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Il Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa (CEMR) ha annunciato sul proprio sito la pubblicazione di uno studio completo intitolato “Powering the Future: Driving Europe’s Climate and Energy Policies through Regions and Municipalities”.
Sulla scia delle revisioni in corso delle politiche climatiche nazionali, scrive il CEMR, questo studio mira a far luce sul ruolo fondamentale svolto dai governi locali e regionali europei nell’attuazione di politiche climatiche e energetiche sostenibili. Il periodo di ricerca, che va da giugno a ottobre 2023, ha prodotto numerosi approfondimenti e raccomandazioni per una maggiore integrazione degli enti locali e regionali nei futuri quadri legislativi.
Marlon Hilden, responsabile per l’energia, il clima e la finanza sostenibile del CEMR, ha sottolineato l’importanza dello studio: “I risultati sottolineano il ruolo critico dei governi locali e regionali nell’attuazione delle politiche energetiche e climatiche. Ciò evidenzia la necessità imperativa di consultare le regioni e i comuni durante tutto il processo decisionale.”



Il rapporto completo “Potenziare il futuro: guidare le politiche climatiche ed energetiche dell’Europa attraverso le regioni e i comuni”
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Il Comitato Politico del CEMR riunito nei giorni scorsi a Praga ha promosso una Dichiarazione che sostiene il coinvolgimento sistematico dei governi locali e regionali (LRG) nella definizione delle politiche sul clima

Lo rende noto il sito del CEMR.

“La Dichiarazione di Praga: più fiducia e voce più forte per i governi locali e regionali” sottolinea il ruolo fondamentale che i governi locali e regionali (LRG) svolgono nell’affrontare le formidabili sfide che i nostri comuni e le nostre regioni si trovano ad affrontare.

“La Dichiarazione, scrive il CEMR, invia un messaggio chiaro sulla necessità imperativa di una voce più forte e di una partnership più vigorosa tra l’Unione Europea, i governi nazionali e gli LRG. Richiede un coinvolgimento e una consultazione più attivi con gli LRG durante l’intero processo decisionale“.

Questa dichiarazione funge da tabella di marcia per consentire agli enti locali di adempiere efficacemente alle proprie responsabilità nei confronti dei cittadini, evidenziando il loro ruolo strategico nell’attuazione delle politiche sia europee che nazionali. Solo in questo modo sarà possibile raggiungere gli obiettivi comuni di sostenibilità climatica e sociale, preservare il nostro pianeta per le generazioni future e garantire prosperità e benessere ai cittadini delle nostre città, comuni e regioni.



LA DICHIARAZIONE INTEGRALE DI PRAGA DEL CEMR (PDF) IN INGLESE
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“Empowering the Future: lo studio “Powering the Future” rivela che i governi locali e regionali europei sono attori chiave nella politica climatica”

Il CEMR ha annunciato sul proprio sito annunciare la pubblicazione di uno studio completo intitolato “Alimentare il futuro: guidare le politiche climatiche ed energetiche dell’Europa attraverso le regioni e i comuni”.

Sulla scia delle revisioni in corso delle politiche climatiche nazionali, questo studio mira a far luce sul ruolo fondamentale svolto dai governi locali e regionali europei (LRG) nell’attuazione di politiche climatiche e energetiche sostenibili.

Il periodo di ricerca, che va da giugno a ottobre 2023, ha prodotto numerosi approfondimenti e raccomandazioni per una maggiore integrazione degli LRG nei futuri quadri legislativi.

Marlon Hilden, responsabile per l’energia, il clima e la finanza sostenibile del CEMR, ha sottolineato l’importanza dello studio: “I risultati sottolineano il ruolo critico dei governi locali e regionali nell’attuazione delle politiche energetiche e climatiche. Ciò evidenzia la necessità imperativa di consultare le regioni e i comuni durante tutto il processo decisionale.”

Clicca qui per accedere al rapporto completo “Potenziare il futuro: guidare le politiche climatiche ed energetiche dell’Europa attraverso le regioni e i comuni”,
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Alla vigilia dell’adozione delle conclusioni sul futuro della politica di coesione da parte degli Stati membri, il Comitato europeo delle Regioni (CdR) esorta i governi dell’UE e la Commissione europea a riconoscere l’importanza fondamentale di questa politica per affrontare le disparità territoriali, promuovere la doppia transizione verde e digitale e difendere i valori democratici europei in tutti i territori dell’Unione.

Le proposte per il rinnovamento della politica di coesione post 2027 sono incluse in un parere elaborato dal Presidente del Comitato europeo delle regioni (CdR), Vasco Alves Cordeiro, e dal presidente della commissione COTER, Emil Boc, adottato il 29 novembre dalla plenaria del CdR.

È cominciato il dibattito su come riformare la politica di coesione al termine dell’attuale periodo di bilancio dell’UE 2021-27. Le istituzioni dell’UE stanno valutando l’impatto e i risultati della politica di coesione nell’affrontare le crisi più recenti e nello stimolare la duplice transizione verde e digitale. Il CdR ha presentato alcune richieste per ridefinire una politica che vale un terzo del bilancio dell’UE, e che dovrebbe rimanere prioritaria in quanto pietra angolare dello sviluppo economico, sociale e territoriale in tutti i territori europei.

Per affrontare crisi eccezionali e catastrofi climatiche, come alluvioni e incendi boschivi, i leader locali e regionali propongono la creazione di un meccanismo che possa essere attivato a livello territoriale. Da un lato, questo renderebbe possibile – in tali circostanze – utilizzare in modo flessibile i fondi disponibili. Dall’altro, il nuovo meccanismo eviterebbe revisioni costanti dei programmi operativi, come successo più volte nel periodo 2014-2020, salvaguardando così gli investimenti a lungo termine.

Le regioni e le città chiedono inoltre un “patto di partenariato europeo” che definisca un corpus unico di norme e obiettivi per tutti i fondi in regime di gestione concorrente – cioè condivisa fra autorità europee, nazionali e territoriali – garantendo coerenza e semplificazione. Il patto ingloberebbe il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e anche nuovi strumenti in regime di gestione ibrida, come il Fondo sociale per il clima, che dovrebbe essere istituito nel prossimo futuro.

Altre richieste contenute nel parere

tutte le regioni europee devono continuare a essere ammissibili a ricevere finanziamenti;

il modello di gestione concorrente, la governance multilivello e il principio di partenariato vanno mantenuti come principi guida della politica di coesione anche dopo il 2027;

la sospensione dei fondi legati alla politica di coesione per effetto di violazioni delle norme di bilancio dell’UE da parte dei governi nazionali (la cosiddetta “condizionalità macroeconomica”) andrebbe abrogata. Gli investimenti a lungo termine non possono essere tenuti in ostaggio delle decisioni nazionali;

gli investimenti nazionali e regionali necessari per i progetti cofinanziati a titolo della politica di coesione dell’UE non dovrebbero essere equiparati a spesa – e, quindi, a debito – nel quadro delle norme di bilancio dell’UE;

l’obiettivo della coesione territoriale deve essere vincolante per tutte le politiche europee secondo il principio di “non nuocere alla coesione”; l’architettura complessiva dei finanziamenti dovrebbe essere semplificata per superare il proliferare degli strumenti d’investimento direttamente o indirettamente destinati alla coesione.

Le prossime fasi

Il parere sarà ora pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea e trasmesso ai deputati al Parlamento europeo, ai commissari europei pertinenti e ai rappresentanti dei 27 Stati membri.

La commissione del Parlamento europeo competente per i problemi economici e monetari (ECON) ha in agenda il voto su un progetto di relazione che, se sostenuto dagli eurodeputati, sarà in linea con la richiesta del CdR di evitare che la riforma del Patto di stabilità e crescita porti a equiparare a spesa – e quindi includere nel calcolo del debito – gli investimenti nei progetti cofinanziati a attraverso la politica di coesione.

Il parere è stato adottato dai membri del CdR al termine di un dibattito con la commissaria europea per la Coesione e le riforme Elisa Ferreira, con la sottosegretaria del governo spagnolo per i Fondi europei Mercedes Caballero Fernández (la Spagna detiene attualmente la presidenza di turno del Consiglio dell’UE), con il presidente della commissione Sviluppo regionale del Parlamento europeo Younous Omarjee e con il presidente della regione Vallonia ed ex primo ministro belga Elio Di Rupo, il quale presiederà le riunioni dei ministri competenti in materia di coesione durante il prossimo semestre di presidenza belga del Consiglio, nella prima metà del 2024.

Insieme alle principali associazioni europee di città e regioni, il CdR è partner fondatore della #CohesionAlliance (Alleanza per la coesione) della quale il CCRE-CEMR è partner, la cui missione consiste nell’affermare la coesione quale valore fondamentale dell’Unione europea e obiettivo essenziale di tutte le sue politiche e i suoi investimenti.

Scheda informativa sul contenuto del parere (EN)

Testo del parere

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Il CEMR si sta riunendo a Bursa, Turchia, il 16 e 17 novembre. L’ordine del giorno dell’incontro sarà seguito da due giorni di intense tavole rotonde che copriranno argomenti chiave come gli affari statutari, i preparativi per la riunione del comitato politico del 6-7 dicembre a Praga e le attività del calendario. I delegati approfondiranno i risultati e i progressi nella politica del CEMR, condivideranno gli aggiornamenti e discuteranno dei progetti in corso e futuri parte integrante della visione del CEMR.

L’incontro prevede un’immersione culturale con una visita al centro storico di Bursa e un incontro con il sindaco della municipalità metropolitana di Bursa presso l’iconico edificio storico nel quartiere di Orhanbey, offrendo un’ulteriore piattaforma per il networking e il discorso collaborativo. Questo incontro costituisce una pietra miliare cruciale che precede l’incontro del Comitato Politico a Praga, dove i leader politici discuteranno i risultati dell’incontro di Bursa, delineando la traiettoria della governance locale europea.

Gli incontri semestrali del CEMR riuniscono i Segretari Generali e i Direttori, promuovendo un senso di unità e collaborazione nella governance locale e regionale europea.
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Nel contesto della crescente crisi immobiliare in Europa, caratterizzata da una scarsità di alloggi adeguati, a prezzi ragionevoli e sufficienti, CEMR, Eurocities, Housing Europe, Unione Internazionale degli Inquilini e SOLIDAR si sono riuniti in una lettera aperta diretta ai Ministri dell’Unione Europea che si sono incontrati il 13 e 14 novembre a Gijón per discutere di alloggi e sviluppo urbano e per adottare la Dichiarazione di Gijón sugli alloggi sostenibili, sani e inclusivi.

La crisi immobiliare che attanaglia l’Europa non si limita ai gruppi vulnerabili. Ora travolge le famiglie a reddito medio, compresi i lavoratori essenziali come agenti di polizia, insegnanti e infermieri, che sono esclusi dal mercato. Le sfide si estendono ai giovani che non possono lasciare la casa dei genitori e a coloro che devono far fronte a improvvisi bisogni abitativi a causa di cambiamenti di vita. In questo contesto, il CEMR e le altre organizzazioni firmatarie sottolineano l’urgenza di un’azione dell’UE, sostenendo maggiori investimenti nel settore immobiliare per affrontare le questioni urgenti che riguardano i cittadini, l’economia e l’ambiente.

Le raccomandazioni contenute nella lettera aperta sottolineano la necessità di riforme globali, in particolare la revisione della decisione sui servizi di interesse economico generale (SIEG) del 2012. I firmatari accolgono con favore l’appello a ridefinire l’edilizia sociale, allineandola con un concetto moderno di alloggi a prezzi accessibili per tutti. In qualità di sostenitori degli enti locali e regionali, delle città, dei fornitori di alloggi, degli inquilini e delle organizzazioni di assistenza sociale, il CEMR e gli altri firmatari sottolineano l’imperativo di un monitoraggio continuo delle politiche dell’UE relative all’edilizia abitativa.

Per saperne di più: Lettera aperta ai ministri dell’UE per l’edilizia abitativa sulla Dichiarazione di Gijón 2023
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Il CEMR rende noto che parteciperà a un dibattito presso SMARTCITY Expo Barcelona. La sessione, intitolata “Governance in partenariato per realizzare una transizione verde inclusiva”, approfondirà il ruolo chiave dei governi locali e regionali nel raggiungimento degli obiettivi di transizione verde dell’Europa.



Gli enti locali e regionali sono in prima linea nella trasformazione verde dell’Europa, svolgendo un ruolo insostituibile nel raggiungimento dell’autonomia attraverso fonti energetiche verdi all’interno dell’UE, riducendo al contempo la dipendenza dai combustibili fossili. Questa visione ambiziosa è al centro del messaggio del CEMR mentre lavora per creare un futuro inclusivo, sostenibile e verde che non lasci nessuno e nessun luogo indietro.

Il Segretario Generale del CEMR, Fabrizio Rossi, discuterà delle sfide dell’Europa per ottenere un ampio sostegno a questa transizione verde. Questi includono la paura di impatti sociali negativi. Mostrerà inoltre come la cooperazione tra regioni e il superamento della tradizionale dicotomia urbano-rurale possa portare a soluzioni più efficaci per affrontare le sfide dell’Europa e ottenere un ampio sostegno per la transizione verde.

Nel contesto delle imminenti elezioni europee, è anche fondamentale comprendere che affrontare i potenziali impatti sociali negativi e le disuguaglianze è fondamentale per il futuro della democrazia europea e della giustizia sociale.

Il CEMR è recentemente diventato un’istituzione di supporto di SMARTCITY Expo Barcelona, ​​il più grande evento di innovazione urbana del mondo, che guida le città verso un futuro più luminoso dal 2011. L’evento riunisce leader globali di aziende, governi e organizzazioni innovative per promuovere l’innovazione urbana e consentire alle città di affrontare le sfide urgenti di oggi.
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Il Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa (CEMR) comunica attraverso il proprio sito di aver ospitato l’evento “Sfruttare le competenze nelle aree rurali” per rispondere all’urgente necessità di digitalizzazione e sviluppo sostenibile nelle regioni rurali. Questo evento mirava a cambiare il paradigma, considerando le aree rurali non come territori isolati ma come componenti integranti di un continuum più ampio legato ai centri urbani. Ha sottolineato il ruolo fondamentale dei governi locali e regionali nell’inserire le esigenze delle zone rurali nell’agenda politica. Durante l’evento, il CEMR ha anche annunciato il lancio della Comunità d’Impatto per la Coesione Territoriale.

L’evento “Sfruttare le competenze nelle aree rurali” ha riunito diversi soggetti interessati allo sviluppo rurale. È avvenuto nel contesto del Patto rurale, un’iniziativa lanciata nel 2021 dalla Commissione europea come parte della sua visione a lungo termine per le zone rurali dell’UE. Il Patto rurale è un quadro collaborativo che promuove la cooperazione tra autorità pubbliche, società civile, imprese, mondo accademico e cittadini a livello europeo, nazionale, regionale e locale.
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