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La Commissione europea e l’impresa comune europea per il calcolo ad alte prestazioni (EuroHPC JU) si sono impegnate il 16 novembre ad aprire e ampliare l’accesso alle risorse di supercalcolo di livello mondiale dell’UE per le start-up europee di intelligenza artificiale (AI), le PMI e la più ampia comunità di intelligenza artificiale nell’ambito di l’iniziativa dell’UE per le start-up nel campo dell’intelligenza artificiale.

Per supportare l’ulteriore sviluppo e la scalabilità dei modelli di IA, è fondamentale l’accesso a supercomputer di livello mondiale che accelerano la formazione e i test dell’IA, riducendo i tempi di formazione da mesi o anni a poche settimane.

La dichiarazione è stata fatta nel contesto della quarta assemblea dell’Alleanza AI a Madrid e fa seguito a un annuncio della presidente von der Leyen nel suo discorso sullo stato dell’Unione del 2023. Gli attori europei dell’IA e del calcolo ad alte prestazioni (HPC) coopereranno strettamente per promuovere l’innovazione rivoluzionaria e migliorare la competitività dell’ecosistema industriale europeo dell’IA. Ciò accelererà lo sviluppo dell’intelligenza artificiale e posizionerà l’Unione europea come leader competitivo globale.



L’Unione europea è attualmente all’avanguardia nel supercalcolo a livello mondiale. Tre dei supercomputer dell’UE sono di livello mondiale – LEONARDO (situato presso il Tecnopolo di Bologna), LUMI e MareNostrum5 – grazie agli sforzi dell’impresa comune EuroHPC. Con l’imminente estensione delle capacità della EuroHPC JU alle prestazioni exascale e oltre, con i supercomputer exascale del consorzio JUPITER e JULES VERNE che saranno ancora più potenti nel lavorare con i modelli di intelligenza artificiale, le risorse di supercalcolo europee giocheranno un ruolo fondamentale nella creazione e nella formazione di vasti fondamenti Modelli di intelligenza artificiale.
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Il sito del CEMR segnala che in Francia e in Italia, due comuni stanno lavorando sull’intersezionalità e la diversità, che “sono al centro dell’uguaglianza di genere”. Dall’help desk multiformato ai giocattoli rappresentativi, ci mostrano che l’intersezionalità è una questione concreta e trasversale.

Il Comune di Bologna è impegnato e attivo nel perseguimento dell’uguaglianza e della giustizia per tutti, sia all’interno della propria amministrazione che al servizio dei cittadini.

La città ha creato un piano d’azione positivo pluriennale per realizzare i suoi obiettivi di pari opportunità e affrontare le disuguaglianze legate al genere, alla disabilità, all’età e all’orientamento sessuale. Il piano comprende misure per garantire documenti e siti web accessibili, per fornire corsi di formazione e per organizzare scambi di esperienze.

Dal 2021, Bologna fa parte di una campagna promossa da Period Think Tank – Data to Count per consentire l’accesso aperto e pubblico ai dati che misurano l’impatto delle politiche pubbliche sulla dimensione di genere.

Bologna, in collaborazione con la Rete regionale contro le discriminazioni della Regione Emilia Romagna, offre ai residenti un servizio di sportello antidiscriminazione. Il suo scopo è quello di accogliere, ascoltare, guidare e sostenere le vittime, testimoni diretti e indiretti di discriminazioni su base razziale, etnica o religiosa.

Lo sportello offre tre format per effettuare segnalazioni e ottenere consulenze: è aperto un ufficio permanente presso il Centro Interculturale Zonarelli; è attivo un numero telefonico nei giorni feriali ed è disponibile un numero WhatsApp per lasciare messaggi vocali in qualsiasi momento; infine, è possibile compilare un modulo online per effettuare segnalazioni.

La Carta per l’uguaglianza sul sito AICCRE

Guida CEMR all’intersezionalità per i governi locali e regionali (2022)

Igualtats Connectades: Toolkit per incorporare l’intersezionalità nelle politiche locali (2019)

Piano d’Azione Positivo Bologna 2022-2024

>Giocattoli per educare alla diversità
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13 città sono in corsa per diventare la prima “Capitale Europea della Democrazia” 13 città di 8 paesi sono state preselezionate per diventare la prima “Capitale Europea della Democrazia” in assoluto. Lo rende noto il sito del CEMR.

Anversa (Belgio), Barcellona (Spagna), Bologna (Italia), Braga (Portogallo), Bruxelles (Belgio), Burgos (Spagna), Cascais (Portogallo), Linz (Austria), Metz (Francia), Opole (Polonia), Rzeszow (Polonia), Sarajevo (Bosnia ed Erzegovina) e Valongo (Portogallo) hanno aderito all’ECoD City Network per competere per il titolo di Capitale Europea della Democrazia.

Sulla base di criteri trasparenti, una giuria di esperti composta da cinque eminenti professionisti nel campo della democrazia esaminerà ora tutte le candidature delle città ed elaborerà una rosa di candidati eccezionali.

I membri della giuria di esperti sono: Jaimie Just (CEMR), Bruno Kaufmann – Democracy International, Robert Krimmer – Skytte Institute at University of Tartu, Amina Krvavac – Child Warhood Museum, Antonella Valmorbida – ALDA Europe / European Partnership per la democrazia.

Fino a cinque città nominate saranno inoltrate a una giuria di 10.000 cittadini europei, che avrà l’ultima parola sulla selezione della città a portare il titolo. Al momento sono ancora aperte le domande per i cittadini di dire la loro e di entrare a far parte della Giuria dei cittadini.

La prima città a portare il titolo di Capitale Europea della Democrazia sarà designata nel gennaio 2023. Godrà di un’ampia gamma di vantaggi, come una maggiore reputazione internazionale come centro di istruzione e innovazione, la possibilità di ospitare eventi e incontri internazionali dei principali politici europei.
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In questi giorni (4-5 luglio), oltre cento rappresentanti e amministratori di autorità locali e regionali europee si ritrovano nella sede della Regione Emilia-Romagna, a Bologna, per la riunione della Commissione politica del CEMR, presieduta da Stefano Bonaccini, Presidente CEMR e della Regione Emilia-Romagna.

A loro si aggiungono una cinquantina di membri collegati online. Tra i presenti anche due ospiti in rappresentanza dell’Ucraina: il sindaco di Zhytomyr, Serhyi Sukhomlyn, e il sindaco di Khmelnitskiy, Oleksandr Symchyshyn. Una presenza significativa a seguito dell’adesione del CEMR all’Alleanza europea per la Ricostruzione dell’Ucraina, insieme al Comitato delle Regioni.

Proprio la guerra sarà al centro dei numerosi temi sul tavolo: al primo posto quindi la priorità di arrivare presto a un cessate il fuoco e alla pace, il sostegno ai Comuni e ai sindaci ucraini e quello all’ingresso nell’Unione Europea del Paese vittima dell’aggressione armata della Russia. Poi il contrasto ai cambiamenti climatici anche attraverso big data e intelligenza artificiale, con la visita al Tecnopolo di Bologna degli ospiti europei, cuore della Data Valley dell’Emilia-Romagna; fino alla violenza sulle donne, dramma diffuso negli Stati del vecchio continente che richiede un impegno condiviso sempre maggiore.

Il ruolo dei territori e dei governi locali, che più di ogni altro sono a contatto coi cittadini ogni giorno, deve essere centrale– afferma Bonaccini-. Soprattutto nella fase che stiamo attraversando, che richiede coesione sociale e ascolto delle comunità. Il lavoro del CEMR non si è mai fermato, nonostante la pandemia, ma il fatto di tornare a vederci di persona rappresenta un bel segnale di recuperata fiducia”.

“Abbiamo deciso di incontrarci qui perché la nostra Data Valley rappresenta un ecosistema dell’innovazione e delle nuove tecnologie unico in Europa: al Tecnopolo di Bologna, che visiteremo, ospitiamo il Data Center del Centro meteo europeo e presto arriverà il supercomputer europeo Leonardo, in entrambi i casi grazie a investimenti della Ue, statali e regionali”.

“L’Unione Europea è fondamentale, lo ha dimostrato proprio durante l’emergenza pandemica, ma deve coinvolgere le sue comunità locali se vuole davvero ripartire. E adesso- chiude il presidente della Regione e del CEMR- deve varare misure straordinarie per fronteggiare la crisi energetica e l’aumento dei prezzi, per interventi di garanzia sociale e di sostegno al lavoro. Guai tornare ora all’austerity, che colpirebbe le famiglie e le imprese che creano lavoro”.

La prima sessione di lavori è si è svolta il 4 luglio. Il presidente Bonaccini ha fatto un punto coi cronisti e gli operatori dell’informazione presenti.

Il 5 luglio, gli amministratori invitati visiteranno il Tecnopolo all’ex Manifattura Tabacchi, spazi oggi ristrutturati dove è installato il Data Center del Centro meteo europeo.

Gli Stati e i governi locali sono chiamati alla salvaguardia del pianeta e al contrasto dei cambiamenti climatici, già ora causa di eventi estremi: ecco che diventano fondamentali informazioni e dati affidabili, sia per sviluppare modelli predittivi sempre più precisi sia per poter analizzare serie storiche necessarie a completare i passaggi verso la transizione ecologica.

Capitolo guerra in Ucraina. Il CEMR ha fornito supporto ai membri ucraini sin dall’inizio del conflitto: oltre 800 amministratori locali hanno firmato una dichiarazione in loro sostegno subito nel febbraio 2022, mentre si sono intensificati gli scambi di informazioni con i rappresentanti ucraini sia per il supporto immediato sia per la futura ricostruzione, per la quale è fondamentale dare spazio a una prospettiva locale. Attraverso la Cities4Cities platform i Governi possono assistere le comunità ucraine che qui inseriscono le loro richieste e necessità.

Altro tema di drammatica attualità quello della violenza domestica e contro le donne. In Europa una donna su tre ha conosciuto questo fenomeno mentre una ragazza su due subisce episodi di violenza online. Il CEMR ha analizzato punti di forza e debolezza della proposta di una direttiva da parte della Commissione Europea da sottoporre al Parlamento Europeo: secondo il Consiglio, occorre in rinforzare un approccio collaborativo multilivello che riconosca il ruolo delle autorità locali, salvaguardare la vita democratica ostacolando la violenza contro le donne in politica, introdurre protocolli comuni per la raccolta di dati tra i diversi Stati a livello locale e regionale.

Discussa anche la Carta delle autorità locali per l’uguaglianza in Africa, che il CEMR ha contribuito a realizzare in cooperazione con la rete delle donne elette in Africa, l’Unione delle città e dei governi locali e la corrispondente associazione africana. La carta, ufficializzata lo scorso maggio, è dedicata all’uguaglianza di genere e alle proposte per renderla sempre più concreta.
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La Commissione ha annunciato nel proprio sito il 28 aprile le 100 città dell’UE che parteciperanno alla missione dell’UE per 100 città intelligenti e a impatto climatico zero entro il 2030, la cosiddetta missione Cities.

Le 100 città provengono da tutti i 27 Stati membri, con altre 12 città provenienti da paesi associati o potenzialmente associati a Horizon Europe , il programma di ricerca e innovazione dell’UE (2021-2027).

In Italia, le città partecipanti sono:Bergamo, Bologna, Firenze, Milano, Padova, Parma, Prato, Roma, Torino

Le nostre aree urbane, informa Bruxelles, ospitano il 75% dei cittadini dell’UE. A livello globale, le aree urbane consumano oltre il 65% dell’energia mondiale, rappresentando oltre il 70% delle emissioni di CO 2. È quindi importante che le città agiscano come ecosistemi di sperimentazione e innovazione per aiutare tutti gli altri nella loro transizione a diventare climaticamente neutri entro il 2050.

La missione Cities riceverà 360 milioni di euro di finanziamento di Orizzonte Europa per il periodo 2022-23, per avviare i percorsi di innovazione verso la neutralità climatica entro il 2030. Le azioni di ricerca e innovazione riguarderanno la mobilità pulita, l’efficienza energetica e la pianificazione urbana verde e offriranno il possibilità di costruire iniziative congiunte e intensificare le collaborazioni in sinergia con altri programmi dell’UE.

I vantaggi per le città includono consulenza e assistenza su misura da una piattaforma di missione dedicata gestita da NetZeroCities, ulteriori finanziamenti e opportunità di finanziamento e la possibilità di partecipare a grandi azioni di innovazione e progetti pilota. La Missione offre anche opportunità di networking, scambio di migliori pratiche tra le città e supporto per coinvolgere i cittadini nella missione.

Inoltre, alla luce del grande interesse di 377 città ad aderire alla missione, la Commissione sta anche mettendo in atto un sostegno per le città che non sono state selezionate, compreso il sostegno attraverso la piattaforma della missione e opportunità di finanziamento nell’ambito del programma di lavoro per le missioni delle città di Orizzonte Europa.

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Scheda informativa “Missione delle città dell’UE: incontra le città”

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100 città intelligenti e a impatto climatico zero entro il 2030
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