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Al via il Trivia Quiz 2023, il torneo interscolastico online sull’Europa giunto alla sua nona edizione e dedicato ai temi fondamentali della cittadinanza europea. Lo rende noto il sito del Dipartimento per le politiche europee.

Dal 7 febbraio 2023 al 9 maggio 2023, gli studenti delle classi iscritte alla piattaforma didattica Europa=Noi possono partecipare alla sfida online e misurare la propria abilità nella conoscenza dell’Europa.

Oltre 350 domande sulla storia e le istituzioni dell’UE, i Trattati, i diritti, i doveri, le opportunità per i cittadini e altri temi fondamentali dell’educazione alla cittadinanza europea. E quest’anno, una attenzione particolare al Mercato unico di cui nel 2023 ricorrono i 30 anni.

Il Trivia Quiz è aperto a studenti e studentesse della scuola primaria e secondaria. Insieme ai loro docenti, dovranno rispondere correttamente, nel più breve tempo possibile, al maggior numero di domande.

Risulteranno vincitrici del torneo le tre classi della scuola primaria, quelle della secondaria di I grado e quelle della secondaria di II grado, che avranno ottenuto il punteggio migliore.

Il Trivia Quiz è uno dei prodotti offerti dalla piattaforma digitale “Europa=Noi”, promossa dal Dipartimento per le Politiche Europee e diventata ormai un punto di riferimento in tema di educazione alla cittadinanza, con risorse e strumenti multimediali per approfondire la storia, i valori e i programmi europei, con particolare attenzione ai diritti e doveri connessi alla cittadinanza e ai trattati.

I docenti possono accedere alla piattaforma tramite una semplice registrazione.
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Ripartono per l’anno scolastico 2022-2023 le attività di Europa=Noi, la piattaforma digitale del Dipartimento per le Politiche Europee dedicata alle scuole primarie, secondarie di I e II grado italiane, e diventata negli anni un punto di riferimento in tema di educazione alla cittadinanza.

Lo rende noto il Dipartimento per le politiche europee sul proprio sito.
Grazie agli strumenti interattivi, alla documentazione didattica e al Torneo Trivia Quiz, studenti e studentesse potranno conoscere a approfondire la storia, i valori, le Istituzioni e i programmi europei, con particolare attenzione ai diritti e doveri connessi alla cittadinanza e ai trattati che hanno consentito, nel tempo, la costituzione e lo sviluppo dell’Unione europea.

Tra le novità di quest’anno, due live streaming, aperti ai docenti iscritti a Europa=Noi e alle loro classi, sui principali temi di attualità europea con personalità politiche e istituzionali.

Sono oltre 16mila i docenti che già utilizzano “Europa=Noi”. L’iscrizione è gratuita. Clicca qui
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La Gazzetta ufficiale dell’Unione europea C167 del 21 aprile pubblica le Conclusioni del Consiglio sul rafforzamento della mobilità, in particolare della mobilità europea, di docenti e formatori nel corso della loro istruzione e formazione iniziale e continua

La mobilità transnazionale permette agli insegnanti di sviluppare una vasta gamma di competenze. «Tuttavia, precisa il documento, solo una minoranza di insegnanti in Europa è stata all’estero per motivi professionali. Nel 2018, il 40,9 % degli insegnanti nell’UE ha sperimentato la mobilità transnazionale almeno una volta come studente, come insegnante o in entrambi i casi».

Esistono differenze sostanziali tra i paesi europei per quanto riguarda il tasso di partecipazione, informa il documento, e anche per quanto riguarda le materie insegnate, in quanto la mobilità resta troppo spesso la prerogativa dei docenti di lingue. Le tendenze relative alla mobilità dei docenti nell’ambito del programma Erasmus+ indicano inoltre che la maggior parte dei docenti partecipa a corsi all’estero, mentre l’affiancamento lavorativo in una scuola e gli incarichi di insegnamento sono meno utilizzati nonostante il loro maggiore impatto.

La mobilità transnazionale come parte della formazione iniziale dei docenti è importante, sottolinea il Consiglio. Oltre al beneficio per il futuro docente, “tale mobilità aumenta anche la partecipazione alla mobilità nelle fasi successive della carriera”. Tuttavia, la mobilità dei futuri docenti durante gli studi non è diffusa. Nel 2018, solo circa un quinto dei docenti della scuola secondaria di primo grado (20,9 %) dell’UE ha dichiarato di essersi recato all’estero durante gli studi. La mobilità di docenti e formatori è promossa e sponsorizzata a livello dell’UE e può essere sostenuta anche da meccanismi di finanziamento a livello nazionale.

La mobilità per il Consiglio dell’Unione è importante in quanto:

serve a rafforzare la capacità dei docenti e dei formatori di innovare e riflettere sulle pratiche al fine di soddisfare meglio le esigenze dei discenti;

contribuisce a sviluppare nei docenti e nei formatori il senso di appartenenza a una comunità europea dell’insegnamento e dell’apprendimento attraverso i legami intessuti durante e dopo le esperienze di mobilità, incoraggia la mobilità dei discenti e, più in generale, contribuisce allo sviluppo di una dimensione europea nelle attività e nei progetti dei loro istituti d’istruzione e di formazione nonché nelle strategie internazionali, e ha quindi un impatto sull’intero sistema d’istruzione e di formazione;

(la mobilità) è un’esperienza di apprendimento significativa, potenzialmente molto incisiva per i docenti e i formatori, sia futuri sia in servizio. Questi dovrebbero essere consapevoli delle opportunità di mobilità disponibili ed essere incoraggiati a partecipare alla mobilità durante l’istruzione e la formazione iniziale e continua;

sostiene lo sviluppo di reti di docenti e formatori in tutta l’Europa.

Promuovere opportunità di mobilità europea di docenti e formatori, ad esempio rimuovendo gli ostacoli esistenti se del caso, offrendo sostegno organizzativo e finanziario ove possibile, condividendo soluzioni per quanto riguarda l’organizzazione delle supplenze e promuovendo programmi di mobilità.

Il Consiglio quindi invita gli stati membri a:

Promuovere opportunità di mobilità dei dirigenti scolastici e incoraggiarne la mobilità a motivo non solo dei benefici che ne deriveranno per le loro carriere e i loro istituti d’istruzione e di formazione, ma anche come mezzo per sostenere e promuovere la mobilità dei docenti e dei formatori.

Integrare la mobilità nei sistemi d’istruzione e di formazione dei docenti e dei formatori, se del caso, per l’istruzione e la formazione iniziale e continua. Promuovere la partecipazione alle attività di Erasmus+, ad esempio le accademie dei docenti Erasmus + e le università europee. Le esperienze di cooperazione bilaterale possono essere un punto di partenza e costituire una fonte di ispirazione per sviluppi futuri.

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