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La Commissione europea in un comunicata stampa del 27 aprile rende noto di aver proposto una politica di migrazione legale “ambiziosa e sostenibile”. Nell’ambito dell’approccio globale alla migrazione definito nel patto sulla migrazione e l’asilo, la Commissione propone iniziative giuridiche, operative e politiche che “andranno a beneficio dell’economia dell’UE, rafforzeranno la cooperazione con i paesi terzi e miglioreranno la gestione generale della migrazione a lungo termine”. La serie di proposte della Commissione comprende anche azioni specifiche “per facilitare l’integrazione di coloro che fuggono dall’invasione russa dell’Ucraina nel mercato del lavoro dell’UE”.

Per fornire un quadro più efficace per i percorsi legali verso l’UE, la Commissione propone di rivedere la direttiva sul permesso unico e la direttiva sui soggiornanti di lungo periodo.

Una procedura snella per il permesso unico per lavoro combinato e soggiorno, afferma Bruxelles, renderà l’iter più rapido e semplice per richiedenti e datori di lavoro. Consentirà ai richiedenti di presentare domande sia da paesi terzi che da Stati membri dell’UE e rafforzerà anche le salvaguardie per la parità di trattamento e la protezione dallo sfruttamento del lavoro.

La revisione della direttiva sui soggiornanti di lungo periodo, continua la Commissione, faciliterà l’acquisizione dello status di soggiornante di lungo periodo dell’UE semplificando le condizioni di ammissione, ad esempio consentendo il cumulo dei periodi di soggiorno in diversi Stati membri.

Inoltre, la revisione rafforzerà i diritti dei soggiornanti di lungo periodo e dei loro familiari, compresi i miglioramenti al ricongiungimento familiare e la mobilità all’interno dell’UE facilitata.

La Commissione propone anche di rafforzare la cooperazione operativa a livello dell’UE tra gli Stati membri e con i paesi partner. Il lavoro è già avanzato, annuncia Bruxelles, “con una serie di iniziative chiave per soddisfare le esigenze del mercato del lavoro e delle competenze degli Stati membri e dei paesi partner. Dopo il lancio di Talent Partnerships nel giugno 2021, la Commissione propone ora una serie di misure per renderli operativi con l’obiettivo di concordare i primi Talent Partnerships entro la fine del 2022”.

La Commissione inoltre propone di istituire la prima piattaforma e strumento di abbinamento a livello dell’UE, un pool di talenti dell’UE, per rendere l’UE più attraente per i cittadini di paesi terzi in cerca di opportunità e aiutare i datori di lavoro a trovare i talenti di cui hanno bisogno. Per rispondere all’urgente necessità di facilitare l’accesso al mercato del lavoro per i nuovi arrivati ​​dall’Ucraina, la Commissione propone un’iniziativa pilota che dovrebbe essere operativa entro l’estate 2022.

Infine, la Commissione sta esplorando ulteriori potenziali vie per la migrazione legale verso l’UE a medio e lungo termine. La Commissione vede il potenziale per concentrarsi su politiche lungimiranti attorno a tre aree di azione: assistenza, gioventù e innovazione. Lo scopo sarà quello di:

Attrarre competenze e talenti in settori in cui vi è carenza e necessità di manodopera, ad esempio nel settore dell’assistenza a lungo termine;

Creare opportunità per i giovani di esplorare nuovi paesi, di beneficiare del lavoro e dei viaggi;

Promuovere l’imprenditorialità dell’innovazione all’interno dell’UE e investire nella nostra sovranità tecnologica europea.

Approfondimenti

Comunicazione: attrarre competenze e talenti nell’UE

Direttiva sul permesso unico rivista.

Direttiva riveduta sui soggiornanti di lungo periodo.

Scheda informativa

Patto sulla migrazione e l’asilo
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La Commissione europea il 25 aprile ha annunciato in un comunicato stampa di aver proposto di modificare il regolamento Eurojust per dare all’Agenzia la possibilità giuridica di raccogliere, conservare e condividere le prove sui crimini di guerra.

A causa del conflitto in corso, scrive la Commissione, è difficile archiviare e conservare le prove in modo sicuro in Ucraina. Per garantire la responsabilità per i crimini commessi in Ucraina, è fondamentale garantire l’archiviazione sicura delle prove al di fuori dell’Ucraina e supportare le indagini e le azioni penali da parte di varie autorità giudiziarie europee e internazionali.

Da marzo Eurojust sostiene una squadra investigativa congiunta dell’UE che esamina i possibili crimini di guerra commessi in Ucraina. Sebbene Eurojust abbia esperienza pratica in materia di reati internazionali, il regolamento esistente non prevedeva una situazione di tale portata e reati di tale portata, richiedendo un aggiornamento della base giuridica di Eurojust.

APPROFONDIMENTI

PAGINA AICCRE SULL’UCRAINA.

Proposta di modifica del regolamento Eurojust.

Eurojust e la guerra in Ucraina

Sanzioni dell’UE contro la Russia dopo l’invasione dell’Ucraina
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La Direzione Generale dell’Istruzione, della Gioventù, dello Sport e della Cultura (DG EAC) della Commissione Europea e la Commissione SEDEC del Comitato Europeo delle Regioni (CdR) invitano gli enti locali e regionali a condividere le loro esperienze sull’educazione e le competenze digitali attraverso un sondaggio.

Il termine per l’invio delle risposte è il 23 maggio 2022.


Obiettivo dell’indagine

Gli enti locali e regionali, scrive il sito del CdR, hanno un ruolo essenziale da svolgere nell’adattamento sostenibile ed efficace dei sistemi di istruzione e formazione degli Stati membri dell’UE all’era digitale e svolgono un ruolo chiave nell’attuazione delle riforme e degli investimenti previsti nella ripresa e Resilience Facility, di cui 13,8 miliardi di euro sono dedicati specificamente all’educazione digitale.

L’obiettivo principale di questa indagine è quello di raccogliere le esperienze degli enti locali e regionali con l’istruzione e le competenze digitali.

L’indagine aiuterà a incanalare le prospettive degli enti locali e regionali in tutta Europa nel dialogo strutturato, che fa parte del Piano d’azione per l’educazione digitale della Commissione europea (2021-2027).

L’indagine potrebbe sfruttare lo slancio politico sull’istruzione e le competenze digitali per mobilitare ulteriormente gli sforzi a tutti i livelli di governo e creare una leva per gli enti locali e regionali per influenzare la politica del governo centrale.

I risultati dell’indagine e dell’evento alimenteranno direttamente la prossima Proposta di Raccomandazione del Consiglio sui fattori abilitanti per l’educazione digitale.

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