprenderà 9 sessioni, trasmesse dal padiglione dell’UE a Dubai.

Gli eventi si svolgono dopo che 121 paesi hanno sottoscritto l’impegno globale per le energie rinnovabili e l’efficienza energetica, un’iniziativa congiunta della presidenza dell’UE e della COP28, presentata dalla Presidente della Commissione europea von der Leyen al vertice mondiale sull’azione per il clima nel fine settimana. L’impegno fissa obiettivi globali per triplicare la capacità di energie rinnovabili installata a livello mondiale e raddoppiare il tasso globale di miglioramento dell’efficienza energetica entro il 2030 rispetto al decennio precedente. Il conseguimento di tali obiettivi sosterrà la transizione a un sistema energetico decarbonizzato e contribuirà a eliminare gradualmente i combustibili fossili non soggetti ad abbattimento. La Presidente della Commissione ha inoltre annunciato questo fine settimana uno stanziamento di 175 milioni di € a sostegno dell’iniziativa “Methane Finance Sprint” e il Vicepresidente esecutivo Maroš Šefčovič ospiterà la riunione ministeriale sull’impegno globale sul metano che si terrà questa sera a Dubai.br>
La Commissaria per l’Energia Kadri Simson ha aperto ieri mattina le Giornate dell’energia dell’UE a Dubai dichiarando: “Abbiamo appena varato un impegno globale a triplicare la diffusione delle energie rinnovabili e a raddoppiare le misure di efficienza energetica entro il 2030. Sono lieta di constatare che oltre 100 paesi hanno già aderito. Questo è un segnale forte del fatto che, collettivamente, possiamo progredire verso il futuro di energia pulita di cui il nostro pianeta ha disperatamente bisogno”. Il discorso completo è disponibile qui.br>
Quest’anno le discussioni si concentreranno sull’attuazione di questi obiettivi energetici globali, con tavole rotonde che affronteranno un’ampia gamma di temi, dall’impulso alla transizione all’energia verde ai flussi finanziari verdi, dalla digitalizzazione della sostenibilità alla transizione giusta. br>
È possibile partecipare agli eventi in presenza o seguire a distanza iscrivendosi sul sito web dell’UE dedicato alla COP28.
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Le reti energetiche interconnesse e stabili sono la spina dorsale del mercato interno dell’energia dell’UE e la chiave per consentire la transizione verde. Per contribuire alla realizzazione del Green Deal europeo, la Commissione propone oggi un piano d’azione per garantire che le nostre reti elettriche funzionino in modo più efficiente e siano implementate ulteriormente e più rapidamente. La Commissione ha già messo in atto un quadro giuridico di sostegno per lo sviluppo delle reti elettriche in tutta Europa. Con i mercati dell’UE pienamente integrati, una rete infrastrutturale modernizzata garantirà ai cittadini e alle imprese di beneficiare di un’energia più economica e più pulita.

Si prevede che il consumo di elettricità nell’UE aumenterà di circa il 60% da qui al 2030. Le reti dovranno accogliere un sistema più digitalizzato, decentralizzato e flessibile con milioni di pannelli solari sui tetti, pompe di calore e comunità energetiche locali che condividono le loro risorse, più offshore la messa in rete delle energie rinnovabili, un maggior numero di veicoli elettrici da ricaricare e la crescente necessità di produzione di idrogeno. Con il 40% delle nostre reti di distribuzione che hanno più di 40 anni e la capacità di trasmissione transfrontaliera destinata a raddoppiare entro il 2030, sono necessari 584 miliardi di euro di investimenti.

Scheda informativa

Piano d’azione dell’UE per le reti
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La Commissione europea rende noto in un comunicato di aver approvato, ai sensi delle norme dell’UE in materia di aiuti di Stato, un regime italiano da 1,7 miliardi di € messo a disposizione in parte attraverso il dispositivo per la ripresa e la resilienza (RRF) per sostenere gli impianti agrivoltaici. La misura rientra nella strategia italiana per ridurre le emissioni di gas a effetto serra e aumentare la quota di energie rinnovabili, in linea con gli obiettivi strategici dell’UE relativi al Green Deal europeo.

Il regime, che durerà fino al 31 dicembre 2024, sarà parzialmente finanziato tramite il dispositivo per la ripresa e la resilienza, in seguito alla valutazione positiva del piano per la ripresa e la resilienza dell’Italia effettuata dalla Commissione e adottata dal Consiglio.

Il regime sostiene la costruzione e la gestione in Italia di nuovi impianti agrivoltaici per una capacità totale di 1,04 GW e una produzione di energia elettrica di almeno 1 300 GWh/anno. I sistemi agrivoltaici consentono l’utilizzo simultaneo dei terreni sia per la produzione di energia fotovoltaica attraverso l’installazione di pannelli solari sia per lo svolgimento di attività agricole.

Nell’ambito del regime, l’aiuto sarà concesso ai produttori agricoli, cumulativamente, sotto forma di: sovvenzioni agli investimenti, con un bilancio totale di 1,1 miliardi di €, che coprono fino al 40% dei costi di investimento ammissibili; e

tariffe incentivanti, con un bilancio stimato di 560 milioni di €, da pagare durante la fase operativa dei progetti, per un periodo di 20 anni. Le tariffe saranno determinate mediante una procedura di gara competitiva secondo il principio “pay-as-bid” (pagamento in base al prezzo di offerta) e assumeranno la forma di contratti bidirezionali per differenza. Il sostegno coprirà la differenza tra le tariffe incentivanti e i prezzi dell’energia. In caso di prezzi elevati dell’energia interviene un meccanismo di recupero che consente il rimborso di qualsiasi importo superiore alle tariffe di incentivazione.

I progetti saranno selezionati mediante una procedura di gara competitiva trasparente e non discriminatoria, in cui i beneficiari concorreranno per l’importo più basso della tariffa di incentivazione necessaria per la realizzazione di un singolo progetto. Per beneficiare del regime, i beneficiari devono diventare operativi prima del 30 giugno 2026.

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La revisione del piano strategico europeo per le tecnologie energetiche (SET), adottata il 20 ottobre dalla Commissione europea, contribuirà ad armonizzare gli obiettivi strategici iniziali del piano SET con il Green Deal europeoù, il piano REPowerEU e il piano industriale del Green Deal, in particolare la normativa sull’industria a zero emissioni nette.

Lo rende noto un comunicato stampa della commissione europea. La revisione garantirà un approccio coordinato al conseguimento degli obiettivi di decarbonizzazione dell’Europa, sostenendo le tecnologie strategiche a zero emissioni nette e contribuendo a un futuro energetico sostenibile e resiliente nonché alla competitività industriale.

Istituito nel 2007, il piano SET si è dimostrato fondamentale per sostenere lo sviluppo di tecnologie energetiche pulite, efficienti e competitive in termini di costi grazie al coordinamento e alla collaborazione in materia di ricerca e innovazione nel settore dell’energia pulita tra l’industria europea, il mondo accademico e i governi nazionali.

Se da un lato il piano SET aggiornato continuerà a essere cruciale per compiere progressi correlati alla quinta dimensione dell’Unione dell’energia (vale a dire ricerca, innovazione e competitività), dall’altro sarà fortemente ancorato all’interno del quadro dello Spazio europeo della ricerca (SER).

Attraverso detta revisione, la Commissione interverrà su diverse aree trasversali, tra cui la sostenibilità, lo sviluppo delle competenze, la ricerca e l’innovazione per rispondere alle esigenze della società, la digitalizzazione e l’accessibilità del mercato. Amplierà l’attuale portata tecnologica per includere tutte le tecnologie strategiche per le energie rinnovabili; svilupperà un filone di lavoro dedicato all’idrogeno; e stabilirà una collaborazione tra le piattaforme europee per la tecnologia e l’innovazione e le alleanze industriali europee, tra cui l’Alleanza europea delle batterie, l’Alleanza europea per l’idrogeno pulito e l’alleanza per l’industria solare fotovoltaica. Fornirà inoltre una tabella di marcia per i progressi che continuerà a essere monitorata mediante il sistema di informazione del piano SET (SETIS).

Il partenariato per la transizione verso l’energia pulita, un accordo multilaterale e strategico di programmi nazionali e regionali di ricerca, sviluppo e innovazione cofinanziati da Orizzonte Europa e dai governi nazionali, continuerà a sostenere l’attuazione delle attività del piano SET e sarà determinante per sostenerne l’estensione dell’ambito di applicazione.

Per ulteriori informazioni consultare il comunicato stampa della Commissione.
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La Commissione europea in un comunicato stampa informa di aver accolto con favore la recente adozione dei due pilastri finali del pacchetto legislativo “Fit for 55” per il raggiungimento degli obiettivi climatici dell’UE per il 2030.

In vista della conferenza delle Nazioni Unite sul clima COP28 e delle elezioni europee del prossimo anno, questo pacchetto legislativo completo, scrive Bruxelles, dimostra che “l’Europa sta mantenendo le promesse fatte ai cittadini e ai partner internazionali di aprire la strada all’azione per il clima e modellare la transizione verde a beneficio di cittadini e industrie”.

Con l’adozione della direttiva rivista sulle energie rinnovabili e del regolamento sull’aviazione ReFuelEU, l’UE ha ora obiettivi climatici giuridicamente vincolanti che coprono tutti i settori chiave dell’economia.

Il pacchetto complessivo comprende obiettivi di riduzione delle emissioni in un’ampia gamma di settori, un obiettivo per potenziare i pozzi naturali di assorbimento del carbonio e un sistema aggiornato di scambio delle emissioni per limitare le emissioni, dare un prezzo all’inquinamento e generare investimenti nella transizione verde, nonché sostegno sociale per i cittadini e piccole imprese.

Per garantire condizioni di parità per le aziende europee, il meccanismo di adeguamento delle frontiere del carbonio garantisce che le merci importate paghino un prezzo di carbonio equivalente nei settori target.

Il pacchetto “Fit for 55” è stato presentato nel luglio 2021 per rispondere ai requisiti della legge UE sul clima volti a ridurre le emissioni nette di gas a effetto serra in Europa di almeno il 55% entro il 2030. È stato aggiornato quando la Commissione ha proposto maggiori ambizioni in materia di energie rinnovabili e l’efficienza energetica nel piano REPowerEU per rispondere all’invasione russa dell’Ucraina e rafforzare la sicurezza energetica dell’Europa.

Si prevede che il pacchetto legislativo finale ridurrà le emissioni nette di gas serra dell’UE del 57% entro il 2030. Sebbene questo pacchetto legislativo costituisca una parte centrale del Green Deal europeo, continuano i lavori su altri fascicoli e proposte legislative pendenti e sull’attuazione della legislazione negli Stati membri.

La direttiva sulla tassazione dell’energia, parte integrante del pacchetto Fit for 55, deve ancora essere completata e la Commissione esorta gli Stati membri a concludere i negoziati il ​​prima possibile.
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Il Parlamento europeo ha approvato il 12 settembre in via definitiva una serie di misure per promuovere la diffusione delle energie rinnovabili, in linea con il Green Deal e con REPowerEU.

L’aggiornamento della direttiva sulle energie rinnovabili, già concordato tra i deputati e il Consiglio, porta la quota vincolante di rinnovabili nel consumo finale di energia dell’UE al 42,5% (dal 32%) entro il 2030, con l’obiettivo di raggiungere il 45%.

La normativa prevede lo snellimento delle procedure per la concessione di permessi per nuovi impianti di energia rinnovabile, come pannelli solari e centrali eoliche, o per l’adeguamento di quelli esistenti. Le autorità nazionali non potranno impiegare più di 12 mesi per autorizzare la costruzione di nuovi impianti di energia rinnovabile situati nelle cosiddette “zone di riferimento per le energie rinnovabili”. Al di fuori di queste zone, la procedura non potrà superare i 24 mesi.

Nel settore dei trasporti, la diffusione delle rinnovabili dovrebbe portare a una riduzione del 14,5% delle emissioni di gas serra entro il 2030, grazie a una quota maggiore di biocarburanti avanzati e a una quota più ambiziosa di carburanti rinnovabili di origine non biologica, come l’idrogeno.

I deputati europei hanno anche chiesto agli Stati membri di fissare un obiettivo indicativo per le tecnologie innovative pari ad almeno il 5% della capacità di energia rinnovabile di nuova installazione, nonché un quadro vincolante per i progetti energetici transfrontalieri. Infine, le nuove misure vanno a sostegno dell’uso della biomassa, ma garantendo che l’UE non sovvenzioni tecnologie non sostenibili. Infatti, la raccolta di biomassa dovrà essere effettuata in modo da evitare impatti negativi sulla qualità del suolo e sulla biodiversità.

Per entrare in vigore, il testo dovrà ora essere formalmente adottato dal Consiglio.
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La Commissione europea ha proposto il 14 marzo di riformare l’assetto del mercato dell’elettricità dell’UE per accelerare l’aumento delle energie rinnovabili e l’ eliminazione graduale del gas, rendere le bollette dei consumatori meno dipendenti dalla volatilità dei prezzi dei combustibili fossili, proteggere meglio i consumatori da futuri picchi di prezzo e potenziali manipolazioni del mercato, e rendere l’industria dell’UE pulita e più competitiva.

Lo rende noto un comunicato stampa della Commissione europea.
L’UE, scrive Bruxelles, dispone da oltre vent’anni di un mercato elettrico efficiente e ben integrato, che consente ai consumatori di cogliere i vantaggi economici di un mercato unico dell’energia, garantendo la sicurezza dell’approvvigionamento e stimolando il processo di decarbonizzazione. La crisi energetica provocata dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha evidenziato la necessità di adattare rapidamente il mercato dell’elettricità per supportare meglio la transizione verde e offrire ai consumatori di energia, sia famiglie che imprese, un accesso diffuso a elettricità rinnovabile e non fossile a prezzi accessibili.

La riforma proposta prevede revisioni di diversi atti legislativi dell’UE , in particolare il regolamento sull’elettricità, la direttiva sull’elettricità e il regolamento REMIT. Introduce misure che incentivano i contratti a lungo termine con la produzione di energia non fossile e introducono nel sistema soluzioni flessibili più pulite per competere con il gas, come la gestione della domanda e lo stoccaggio. Ciò ridurrà l’impatto dei combustibili fossili sulle bollette dell’elettricità dei consumatori, oltre a garantire che il costo inferiore delle energie rinnovabili si rifletta lì. Inoltre, la riforma proposta stimolerà la concorrenza aperta e leale nei mercati europei dell’energia all’ingrosso migliorando la trasparenza e l’integrità del mercato.

Costruire un sistema energetico basato sulle fonti rinnovabili sarà fondamentale non solo per ridurre le bollette dei consumatori, ma anche per garantire un approvvigionamento energetico sostenibile e indipendente all’UE, in linea con il Green Deal europeo e il piano REPowerEU . Questa riforma, che fa parte del piano industriale del Green Deal, consentirà inoltre all’industria europea di avere accesso a un’alimentazione elettrica rinnovabile, non fossile e a prezzi accessibili, che è un fattore chiave per la decarbonizzazione e la transizione verde. Per raggiungere i nostri obiettivi energetici e climatici, la diffusione delle energie rinnovabili dovrà triplicare entro la fine di questo decennio.
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L’ultimo sondaggio Standard Eurobarometro pubblicato di recente, quasi un anno dopo l’invasione su vasta scala dell’Ucraina da parte della Russia, mostra la continua forte solidarietà degli europei nei confronti dell’Ucraina e il loro sostegno alle azioni intraprese a sostegno del paese e della sua popolazione.Lo rende noto un comunicato stampa della Commissione europea.

I cittadini dell’UE sostengono inoltre in modo schiacciante l’accelerazione della transizione energetica, in particolare gli investimenti nelle energie rinnovabili e le azioni per ridurre la dipendenza dell’UE dalle fonti energetiche russe.

Mentre l’inflazione è ancora una delle maggiori preoccupazioni per gli europei, il sostegno all’euro rimane molto alto.

I cittadini dell’UE continuano a mostrare la loro incrollabile solidarietà all’Ucraina. Il 91% degli intervistati è d’accordo con la fornitura di sostegno umanitario e l’88% è favorevole all’accoglienza nell’UE delle persone in fuga dalla guerra. Fornire sostegno finanziario all’Ucraina è approvato dal 77%, mentre l’imposizione di sanzioni economiche al governo russo, aziende e individui ottiene il sostegno del 74% degli intervistati. Gli europei continuano inoltre a essere ampiamente favorevoli al divieto di trasmissione ai media statali russi (67%) e al finanziamento dell’UE per l’acquisto e la fornitura di attrezzature militari all’Ucraina (65%).

Nel complesso, la maggioranza dei cittadini europei (56%) resta soddisfatta della risposta dell’Unione europea all’invasione russa dell’Ucraina.

Il 77% degli intervistati dell’UE è a favore di una politica di difesa e sicurezza comune tra gli Stati membri dell’UE, la stessa percentuale della scorsa estate, mentre il 16% è contrario. Inoltre, l’80% ritiene che l’acquisto di attrezzature militari da parte degli Stati membri dovrebbe essere coordinato meglio e il 69% ritiene che l’UE debba rafforzare la propria capacità di produrre attrezzature militari.

La grande maggioranza dei cittadini dell’UE (84%) concorda sul fatto che l’UE dovrebbe ridurre quanto prima la sua dipendenza dalle fonti energetiche russe. Inoltre concordano in modo schiacciante sul fatto che l’UE dovrebbe sostenere la transizione verde investendo massicciamente nelle energie rinnovabili (86%). L’85% degli europei è convinto che l’aumento dell’efficienza energetica degli edifici, dei trasporti e delle merci ci renderà meno dipendenti dai produttori di energia al di fuori dell’UE. L’82% concorda sul fatto che gli Stati membri dell’UE dovrebbero acquistare congiuntamente energia da altri paesi per ottenere un prezzo migliore. Inoltre, l’81% afferma di aver intrapreso azioni per ridurre il proprio consumo di energia.

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