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Il 10° Premio Václav Havel per i diritti umani – che ricompensa azioni eccezionali della società civile a favore dei diritti umani – è stato conferito a Vladimir Kara-Murza (nella foto), leader dell’opposizione russa attualmente in carcere.

Il Premio, di € 60.000, è stato assegnato il 10 ottobre durante una cerimonia speciale organizzata all’apertura della sessione plenaria autunnale dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa (APCE) a Strasburgo.

Vladimir Kara-Murza è un politico, scrittore e storico russo. È uno dei leader dell’opposizione nella Federazione russa, costante critica del governo russo e cofondatore del Comitato anti-guerra russo istituito per contrastare l’invasione dell’Ucraina da parte di Vladimir Putin. Kara-Murza, che ha subito due tentativi di avvelenamento, è stato arrestato ad aprile 2022 ed è stato accusato di tradimento, insieme ad altri capi d’accusa, il che potrebbe tenerlo in carcere per molti anni.

Gli altri due candidati preselezionati erano la Coalizione arcobaleno/Campagna per i diritti delle persone LGBTQIA+, una coalizione di organizzazioni per i diritti umani, gruppi per i diritti delle persone LGBTQIA+ e altri movimenti civici in Ungheria, e la Coalizione Ukraine 5 AM, un gruppo di organizzazioni ucraine per diritti umani il cui obiettivo è scoprire, documentare, raccogliere e conservare prove, sensibilizzando l’opinione pubblica rispetto ai presunti Federazione russa e crimini contro l’umanità commessi durante la guerra in corso. Hanno ricevuto entrambe un diploma.

Il Premio Václav Havel per i diritti umani viene conferito ogni anno dall’APCE, in partenariato con la Biblioteca Václav Havel e la Fondazione Carta 77, “per ricompensare azioni eccezionali della società civile in difesa dei diritti umani in Europa e altrove”. Consiste di una somma di € 60.000, un trofeo e un diploma.

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Nel concludere la sua visita a Kiev il 28 giugno, giorno anniversario della Costituzione ucraina, una delegazione multipartitica composta da dieci membri dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa (APCE) (vedi foto) si è dichiarata sconvolta dalle molteplici prove di crimini di guerra e di crimini contro l’umanità che ha avuto modo di constatare. I parlamentari hanno condannato la guerra nei termini più decisi e hanno esortato alla determinazione per combattere l’impunità e ottenere un giusto risarcimento per l’Ucraina.

“Siamo rimasti scioccati da quanto abbiamo visto e ci è stato segnalato a Bucha e Irpin”, ha affermato la Sottocommissione della Commissione Questioni giuridiche e Diritti umani dell’APCE. “Abbiamo chiare indicazioni che Bucha è stata teatro di un massacro a sangue freddo e su ampia scala di civili. La distruzione di Irpin ha evidenziato la brutalità dell’aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina e l’immenso lavoro di ricostruzione necessario. Nel corso della nostra visita, il paese ha nuovamente subito un attacco missilistico contro bersagli civili, che questa volta ha colpito un centro commerciale a Krementchouk, nel centro dell’Ucraina. Esprimiamo le nostre più sincere condoglianze alle famiglie e agli amici delle vittime”.

“Siamo stati colpiti dal coraggio straordinario dimostrato dai numerosi ucraini di ogni ceto sociale e professione che abbiamo incontrato e dalla loro ferma determinazione a fare in modo che gli autori di crimini di guerra e di crimini contro l’umanità siano chiamati a rendere conto del loro operato. Il crimine peggiore di tutti è la guerra, l’aggressione brutale e immotivata contro un vicino pacifico, che costituisce una palese e grave violazione del diritto internazionale”, hanno aggiunto i membri della delegazione.

“Molti dei nostri interlocutori hanno indicato che una delle priorità sarà la creazione di un tribunale penale internazionale ad hoc per assicurare alla giustizia gli autori del crimine di aggressione, come è stato proposto dall’Assemblea parlamentare lo scorso aprile. La seconda priorità, è l’istituzione di una commissione di risarcimento autorizzata a confiscare dei beni russi per finanziare la ricostruzione dell’Ucraina. Infine e soprattutto, grazie agli sforzi congiunti degli investigatori e dei procuratori ucraini e internazionali, gli autori di crimini di guerra e di crimini contro l’umanità dovrebbero essere perseguiti e puniti conformemente alla legge. Un’attenzione particolare deve essere rivolta ai procedimenti contro gli autori di violenze sessuali generalizzate, malgrado le difficoltà di raccogliere e conservare le prove”, hanno dichiarato i parlamentari.

“Nell’ambito della nostra attività parlamentare nei nostri rispettivi paesi, siamo risoluti ad adoperarci per contrastare l’impunità e ottenere un giusto risarcimento “, hanno concluso. Oltre alle visite a Bucha e a Irpin, la delegazione dell’APCE ha incontrato alti rappresentanti del Parlamento (Verkhovna Rada), dei ministeri degli Affari esteri e della Giustizia e il Procuratore generale dell’Ucraina, nonché rappresentanti delle principali ONG.

SPECIALE AICCRE SULL’UCRAINA
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