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In un nuovo parere, il Consiglio consultivo dei giudici europei ( CCJE ) del Consiglio d’Europa ha emesso il 15 dicembre una serie di raccomandazioni ai giudici di tutta Europa su come esercitare il loro diritto alla libertà di espressione sia all’interno che all’esterno del tribunale, anche nei media e mezzi di comunicazione sociale.

Il parere rileva che i giudici godono del diritto alla libertà di espressione come qualsiasi altro cittadino. Tuttavia, nell’esercizio di tale diritto, devono tenere conto delle loro specifiche responsabilità e doveri nella società, oltre agli obblighi di segreto professionale connessi al loro ruolo giudiziario. Il CCJE ritiene che i giudici dovrebbero esercitare moderazione nell’esprimere le proprie opinioni e opinioni in circostanze in cui ciò potrebbe compromettere la loro indipendenza, imparzialità o dignità del loro ufficio o mettere a repentaglio l’autorità della magistratura.

Il CCJE sottolinea che ogni volta che la democrazia, la separazione dei poteri o lo stato di diritto sono minacciati, ogni giudice ha il dovere di prendere posizione in difesa dell’indipendenza giudiziaria e dell’ordine costituzionale, anche su questioni politicamente delicate. Possono anche affrontare le minacce all’indipendenza della magistratura a livello internazionale. I giudici che parlano a nome di un consiglio giudiziario o di un’associazione dovrebbero godere di un livello più elevato di protezione. Il parere sottolinea inoltre che i singoli giudici – così come i consigli giudiziari e le associazioni – hanno il dovere etico di spiegare al pubblico il sistema giudiziario, il funzionamento della magistratura e i suoi valori al fine di promuovere e preservare la fiducia del pubblico nell’attività giudiziaria.

Il Parere sarà trasmesso al Comitato dei Ministri incaricato di assicurarne la diffusione e favorirne l’applicazione in tutti gli Stati membri.
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