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Nel corso della 3a edizione del Forum della diplomazia di Antalya in Turchiaù, la Segretaria generale del Consiglio d’Europa Marija Pejčinović Burić ha sottolineato l’impegno dell’Organizzazione a combattere ogni forma di razzismo e discriminazione, tra cui l’odio e il razzismo antimusulmani.

Prendendo la parola durante la tavola rotonda sul tema “Razzismo, xenofobia e islamofobia in aumento”, la Segretaria generale ha evidenziato l’importanza delle convenzioni e delle politiche del Consiglio d’Europa in quanto strumenti essenziali per assicurare il rispetto dei diritti umani, delle libertà, della diversità e dell’uguaglianza.

Il Forum riunisce capi di Stato e di governo, ministri, diplomatici, imprenditori, esponenti del mondo accademico, gruppi di esperti e rappresentanti dei giovani e dei media per un dibattito omnicomprensivo. Previsto inoltre per la Segretaria generale un programma completo di incontri bilaterali.

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Il Gruppo di esperti sulla lotta contro la tratta di esseri umani (GRETA) del Consiglio d’Europa esorta le autorità italiane a intraprendere ulteriori azioni contro la tratta di esseri umani, in particolar modo potenziando le misure volte a combattere la tratta a fini di sfruttamento del lavoro, assicurando sanzioni efficaci contro i trafficanti di esseri umani e garantendo il risarcimento alle vittime.

Nel suo ultimo rapporto, il GRETA valuta gli sviluppi dalla pubblicazione del suo secondo rapporto di valutazione sull’Italia nel 2019 relativamente all’attuazione della Convenzione del Consiglio d’Europa sulla lotta contro la tratta di esseri umaniù. Il rapporto mostra che in Italia sono state individuate da 2.100 a 3.800 persone all’anno come possibili vittime della tratta. Nonostante la maggior parte delle vittime sia composta da donne, il numero di vittime uomini e transgender è aumentato. Lo sfruttamento sessuale resta predominante, ma il numero delle vittime dello sfruttamento del lavoro è in aumento. I settori ad alto rischio includono l’agricoltura, il settore tessile, i servizi domestici, l’edilizia, il settore alberghiero e la ristorazione.

Il rapporto nota una serie di sviluppi positivi dall’ultima valutazione dell’Italia condotta dal GRETA nel 2019. Ciononostante, il GRETA esprime preoccupazione per una serie di questioni. Il rapporto nota una diminuzione del numero di indagini, azioni penali e condanne riguardanti la tratta di esseri umani. Il GRETA chiede alle autorità di assicurare che i reati di tratta di esseri umani siano sottoposti a indagine in modo immediato e proattivo e conducano a sanzioni efficaci, proporzionate e dissuasive.

Nel rapporto, il GRETA riconosce che sono stati compiuti degli sforzi per migliorare l’individuazione delle vittime della tratta tra i richiedenti asilo, in particolar modo da parte delle commissioni territoriali per il riconoscimento della protezione internazionale. Tuttavia, il GRETA esprime preoccupazione per il fatto che le misure restrittive in materia di immigrazione adottate dall’Italia favoriscono un clima di criminalizzazione dei migranti, con la conseguenza che molte potenziali vittime della tratta non denunciano i propri casi per paura di essere detenute ed espulse.
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Una mostra fotografica appena inaugurata al Consiglio d’Europa illustra come potrebbe essere l’alba (“The DAWN”) di una nuova vita per i bambini ucraini le cui case, villaggi e città sono stati colpiti durante i bombardamenti e l’occupazione russi. La mostra espone le immagini del fotografo franco-ucraino Yury Bilak ed è stata portata al Consiglio d’Europa dall’associazione Amicale dell’Organizzazione.

Durante l’apertura ufficiale, il Vice Segretario generale del Consiglio d’Europa Bjørn Berge ha rimarcato che, pensando all’orrore della guerra di aggressione da parte della Federazione russa contro l’Ucraina, “per molti di noi, la sofferenza dei bambini ucraini è forse la più straziante”. Evidenziando i dati sulla loro condizione, il Vice Segretario generale ha sottolineato l’importanza di non dimenticare mai che “dietro a tutte queste statistiche ci sono singoli bambini che si sono visti distruggere e togliere la vita come conseguenza diretta dei terribili crimini da parte della Russia. Questa mostra presenta solo alcuni di questi bambini”.

Il Vice Segretario generale ha anche aggiunto che la mostra “THE DAWN” è un ulteriore promemoria della posta in gioco: “È il futuro dell’Ucraina, ma anche il futuro dell’Europa e il futuro di un ordine internazionale basato sulle regole. Inoltre, dobbiamo garantire che i bambini ucraini crescano in un’Ucraina libera, democratica e vivace”.

La mostra coincide con il secondo anniversario della guerra di aggressione da parte della Russia contro l’Ucraina, il 24 febbraio. Il 23 febbraio si terrà una cerimonia di commemorazione dell’anniversario, seguita da una riunione straordinaria del Comitato dei Ministri.
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In occasione della Giornata internazionale della tolleranza zero per le mutilazioni genitali femminili (MGF), Etilda Gjonaj, relatrice generale sulla violenza contro le donne dell’Assembla Parlamentare del Consiglio d’Europa (PACE) e coordinatrice della rete parlamentare Donne libere dalla violenza, ha chiesto divieto universale di questa forma estrema di violazione dell’integrità fisica:

“Le MGF sono ancora praticate nel nostro continente. È la manifestazione della volontà di controllare il corpo delle donne e la loro vita sessuale, che porta alla distruzione della loro intimità e ha conseguenze fisiche e psicologiche a lungo termine per le sopravvissute.

L’articolo 38 della Convenzione di Istanbul del Consiglio d’Europa impone alle Parti di criminalizzare la MGF, che comprende la costrizione e l’incitamento a sottoporsi a donne e ragazze. In una risoluzione del 2016 , l’APCE sottolinea che le MGF sono un atto di violenza e una flagrante violazione dei diritti umani.

Gli Stati membri del Consiglio d’Europa dovrebbero dare priorità alla prevenzione e alla lotta alle MGF creando ambienti sicuri che consentano alle ragazze e alle donne di esercitare e godere pienamente dei propri diritti. Il sostegno alle sopravvissute, il perseguimento dei responsabili e la sensibilizzazione sui rischi legati alle MGF non possono essere ulteriormente ritardati.“
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Il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa ha deplorato l’esecuzione avvenuta il 25 gennaio nello Stato dell’Alabama di Kenneth Eugene Smith, già sottoposto a una fallita esecuzione nel 2022.

Il Comitato dei Ministri è particolarmente preoccupato per l’utilizzo senza precedenti nello Stato dell’Alabama di un nuovo e controverso metodo di esecuzione denominato ipossia da azoto, nonostante le gravi preoccupazioni sollevate da una serie di organizzazioni internazionali, comprese le Nazioni Unite, secondo cui “…potrebbe costituire tortura e trattamento crudele, inumano o degradante”. Questo metodo ha condotto Smith a inalare azoto puro, il che lo ha privato dell’ossigeno necessario per mantenere le sue funzioni corporee, determinando una morte crudele e dolorosa.

Il Comitato dei Ministri ribadisce la sua opposizione inequivocabile alla pena di morte in ogni momento e in qualsiasi circostanza. Chiede agli Stati degli Stati Uniti d’America, Stato osservatore del Consiglio d’Europa, di istituire una moratoria sulla pena di morte come primo passo verso la sua abolizione a tutti i livelli negli Stati Uniti. Ricorda inoltre di essere pronto a condividere la sua esperienza sull’abolizione della pena di morte con gli Stati osservatori, attraverso iniziative in collaborazione con gli stessi.
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“A maggio celebreremo il 75° anniversario del Consiglio d’Europa e credo sia importante riconoscere i progressi che abbiamo compiuto. Nessun altro continente ha mai istituito un’area giuridica comune, che protegge e promuove norme comuni in materia di diritti umani, democrazia e Stato di diritto. Così facendo, abbiamo trasformato, in meglio, la vita di milioni di europei. Dobbiamo esserne soddisfatti”, ha sottolineato la Segretaria generale Marija Pejčinović Burić nel suo discorso durante la recente sessione plenaria invernale dell’APCE.

La Segretaria generale ha riepilogato i risultati conseguiti lo scorso anno ribadendo l’importanza di dare seguito al 4° Vertice dei capi di Stato e di governo di Reykjavik.

“Ma è indubbio che le norme che abbiamo stabilito sono oggetto di attacchi e insidie. Devono essere difese con forza e in modo efficace. Le nuove sfide del XXI secolo devono essere affrontate alla luce di tali norme, nell’interesse di ogni cittadino. La Dichiarazione di Reykjavík ci ha dato nuova speranza e una determinazione rinnovata”, ha sottolineato la Segretaria generale. Il discorso è stato seguito da un’animata sessione di domande e risposte.

Discorso della Segretaria generale
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Neva Tölle, una cittadina croata che ha trascorso quasi tutta la sua vita adulta lavorando per proteggere le donne dalla violenza domestica, ha ricevuto il Premio Raoul Wallenberg 2024 del Consiglio d’Europa in riconoscimento del suo ruolo pionieristico, del suo coraggio e della sua determinazione nel fornire assistenza alle vittime e nel promuovere un cambiamento nella percezione pubblica, nella legislazione e nelle politiche per prevenire e combattere la violenza domestica. Alla cerimonia di premiazione a Strasburgo, la Segretaria generale del Consiglio d’Europa Marija Pejčinović Burić ha dichiarato: “Combattere una battaglia come questa significa superare molti ostacoli. So che ha subito minacce, intimidazioni e impedimenti di vario genere nel corso degli anni. Ma lei ha perseverato. Il suo coraggio e la sua determinazione hanno aiutato chi ne aveva bisogno e hanno contribuito a cambiare l’opinione pubblica e a garantire leggi migliori e giuste. Ha letteralmente salvato delle vite”.
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Dibattiti sui recenti sviluppi nel Medio Oriente: attacco terroristico di Hamas contro Israele e risposta di Israele e sulle accuse di torture sistematiche nei luoghi di detenzione in Europa saranno tra i punti salienti della sessione invernale 2024 dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa (APCE), che si terrà dal 22 al 26 gennaio a Strasburgo. È stata inoltre presentata una richiesta di dibattito secondo la procedura d’urgenza sulla situazione dei bambini ucraini.

Il Presidente della Repubblica di Cipro, Nikos Christodoulides, e il Presidente del Montenegro, Jakov Milatović, come anche il Primo Ministro del Liechtenstein, Daniel Risch, prenderanno la parola dinanzi ai parlamentari. Il ministro degli Affari esteri, dell’Istruzione e dello Sport del Liechtenstein, Dominique Hasler, Presidente del Comitato dei Ministri, e la Segretaria generale del Consiglio d’Europa, Marija Pejčinović Burić, presenteranno le loro comunicazioni all’Assemblea e risponderanno alle domande dei membri. Sviatlana Tsikhanouskaya, leader dell’opposizione democratica bielorussa, si rivolgerà all’Assemblea durante il dibattito “Un futuro democratico per la Bielorussia”.

All’apertura della sessione, l’Assemblea eleggerà il suo Presidente. Durante la sessione i parlamentari eleggeranno inoltre il Commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa. Dunja Mijatović, Commissaria per i diritti umani uscente, prenderà la parola dinanzi all’Assemblea lunedì 22 gennaio.

All’ordine del giorno figurano inoltre un dibattito sulla globalizzazione in tempi di crisi e di guerra e il ruolo dell’OCSE dall’aggressione da parte della Federazione russa contro l’Ucraina, con la partecipazione del Segretario generale dell’OCSE, Mathias Cormann.

Altri dibattiti verteranno sul tema della migrazione e dell’asilo in campagna elettorale, il contrasto delle SLAPP come imperativo per una società democratica e la prevenzione degli abusi sui minori nelle istituzioni in Europa.

L’Assemblea adotterà il suo ordine del giorno definitivo all’apertura della sessione.

Progetto di ordine del giorno

Pagina speciale della sessione
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