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La Commissione europea ha deciso di avviare il 15 febbraio una procedura d’infrazione inviando una lettera di costituzione in mora all’Italia ( INFR (2022)4113) per mancato rispetto delle norme dell’UE in materia di coordinamento della sicurezza sociale ( Regolamento 2004/883 ) e sulla libera circolazione delle lavoratori (art. 45 TFUE e regolamento 2011/492).

Nel marzo 2022 l’Italia ha introdotto un nuovo assegno familiare per i figli a carico (“Assegno unico e universale per i figli a carico”): possono beneficiare di questo assegno solo le persone che risiedono da almeno due anni in Italia, e solo se risiedono in la stessa famiglia dei loro figli.

Secondo la Commissione, questa legislazione viola il diritto dell’UE in quanto non tratta i cittadini dell’UE allo stesso modo, il che si qualifica come discriminazione.

Inoltre, il regolamento sul coordinamento della sicurezza sociale vieta qualsiasi requisito di residenza per ricevere prestazioni di sicurezza sociale come gli assegni familiari. L’Italia dispone ora di due mesi per rispondere alle osservazioni sollevate dalla Commissione. In caso contrario, la Commissione può decidere di inviare un parere motivato.
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