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Come annunciato nelle sue proposte per ridurre l’onere che grava sulle spalle degli agricoltori, la Commissione europea ha lanciato il 7 marzo un sondaggio online per raccogliere direttamente le opinioni degli agricoltori dell’UE.

L’indagine è aperta dal 7 marzo all’8 aprile e porrà brevi domande, disponibili in tutte le lingue dell’UE, come ad esempio: quanto tempo viene dedicato ogni anno ai compiti amministrativi legati all’applicazione degli aiuti e agli obblighi di rendicontazione? Usano dispositivi mobili per fornire foto geo-taggate? Come valutano la complessità delle diverse procedure e norme applicabili nelle aziende agricole? Hanno utilizzato un aiuto esterno per preparare la domanda di aiuto della PAC nel 2023? Le risposte fornite dagli agricoltori forniranno un feedback prezioso per comprendere le loro principali fonti di preoccupazione.

L’indagine aiuterà a identificare le fonti degli oneri amministrativi e della complessità derivanti dalle norme della PAC e da altre norme per l’alimentazione e l’agricoltura, sia in relazione alla loro applicazione a livello nazionale che agli obblighi di registrazione e rendicontazione ad esse collegati. I risultati preliminari saranno presentati già entro la metà di aprile. Parallelamente, verranno organizzate interviste con le organizzazioni degli agricoltori per completare il quadro.

Questa indagine fornirà entro l’estate un quadro più chiaro dei principali ostacoli amministrativi percepiti e affrontati dagli agricoltori. I suoi risultati saranno inclusi in un’analisi più dettagliata che sarà pubblicata nell’autunno 2024, con l’obiettivo di chiarire le fonti di complessità per gli agricoltori: livello dell’UE, livello nazionale, PAC e altri requisiti e politiche.

Dall’inizio dell’anno, informa Bruxelles, la Commissione europea ha fornito azioni rapide e concrete per allentare la pressione attualmente esercitata sugli agricoltori dell’UE. Il 12 febbraio la Commissione ha adottato la deroga parziale alle norme sui terreni lasciati a riposo (BCAA 8) richiesta dagli agricoltori e da molti Stati membri. In vista del Consiglio dei ministri dell’Agricoltura del 26 febbraio, la Commissione ha inviato alla presidenza belga una serie di azioni a breve e medio termine come base per le discussioni e l’azione congiunta con i paesi dell’UE. L’indagine odierna rientra tra le azioni annunciate a breve termine, insieme alla semplificazione di alcuni controlli e al chiarimento del concetto di forza maggiore e di circostanze eccezionali. Su questi ultimi due punti si sono già svolte discussioni con gli Stati membri.

Entro metà marzo la Commissione presenterà ulteriori proposte sulle azioni a medio termine da intraprendere, nonché azioni per migliorare la posizione degli agricoltori nella filiera alimentare.
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La Commissione europea ha inviato il 22 febbraio alla presidenza belga un documento in cui delinea le prime possibili azioni per contribuire a ridurre gli oneri amministrativi che gravano sulle spalle degli agricoltori.

Il documento, che sarà discusso con gli Stati membri nel Consiglio Agricoltura di oggi 26 febbraio, elenca una serie di azioni a breve e medio termine che possono essere intraprese per raggiungere la semplificazione. Ciò servirà come base per le discussioni e l’azione congiunta con i paesi dell’UE.

Le azioni elencate nel documento tengono conto dei contributi delle amministrazioni nazionali, delle principali organizzazioni agricole dell’UE e della commissione agricoltura del Parlamento europeo. Il documento di semplificazione mantiene l’impegno assunto dalla presidente von der Leyen al Consiglio europeo del 1° febbraio 2024.
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La Commissione europea rende noto di aver ha adottato il 13 febbraio un regolamento che concede agli agricoltori europei un’esenzione parziale dalla norma di condizionalità per i terreni lasciati a riposo. Ciò fa seguito alla proposta della Commissione presentata il 31 gennaio e alle discussioni con gli Stati membri durante le riunioni di commissione. Il regolamento entrerà in vigore domani, 14 febbraio, e si applicherà retroattivamente a decorrere dal 1º gennaio per un anno, vale a dire fino al 31 dicembre 2024.

L’esenzione parziale tiene conto di numerose richieste da parte degli Stati membri per una maggiore flessibilità in modo da rispondere meglio alle sfide cui devono far fronte gli agricoltori dell’UE.

Anziché mantenere i terreni a riposo o mantenere elementi improduttivi sul 4% del seminativo, gli agricoltori dell’UE che coltivano colture azotofissatrici e/o colture intercalari sul 4% del seminativo saranno considerati conformi al cosiddetto requisito BCAA 8. Gli agricoltori che lo desiderano possono tuttavia continuare a soddisfare il requisito lasciando i terreni a riposo o mantenendo elementi non produttivi.

Gli Stati membri che desiderano applicare la deroga a livello nazionale devono darne notifica alla Commissione entro 15 giorni dall’entrata in vigore del regolamento, in modo che gli agricoltori possano essere informati quanto prima.

Per ulteriori informazioni consultare il comunicato stampa della Commissione
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Il Comitato economico e sociale europeo (CESE) mira a gettare le basi per una politica agricola comune (PAC) post-2027 che sia resiliente e sostenibile e soddisfi le esigenze sia degli agricoltori che della società. La presidenza belga del Consiglio dell’UE ha incaricato il CESE di formulare un parere su come raggiungere l’autonomia strategica e la produzione alimentare sostenibile. Il parere sarà adottato nella sessione plenaria di gennaio.

Il CESE ritiene che la PAC post 2027 debba fornire un quadro politico stabile a lungo termine orientato alla produzione alimentare sostenibile e aprire un’autonomia strategica per l’UE, tutelando nel contempo la diversità delle tipologie agricole nell’UE e soddisfacendo le esigenze sociali ed ecologiche (“pubblico denaro per beni pubblici”), oltre a garantire lo sviluppo rurale.

“La sfida che ci attende è trovare un equilibrio che garantisca la sicurezza alimentare, protegga l’ambiente e promuova il benessere degli agricoltori europei di fronte alle sfide globali in evoluzione”.

Il settore agricolo dell’UE è caratterizzato da un’elevata prevalenza di aziende agricole a conduzione familiare, che nel 2020 rappresentano il 94,8% di tutte le aziende agricole. Nonostante la predominanza numerica delle aziende agricole a conduzione familiare, le grandi aziende coltivano la maggior parte dei terreni agricoli. Nel frattempo il settore è alle prese con diversi problemi: i redditi degli agricoltori sono inferiori del 40% rispetto a quelli dei settori non agricoli, il numero delle aziende agricole diminuisce, il ricambio generazionale si rivela una sfida (solo il 6,5% dei dirigenti aziendali è sotto l’età di 35) e si è verificato un sostanziale deflusso di forza lavoro negli ultimi dieci anni.

Nonostante il fatto che la quota del bilancio dell’UE destinata alla PAC sia diminuita costantemente negli ultimi 40 anni, attestandosi a meno del 25% nel 2021 , siamo fermamente convinti che i finanziamenti della PAC debbano essere commisurati alla sua ambizione di sostenere una transizione sostenibile. Il sostegno al reddito di base basato sulla superficie dovrebbe essere gradualmente sostituito da incentivi finanziari agli agricoltori per servizi ambientali e sociali, con un periodo di transizione ragionevole che possa andare oltre l’ambito di un unico quadro finanziario pluriennale, ha affermato Stoyan Tchoukanov, relatore del parere.
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In seguito al voto favorevole degli Stati membri, la Commissione concederà all’Italia 46,7 milioni di € per contribuire a compensare gli agricoltori delle zone colpite da focolai di influenza aviaria.

Tra il 1º gennaio 2022 e il 30 aprile 2022 l’Italia ha registrato 23 focolai confermati di influenza aviaria ad alta patogenicità del sottotipo H5 (“influenza aviaria”). In risposta, l’Italia ha attuato rapidamente misure rigorose in materia di sanità animale, con conseguenti perdite di produzione nelle regioni colpite, in particolare per quanto riguarda le uova e le carni.

A seguito della richiesta formale dell’Italia, la Commissione europea ha deciso di stanziare 46 670 790 € provenienti dalla riserva agricola, a copertura del 50% della spesa dell’Italia per aiutare gli agricoltori gravemente colpiti. I pagamenti cofinanziati dalla riserva agricola devono essere effettuati entro il 30 settembre 2024.

Il sostegno è riservato alle aziende agricole situate nelle zone soggette a restrizioni colpite dai 23 focolai. Al fine di evitare doppi finanziamenti da fondi pubblici, le perdite subite non devono essere compensate da aiuti di Stato o da assicurazioni. Dopo l’approvazione formale della misura di sostegno da parte della Commissione, il regolamento di esecuzione sarà pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’UE e dovrebbe entrare in vigore all’inizio di febbraio.

Maggiori informazioni
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L’utilizzo della biomassa per produrre alimenti, materiali ed energia può contribuire a incentivare le comunità rurali, aumentare la competitività e affrontare molte delle sfide dell’UE. Queste sono le conclusioni presentate nei giorni scorsi dai ministri dell’Agricoltura sulle opportunità offerte da una bioeconomia sostenibile e circolare per un’Europa più verde, più equa e più competitiva.

Nelle conclusioni, i ministri hanno sottolineato il ruolo fondamentale che la bioeconomia potrebbe svolgere nel conseguire gli obiettivi in materia di ambiente e clima nel quadro del Green Deal europeo, rendendo nel contempo l’UE più competitiva, aiutandola a uscire dalla dipendenza dai combustibili fossili e rafforzando la sicurezza alimentare in seguito alla guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina. Hanno inoltre evidenziato l’importanza di promuovere la ricerca e l’innovazione e di migliorare l’allineamento tra i progressi scientifici e la politica industriale. Le conclusioni forniranno orientamenti politici alla Commissione europea e agli Stati membri sullo sviluppo del potenziale della bioeconomia in Europa.

Il Consiglio ha sottolineato in particolare l’importanza della bioeconomia per contribuire a rivitalizzare le zone rurali e costiere incoraggiando l’innovazione e promuovendo la creazione di posti di lavoro. Gli Stati membri hanno rilevato la necessità di riconoscere e sfruttare le specificità regionali e locali, nonché di coinvolgere le giovani generazioni promuovendo le competenze e la formazione in materia di bioeconomia nelle comunità rurali.

I ministri hanno esaminato in particolare il contributo che gli agricoltori e i gestori di foreste potrebbero apportare alla promozione di una bioeconomia circolare a livello dell’UE. Hanno rilevato il potenziale dei rifiuti agroalimentari per la produzione di biorisorse alternative, nonché quello delle fonti idriche non convenzionali ai fini dell’irrigazione. Hanno sottolineato l’importanza del settore forestale per la bioeconomia e posto l’accento sul ruolo della gestione sostenibile delle foreste.

Pur accogliendo con favore la relazione della Commissione europea sullo stato di avanzamento dell’attuazione della strategia dell’UE per la bioeconomia, i ministri hanno presentato una serie di raccomandazioni per contribuire a rafforzare il potenziale della bioeconomia in Europa. In particolare hanno invitato la Commissione a:

integrare meglio la bioeconomia in tutte le politiche e garantire politiche coerenti, agevolare il trasferimento di conoscenze verso le regioni meno sviluppate e le zone rurali aggiornare la strategia dell’UE per la bioeconomia e il relativo piano d’azione ed effettuare una valutazione approfondita delle azioni intraprese a livello di UE I ministri hanno inoltre rilevato che la bioeconomia è parte integrante della riforma della politica agricola comune (PAC) e hanno invitato la Commissione a dare un seguito riguardo alle modalità con cui gli Stati membri l’hanno integrata nei loro piani strategici nazionali.

Per “bioeconomia” si intende l’uso di risorse biologiche rinnovabili (biomassa) di origine terrestre e marina, come le colture, i prodotti forestali, i pesci, gli animali e i microrganismi, per produrre alimenti, materiali ed energia.

Nel 2018 la Commissione ha pubblicato una strategia aggiornata dell’UE per la bioeconomia, che definisce le modalità per accelerare lo sviluppo di una bioeconomia sostenibile dell’UE. Il Consiglio ha approvato conclusioni su tale strategia il 29 novembre 2019.

A seguito di una richiesta del Consiglio, nel 2022 la Commissione ha pubblicato una relazione sullo stato di avanzamento dei lavori che ha individuato tendenze positive, ma ha anche rilevato settori in cui sono necessari miglioramenti, quali una migliore pianificazione del territorio e modelli di consumo più sostenibili.


La necessità di promuovere la bioeconomia è stata inoltre messa in risalto nelle conclusioni del Consiglio europeo del marzo 2023, in cui si sottolineava l’importanza di “promuovere la transizione verso un’economia più circolare al fine di migliorare la sostenibilità […], anche cogliendo le opportunità offerte dalla bioeconomia”.

Progetto di conclusioni del Consiglio sulle opportunità della bioeconomia alla luce delle sfide attuali, con particolare attenzione alle zone rurali

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L’approvazione di tutti i 28 Piani Strategici (uno per ogni Paese UE e due per il Belgio) da parte della Commissione Europea segna l’inizio della nuova Politica Agricola Comune, prevista per il 1° gennaio 2023.

Lo rende noto un comunicato stampa della Commissione europea.

264 miliardi di euro di finanziamenti dell’UE sosterranno gli agricoltori europei nella transizione verso un settore agricolo sostenibile e resiliente e contribuiranno a preservare la vitalità e la diversità delle zone rurali. Il cofinanziamento e il finanziamento nazionale complementare porteranno il bilancio pubblico totale dedicato agli agricoltori e alle comunità rurali a 307 miliardi di euro per il periodo 2023-2027.

Altri programmi che rientrano nel mandato della PAC ma al di fuori dei piani strategici della PAC, come il programma POSEI per le regioni ultraperiferiche, il programma scolastico dell’UE, i programmi di promozione, beneficeranno di un finanziamento aggiuntivo dell’UE di 6 miliardi di EUR.

Tutti i piani strategici sostengono un reddito agricolo sostenibile e la resilienza del settore agricolo come obiettivo chiave. Ecco alcuni esempi del supporto fornito:

I pagamenti diretti della PAC restano una rete di sicurezza per gli agricoltori. Quasi 20 miliardi di euro di sostegno al reddito di base saranno distribuiti ogni anno agli agricoltori ammissibili. Tuttavia, è subordinata all’applicazione da parte degli agricoltori di standard di base rafforzati per buone condizioni agricole e ambientali (BCAA).

Si prevede che i BCAA coprano quasi il 90% dei terreni agricoli dell’UE.

La nuova PAC indirizzerà un livello più elevato di sostegno pubblico a coloro che ne hanno più bisogno. Le piccole e medie aziende agricole nei 25 paesi dell’UE riceveranno un sostegno al reddito più elevato grazie a un pagamento ridistributivo pari al 10,6% di tutti i pagamenti diretti. Ciò ammonterà a 4 miliardi di euro all’anno. Si tratta di 2,5 volte di più dei pagamenti ridistributivi previsti dall’attuale PAC (2014-2020) applicati solo da dieci Stati membri.

Per aiutare gli agricoltori ad affrontare le crisi, il 15% delle aziende agricole dell’UE riceverà sostegno per sottoscrivere premi assicurativi, partecipare a fondi di mutualizzazione o ad altri strumenti di gestione del rischio.

Il livello di sostegno per le colture proteiche/leguminose attraverso il sostegno accoppiato al reddito aumenterà del 25% rispetto al 2022. Ciò contribuirà a ridurre la dipendenza degli agricoltori dell’UE dalle importazioni e dall’uso di determinati fertilizzanti. Anche altri 17 settori in difficoltà riceveranno un sostegno accoppiato, raggiungendo il 21% delle aziende agricole dell’UE.

Tre obiettivi specifici della PAC su dieci riguardano direttamente l’ambiente e il clima. Grazie alla clausola “no backsliding”, gli Stati membri sono tenuti a dimostrare maggiori ambizioni nei loro piani PAC rispetto alla situazione attuale. Ciò si traduce nella PAC più ambiziosa di sempre dal punto di vista ambientale e climatico.

Nei piani strategici della PAC, quasi 98 miliardi di euro, corrispondenti al 32% del finanziamento totale della PAC (UE e cofinanziamenti), saranno destinati a fornire benefici per il clima, l’acqua, il suolo, l’aria, la biodiversità e il benessere degli animali, e incoraggiare pratiche oltre la condizionalità obbligatoria. Se guardiamo alla ripartizione di questo importo tra strumenti e fondi, il 24% dei pagamenti diretti è dedicato a regimi ecologici e il 48% della spesa per lo sviluppo rurale di tutti i piani sosterrà pienamente gli obiettivi ambientali e climatici.

I piani incentiveranno i gestori del territorio a immagazzinare carbonio nel suolo e nella biomassa, ridurranno le emissioni di gas a effetto serra (GHG) e contribuiranno all’adattamento nel 35% della superficie agricola dell’UE attraverso pratiche di gestione adeguate, come la gestione dei prati estensivi, la coltivazione di leguminose e catture coltivazioni, fertilizzazione organica o agroforestale.

Sulla base dei nuovi obblighi per gli agricoltori, la rotazione delle colture è prevista su circa l’85% dei seminativi sostenuti dalla PAC dell’UE. Ciò contribuirà a interrompere i cicli di parassiti e malattie e quindi a ridurre l’uso e il rischio dei pesticidi. Per andare oltre, oltre il 26% dei terreni agricoli dell’UE riceverà sostegno, tra l’altro, per l’adozione della lotta integrata ai parassiti e l’utilizzo di metodi non chimici per il controllo dei parassiti o l’agricoltura di precisione.

Il sostegno della PAC alla produzione biologica nel 2027 sarà quasi raddoppiato rispetto alla superficie finanziata nel 2018. Ciò contribuirà in modo determinante al raggiungimento delle ambizioni nazionali degli Stati membri di aumentare la superficie biologica che va dal 5 al 30% nel 2030.

Gli investimenti previsti nella produzione di energia rinnovabile nelle aziende agricole aggiungeranno 1.556 MW alla capacità di produzione di energia dell’UE.

Le zone rurali dell’UE affrontano diverse sfide, individuate nella visione a lungo termine per le zone rurali dell’UE , tra cui lo spopolamento, l’accesso e il miglioramento dei servizi di base, le opportunità di occupazione e la necessità di una migliore connettività. La PAC investirà nel tessuto sociale ed economico delle zone rurali dell’UE.

Il sostegno specifico ai giovani agricoltori occupa un posto di rilievo in ogni Piano approvato ei paesi dell’UE sono andati oltre il requisito minimo di destinare il 3% dei loro pagamenti diretti al ricambio generazionale.

Complessivamente, un totale di 8,5 miliardi di euro di spesa pubblica aiuterà i giovani agricoltori ad avviare, investire e mantenere la propria attività nei primi anni di attività. Nel periodo 2023-2027, si prevede che un totale di 377 000 nuovi giovani agricoltori si stabiliranno come agricoltori a pieno regime. Alcuni Stati membri prevedono ulteriori sforzi per incoraggiare la successione nelle aziende agricole, rafforzare la parità di genere nelle zone rurali e rafforzare la posizione delle donne nell’agricoltura.

Lo sviluppo locale è inoltre sostenuto dal 7,7% del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) dedicato alle strategie di sviluppo locale di tipo partecipativo (il cosiddetto approccio LEADER ). Ciò rappresenta 5 miliardi di euro. Una volta messe in atto, queste strategie dovrebbero coprire il 65% della popolazione rurale europea.

Per la prima volta, i pagamenti della PAC saranno vincolati al rispetto di determinate norme sociali e del lavoro dell’UE e i beneficiari saranno incentivati ​​a migliorare le condizioni di lavoro nelle aziende agricole.

I piani sosterranno gli investimenti per rendere più attraente la vita e il lavoro nelle zone rurali, con l’obiettivo di creare almeno 400.000 posti di lavoro . Allo stesso modo, sarà fornito sostegno agli investimenti in tecnologie e servizi digitali per ottimizzare l’efficienza delle risorse.

Più di 6 milioni di persone beneficeranno direttamente della consulenza, della formazione e dello scambio di conoscenze finanziati dalla PAC o parteciperanno a progetti di innovazione nell’ambito del partenariato europeo per l’innovazione con particolare attenzione alle prestazioni ambientali e climatiche o agli aspetti sociali e rurali.

Panoramica dei 28 piani strategici della PAC in sintesi

La PAC 2023-2027

Piani strategici della PAC
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La Commissione europea informa di aver proposto il 20 maggio una misura eccezionale finanziata dal Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) per consentire agli Stati membri di pagare una somma una tantum agli agricoltori e alle imprese agroalimentari interessati da aumenti significativi dei costi di input.

Tali aumenti dei prezzi, in particolare per l’energia, i fertilizzanti e i mangimi, stanno sconvolgendo il settore agricolo e le comunità rurali, causando problemi di liquidità e di liquidità per gli agricoltori e le piccole imprese rurali attive nella trasformazione, commercializzazione o sviluppo di prodotti agricoli. Affrontando direttamente queste sfide del flusso di cassa, aiutando a mantenerle a galla, il sostegno affronterà le perturbazioni del mercato e quindi contribuirà alla sicurezza alimentare globale.

La misura consentirà agli Stati membri di decidere di utilizzare i fondi disponibili fino al 5%d el loro bilancio FEASR per il periodo 2021-2022 per il sostegno diretto al reddito degli agricoltori e delle PMI attive nella trasformazione, commercializzazione o sviluppo di prodotti agricoli. Ciò rappresenta un budget potenziale di 1,4 miliardi di euro nell’UE. Gli Stati membri sono tenuti a indirizzare questo sostegno ai beneficiari più colpiti dall’attuale crisi e che sono impegnati nell’economia circolare, nella gestione dei nutrienti, nell’uso efficiente delle risorse o nei metodi di produzione rispettosi dell’ambiente e del clima.

Agricoltori e PMI selezionati potrebbero ricevere rispettivamente fino a 15.000 e 100.000 euro. I pagamenti dovrebbero essere effettuati entro il 15 ottobre 2023. Per avvalersi di tale possibilità eccezionale, gli Stati membri dovranno presentare una modifica ai loro programmi di sviluppo rurale che introducono questa nuova misura.
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