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Nell’UE nel 2020, la quota di non cittadini di età pari o superiore a 16 anni in uno stato di presunto stato di salute precario o pessimo era inferiore a quella dei cittadini nazionali (7,8% per i cittadini non UE e 7,2% per i cittadini dell’UE esclusi i cittadini, rispetto all’8,6% dei cittadini).

Lo rende noto il 21 settembre il sito di Eurostat, l’ufficio statistiche dell’Unione europea.

Tuttavia, precisa Eurostat, ciò riflette le diverse strutture di età dei cittadini e dei non cittadini: i cittadini stranieri che vivono in nuclei familiari nell’UE sono più giovani dei cittadini, mentre la percentuale più alta di persone in uno stato di salute presunto cattivo o molto cattivo è tra persone 45-64 anni. Ciò significa che è necessaria un’analisi complementare per fascia di età per confrontare la salute degli stranieri con quella dei cittadini. Nella fascia di età 16-44 anni, non sono emerse differenze significative tra cittadini e non cittadini per quanto riguarda uno stato di salute auto-percepita cattivo o molto cattivo (2,3% per i cittadini contro il 2,5% per i cittadini dell’UE esclusi i cittadini e 2,3% per i cittadini cittadini non comunitari).

Tuttavia, continua l’ufficio statistiche UE, differenze significative sono emerse nella fascia di età 45-64 anni. Mentre solo l’8,0% dei cittadini ha segnalato un cattivo o molto cattivo stato di salute, il 10,0% dei cittadini dell’UE esclusi i cittadini e il 14,8% dei cittadini non UE ha riferito lo stesso. Tra gli Stati membri dell’UE, la quota di cittadini non comunitari di età compresa tra 45 e 64 anni che percepisce la propria salute come cattiva o molto cattiva è stata la più alta in Germania (28,7%), Danimarca (26,0%) e Francia (25,6%). Nel frattempo, le quote più basse si registrano in Polonia (2,3%) e Italia (2,4%), mentre in Finlandia non si registra un numero significativo di cittadini non comunitari di età compresa tra 45 e 64 anni in pessimo o pessimo stato di autopercezione salute nel 2020.

Per i cittadini dell’UE esclusi i cittadini (ossia cittadini dell’UE residenti in un altro paese dell’UE), la quota di persone di età compresa tra 45 e 64 anni che ha segnalato uno stato di salute cattivo o molto cattivo è stata la più alta in Portogallo (27,0%), seguito dalla Lettonia (16,9 %) e Austria (15,9%). Le quote più basse sono state osservate a Malta (1,2%), Irlanda (2,4%) e Italia (2,5%).

Le percentuali più alte di cittadini di età compresa tra 45 e 64 anni che si autopercedono la propria salute come cattiva o molto cattiva nel 2020 sono state registrate in Croazia (14,8%), Slovacchia (13,2%) e Germania (12,6%), mentre la più bassa si registra a Malta (3,7%), Grecia (4,6%) e Italia (4,7%).

Per maggiori informazioni:

Statistiche Articolo esplicativo sulle statistiche sull’integrazione dei migranti – salute

Sezione dedicata all’integrazione dei migranti

Banca dati sull’integrazione dei migranti
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