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Il seminario del Comitato Economico e Sociale Europeo (CESE) “Connecting EU” 2023, dedicato alle prossime elezioni europee, si è svolto a Bratislava, in Slovacchia, nei giorni scorsi e ha assicurato un’ampia presenza di partecipazione femminile.

Soprattutto il panel si è concentrato sui giovani: “Proporre il futuro: come formare i giovani?” includeva una presentazione da parte di Federica Bellato, Benedetta, Coraglia, Carolina Guerra e Allegra Semenzato del progetto vincitore della 2022 EU Future Initiative: “Questa volta ho votato, ma sono rappresentato?”, affrontando la sottorappresentanza dei giovani europei attraverso l’adozione di quote giovani.

Il successo della campagna di informazione elettorale dipenderà dal messaggio, dal linguaggio utilizzato durante la campagna, che dovrà essere concreto, chiaro e ricco di esempi. I giovani parteciperanno alle elezioni se sentiranno che questo tema li preoccupa.

I giovani studenti hanno sottolineato che è importante far passare il messaggio che “l’80% del diritto europeo è nelle legislazioni nazionali e partecipare alle elezioni, eleggere i vostri rappresentanti al Parlamento avrà un impatto sulla vostra vita quotidiana, compresa la legislazione adottata dal Parlamento europeo”.
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Il Presidente del Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d’Europa, Leendert Verbeek, ha condannato il 4 settembre la decisione della Commissione elettorale centrale della Federazione Russa di organizzare elezioni locali nei territori ucraini illegalmente annessi di Donetsk, Luhansk, Kherson e Zaporizhzhia. Si tratta di una flagrante violazione del diritto internazionale che la Russia continua a ignorare, come è avvenuto con gli pseudoreferendum dell’anno scorso. Questi territori sono e rimarranno parte integrante dell’Ucraina.

Inoltre, lo svolgimento di elezioni locali nei territori occupati crea solo un’illusione di democrazia ma viola chiaramente il diritto dei cittadini a partecipare alla gestione degli affari pubblici locali.

Il Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d’Europa ribadisce il suo impegno a favore della sovranità, dell’indipendenza e dell’integrità territoriale dell’Ucraina, all’interno dei suoi confini riconosciuti a livello internazionale, e continuerà a estendere il suo fermo sostegno all’Ucraina e al suo popolo nella loro lotta contro il aggressore.
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La Commissione europea ha pubblicato il 31 luglio un invito a presentare proposte di progetti per individuare in che modo emergano le narrazioni di disinformazione sulla guerra della Russia contro l’Ucraina, sulle elezioni e sulla comunità LGBTQ +, sia online che offline, e per contribuire a contrastare tali narrazioni e gli effetti ce provocano. L’invito si basa su un progetto analogo già in corso avviato a seguito di un invito a presentare proposte pubblicato nel luglio 2022.

Il nuovo invito prevede un finanziamento UE di circa 1,2 milioni di EUR per contribuire a comprendere meglio in che modo nasca e si diffonda la disinformazione, in che modo influisca sulle menti delle persone e quali siano le conseguenze sulla vita reale. Tutto questo riveste particolare importanza nel contesto delle informazioni false e fuorvianti diffuse sulla guerra della Russia contro l’Ucraina, che possono destabilizzare le democrazie, dei danni che la disinformazione può causare all’integrazione e all’uguaglianza della comunità LGBTQ +, senza dimenticare l’impatto sulle elezioni.

A integrazione del lavoro dell’Osservatorio europeo dei media digitali (EDMO), il progetto dovrebbe inoltre proporre strategie e misure, azioni politiche per il futuro e nuove pratiche per sostenere le narrazioni positive e contrastare le narrazioni false e dannose, anche attraverso la demistificazione delle narrazioni di disinformazione attese.

Il termine ultimo per la presentazione delle proposte è il 22 settembre 2023 e il progetto selezionato dovrebbe iniziare nel settembre 2024. Possono partecipare università, centri di ricerca, ONG, autorità pubbliche e altri soggetti. Maggiori informazioni sull’invito a presentare proposte sono disponibili qui.

Questi progetti fanno parte delle iniziative più ampie tese a contrastare la disinformazione, tra cui il codice di buone pratiche sulla disinformazione e l’iniziativa “EU vs Disinfo”. Entro la fine di agosto anche le piattaforme online di dimensioni molto grandi designate a norma del regolamento sui servizi digitalidovranno effettuare la loro prima valutazione periodica dei rischi che si concentrerà in particolare sulla diffusione della disinformazione e l’utilizzo non autentico dei loro servizi.

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Nel corso del mese di giugno, David ERAY, portavoce per la digitalizzazione e l’intelligenza artificiale del Congresso dei Poteri Locali e Regionali del Consiglio d’Europa, ha partecipato alla conferenza sul voto elettronico e l’uso delle TIC nelle elezioni: “Fare il punto e andare avanti” co-organizzata dal Divisione Governance Democratica insieme alla Divisione Elezioni e Democrazia Partecipativa del Consiglio d’Europa a Strasburgo.

Obiettivo della conferenza era fare il punto sull’attuale attuazione della Raccomandazione CM/Rec(2017)5 del Comitato dei Ministri agli Stati membri sugli standard per il voto elettronico e sull’uso delle Linee Guida del Comitato dei Ministri sull’uso delle TIC nel processo elettorale e discutere le migliori pratiche e le sfide al fine di raccomandare vie da seguire.

Contribuendo al panel sulle “tecnologie digitali nelle elezioni”, il Congresso ha evidenziato le sfide relative alla fiducia, alla segretezza del voto e alla fiducia osservate dalle delegazioni del Congresso nelle passate missioni di osservazione elettorale dispiegate negli Stati membri che pilotano l’uso della tecnologia nei processi elettorali.

“Un altro aspetto a cui il Congresso è molto attento è la minaccia legata ai nuovi strumenti, compreso l’utilizzo dell’intelligenza artificiale e dei nuovi social media”, ha commentato citando il lavoro del Comitato sull’Intelligenza Artificiale del Consiglio d’Europa in materia. Il Congresso sta inoltre attualmente elaborando un quarto volume della sua serie di Manuale sui diritti umani che si concentra sull’intelligenza artificiale per supportare le autorità locali e regionali nel loro potenziale utilizzo dell’IA, che sarà discusso nella prossima sessione del Congresso.

“Dobbiamo assicurarci che le soluzioni digitali siano sicure, affidabili, efficienti, tecnicamente solide, facilmente accessibili e aperte a revisioni indipendenti. Facile a dirsi, ma più difficile da attuare”, ha concluso.

Link alla presentazione e alle videoregistrazioni del convegno

Link alla pagina web del Consiglio d’Europa sull’Intelligenza Artificiale

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Il Dipartimento per l’esecuzione delle sentenze della Corte europea dei diritti dell’uomo del Consiglio d’Europa ha pubblicato una nuova scheda tematica sul diritto a libere elezioni. Questo diritto, garantito dall’Articolo 3 del Protocollo n. 1 alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo, è cruciale per gettare e mantenere le fondamenta di una democrazia effettiva e significativa governata dallo Stato di diritto ed è quindi di primaria importanza per il sistema della Convenzione. Inoltre, la Corte ha stabilito che il diritto a elezioni libere implica anche diritti individuali, compreso il diritto di voto e di eleggibilità.

La presente scheda fornisce esempi di misure generali e individuali riportate dagli Stati nel contesto dell’esecuzione delle sentenze della Corte europea riguardanti: l’adozione di misure legislative per assicurare i diritti di voto, le restrizioni del diritto di voto, i diritti di voto dei detenuti, l’iscrizione elettorale dei parlamentari candidati e dei partiti politici e la regolamentazione dei contenziosi elettorali, compresi i ricorsi effettivi.

Le schede tematiche seguenti sono già state pubblicate dal Servizio dell’esecuzione: Questioni costituzionali, Indagini efficaci, Libertà di religione, Ambiente, Indipendenza e imparzialità del sistema giudiziario, Diritti dei minori, Libertà di espressione, Condizioni di detenzione, Diritti delle persone LGBTI, Libertà di assemblea e associazione, Migrazione e asilo, Rom e Viaggianti, Violenza domestica, Protezione della proprietà, Protezione dei dati personali, Riapertura dei procedimenti giudiziari nazionali, Reati di odio e discorso dell’odio.

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Il sito del Parlamento europeo informa di aver recentemente proposto una riforma della legge elettorale dell’UE per convertire 27 distinte elezioni nazionali, con norme proprie, in un’unica elezione europea.

L’Assemblea di Strasburgo ha adottato una relazione d’iniziativa legislativa che mira a rivedere le norme delle elezioni europee.

Secondo il sistema proposto dai deputati europei, ogni elettore avrebbe due voti: il primo per eleggere un deputato nella rispettiva circoscrizione nazionale e il secondo per eleggerne un altro nella circoscrizione paneuropea, composta da 28 seggi supplementari.

Per garantire una rappresentanza geografica equilibrata all’interno delle liste, gli Stati membri saranno divisi in tre gruppi a seconda del numero di abitanti. Le liste verranno compilate, in maniera proporzionale, con candidati provenienti da questi tre gruppi.

Le liste paneuropee dovranno essere presentate da entità elettorali europee, quali coalizioni di partiti politici nazionali e/o associazioni nazionali di elettori o partiti politici europei.

Il Parlamento intende anche contrastare la disuguaglianza di genere, dato che, nonostante un generale miglioramento registrato nelle scorse elezioni, in alcuni paesi non è stata eletta neanche una donna. Il testo propone liste chiuse obbligatorie (cioè, con un’alternanza tra candidate e candidati) o un sistema di quote, senza violare i diritti delle persone non binarie.

Altre proposte per “europeizzare” le elezioni prevedono:

– il 9 maggio come data comune per le elezioni europee;

– il diritto di candidarsi alle elezioni per tutti gli europei a partire dai 18 anni;

– una soglia elettorale minima obbligatoria del 3,5% per le circoscrizioni con 60 o più seggi;

– pari accesso alle elezioni per tutti i cittadini, compresi quelli con disabilità, e l’opzione del voto per posta;

– garantire ai cittadini il diritto di votare per il Presidente della Commissione nel quadro del sistema dello Spitzenkandidat mediante le liste paneuropee.

Si prevede inoltre la creazione di una nuova Autorità elettorale europea che supervisioni il processo e assicuri la conformità con le nuove norme.
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Il Parlamento europeo informa sui propri canali comunicativi che voterà sulla proposta di introdurre regole comuni per le elezioni europee e rafforzare la loro dimensione europea.

Le elezioni europee, scrive il sito del Parlamento, determinano chi saranno i rappresentanti dei cittadini a livello europeo. Per ciò che riguarda la l’organizzazione elettorale, una buona parte viene decisa a livello nazionale e questo comporta che i paesi votino in giorni diversi, che solo i partiti politici nazionali appaiano nelle schede elettorali e che l’età per votare vari da paese a paese, puntualizza il PE.

Una proposta, avanzata dalla Commissione per gli affari costituzionali del Parlamento europeo, chiede la riforma della legge elettorale europea, definendo alcune regole comuni per l’organizzazione delle elezioni europee.

La relazione sostiene che sia fondamentale trasformare le elezioni dell’UE “in un’unica elezione europea […] invece di 27 elezioni nazionali separate, ovvero il modo in cui sono organizzate le elezioni europee oggi”.

Gli europarlamentari propongono l’istituzione di un collegio elettorale a livello europeo per eleggere 28 europarlamentari, oltre a quelli eletti nei collegi nazionali o regionali.

I partiti politici europei o le coalizioni di partiti nazionali,secondo l’Assemblea di Strasburgo, avrebbero la possibilità di proporre liste elettorali transnazionali guidate dal loro candidato di punta per la carica di Presidente della Commissione europea. Le liste transnazionali dovrebbero rispettare un equilibrio geografico includendo, in ordine alternato, candidati provenienti da paesi grandi, medi e piccoli.

La proposta afferma anche che i candidati principali dovrebbero essere in grado di presentarsi in tutti gli Stati membri all’interno delle liste dell’UE, consentendo così agli elettori di votare per il loro candidato preferito alla presidenza della Commissione.

Una proposta di liste transnazionali avanzata prima delle elezioni europee del 2019 non ricevette il sostegno dei capi di Stato e di governo dell’UE. In una riunione informale del febbraio 2019 affermarono che avrebbero riproposto la questione “in futuro, in vista delle elezioni 2024”.

Nel 2014, ricorda il PE, il Consiglio europeo nominò presidente della Commissione Jean-Claude Juncker, candidato di punta del Partito popolare europeo (PPE), la famiglia politica europea che aveva ottenuto più voti. Tuttavia, nel 2019 i leader europei non seguirono lo stesso percorso.

Gli eurodeputati sostengono che l’istituzione di un collegio elettorale a livello dell’UE, nel quale le liste siano guidate dal candidato di ciascun gruppo politico alla presidenza della Commissione, rafforzerebbe la democrazia europea e legittimerebbe ulteriormente l’elezione del presidente della Commissione.

Una raccomandazione sull’introduzione di liste elettorali di diversi Stati membri è stata formulata anche da uno dei panel europei di cittadini nell’ambito della Conferenza sul Futuro dell’Europa.

Gli europarlamentari propongono che il giorno previsto per le votazioni europee, sia lo stesso in tutti i paesi dell’UE e che queste si tengano sempre il 9 maggio, il giorno della Festa dell’Europa.

Attualmente, le elezioni si tengono dal giovedì alla domenica e ciascun paese segue le proprie tradizioni elettorali a livello nazionale.

La proposta mira ad armonizzare l’età per votare e per candidarsi alle elezioni europee. Gli europarlamentari raccomandano che tutti i cittadini europei abbiamo il diritto di votare a partire dai 16 anni e che ogni cittadino sopra i 18 anni abbia il diritto di candidarsi alle elezioni.

La proposta prevede che tutti i paesi dell’UE introducano il voto per corrispondenza alle elezioni europee, sostenendo inoltre che l’uguaglianza di genere nelle liste elettorali venga assicurata o attraverso liste bloccate, dove si alternano candidati uomini e donne, o attraverso quote.

Gli aggiornamenti della legge elettorale europea sono soggetti a una procedura decisionale speciale. La proposta viene elaborata dal Parlamento europeo, il Consiglio può modificarla e il testo deve essere adottato all’unanimità, a seguito dell’approvazione da parte del Parlamento europeo. Tutti i paesi dell’UE devono approvare le disposizioni prima che queste possano entrare in vigore.

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