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Il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa ha adottato il 14 dicembre una nuova Raccomandazione rivolta agli Stati membri sui principi in materia di diritti umani e sulle linee guida per la determinazione dell’età nel contesto della migrazione.

I minori rifugiati e migranti sono tra le persone più vulnerabili e più esposte ai rischi nel corso della loro migrazione. Il fatto che non siano in grado di dimostrare la loro età effettiva accresce la loro vulnerabilità e il rischio di essere esposti a violenze, sfruttamento, maltrattamenti o di diventare vittime della tratta di esseri umani. La Raccomandazione è il primo strumento giuridico internazionale che stabilisce norme in materia di diritti umani sulla determinazione dell’età nel contesto della migrazione.

La Raccomandazione include, tra gli altri, il principio di presunzione della minore età per le persone sottoposte alle procedure per l’accertamento dell’età e richiede che gli Stati membri applichino procedure multidisciplinari e basate su prove.

Ricorda agli Stati membri che una perizia medica per la determinazione dell’età dovrebbe essere effettuata unicamente qualora permangano ragionevoli dubbi sull’età presunta della persona, dopo avere esaurito le altre procedure appropriate.

La Raccomandazione adottata, che è stata elaborata dal Comitato direttivo del Consiglio d’Europa per i diritti dell’infanzia (CDENF), contribuisce al raggiungimento delle linee di indirizzo strategico fornite sia dalla Strategia per i diritti dei minori (2022-2027) del Consiglio d’Europa che dal Piano d’azione del Consiglio d’Europa sulla protezione delle persone vulnerabili nel contesto della migrazione e dell’asilo in Europa (2021-2025).
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