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“A maggio celebreremo il 75° anniversario del Consiglio d’Europa e credo sia importante riconoscere i progressi che abbiamo compiuto. Nessun altro continente ha mai istituito un’area giuridica comune, che protegge e promuove norme comuni in materia di diritti umani, democrazia e Stato di diritto. Così facendo, abbiamo trasformato, in meglio, la vita di milioni di europei. Dobbiamo esserne soddisfatti”, ha sottolineato la Segretaria generale Marija Pejčinović Burić nel suo discorso durante la recente sessione plenaria invernale dell’APCE.

La Segretaria generale ha riepilogato i risultati conseguiti lo scorso anno ribadendo l’importanza di dare seguito al 4° Vertice dei capi di Stato e di governo di Reykjavik.

“Ma è indubbio che le norme che abbiamo stabilito sono oggetto di attacchi e insidie. Devono essere difese con forza e in modo efficace. Le nuove sfide del XXI secolo devono essere affrontate alla luce di tali norme, nell’interesse di ogni cittadino. La Dichiarazione di Reykjavík ci ha dato nuova speranza e una determinazione rinnovata”, ha sottolineato la Segretaria generale. Il discorso è stato seguito da un’animata sessione di domande e risposte.

Discorso della Segretaria generale
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Durante il Vertice del Consiglio d’Europa a Reykjavik, i capi di Stato e di governo dei 46 Stati membri dell’Organizzazione hanno deciso di istituire un Registro dei danni causati dall’aggressione da parte della Federazione russa come primo passo verso un meccanismo di risarcimento internazionale. I leader hanno convenuto di rafforzare il Consiglio d’Europa e la sua azione in ambito di diritti umani, democrazia e Stato di diritto adottando una dichiarazione sui principi democratici, rinnovando il loro impegno a favore della Convenzione europea dei diritti dell’uomo e sviluppando strumenti per rispondere alle sfide emergenti in ambito tecnologico e ambientale.

Accordo sul Registro dei danni per l’Ucraina
Gli Stati membri del Consiglio d’Europa, nonché diversi paesi non membri, tra cui Canada, Stati Uniti e Giappone, e l’Unione europea hanno deciso di comune accordo di istituire un Registro dei danni causati dalla guerra di aggressione condotta dalla Russia contro l’Ucraina. Concepito come primo componente di un futuro meccanismo di risarcimento, il Registro riporterà gli elementi di prova e le informazioni relative alle richieste di risarcimento per danni, perdite o lesioni causate a partire dal 24 febbraio 2022 a ogni persona fisica e giuridica colpita, come anche allo Stato ucraino. I capi di Stato e di governo hanno espresso la loro volontà di partecipare a iniziative internazionali volte a sviluppare tale meccanismo, che potrebbe comprendere una commissione per l’esame delle richieste e un fondo di compensazione, sottolineando l’obbligo della Federazione russa di pagare i danni causati dalla guerra di aggressione che ha condotto.

I leader hanno inoltre accolto con favore i progressi compiuti in vista della creazione di un tribunale speciale per il reato di aggressione e hanno offerto il sostegno del Consiglio d’Europa a tale processo. Hanno chiesto alla Federazione russa di liberare immediatamente tutti i civili trasferiti con la forza o deportati illegalmente nel suo territorio o nelle zone temporaneamente controllate o occupate, in particolare i minori. La Federazione russa deve rispettare i suoi obblighi internazionali e ritirare le sue forze dall’Ucraina, dalla Georgia e dalla Repubblica di Moldova. Le iniziative di ricostruzione dell’Ucraina saranno sostenute attraverso il Piano d’azione del Consiglio d’Europa per l’Ucraina, intitolato “Resilienza, ripresa e ricostruzione”, e dalla Banca di sviluppo del Consiglio d’Europa.

Dichiarazione sulla situazione dei bambini ucraini
Gli Stati membri hanno adottato una dichiarazione dedicata alla situazione dei minori, in cui si chiede di sostenere le autorità ucraine per assicurare il ritorno immediato dei minori illegalmente trasferiti e deportati dalle forze russe. Tutti i responsabili di questi atti criminali commessi contro i minori devono essere assicurati alla giustizia. Occorre inoltre fornire assistenza agli Stati membri che accolgono temporaneamente i bambini ucraini.

Principi di Reykjavík per la democrazia
Mettendo in guardia contro la recessione democratica, i leader del Consiglio d’Europa hanno adottato i “Principi di Reykjavik per la democrazia”, una serie di principi da rispettare in ambiti quali la libertà di espressione, di riunione e di associazione, l’indipendenza delle istituzioni, l’imparzialità e l’efficacia del sistema giudiziario, la lotta contro la corruzione e la partecipazione democratica della società civile e dei giovani.

Impegno rinnovato a favore del sistema della Convenzione, pietra miliare della protezione dei diritti umani del Consiglio d’Europa
I leader dei 46 Stati membri hanno rinnovato il loro profondo e costante impegno a favore della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, il loro incrollabile attaccamento al sistema della Convenzione in quanto meccanismo di promozione della pace e della stabilità e il loro obbligo incondizionato di conformarsi alle sentenze pronunciate dalla Corte.

Il Consiglio d’Europa e l’ambiente
In relazione all’ambiente, i leader hanno affermato che i diritti umani e l’ambiente sono profondamente legati e che un ambiente pulito, sano e sostenibile è essenziale per il pieno esercizio dei diritti umani. L’operato del Consiglio d’Europa in questo ambito deve fondarsi sul riconoscimento politico del diritto a un ambiente pulito, sano e sostenibile come diritto umano e sull’abbondante giurisprudenza elaborata dalla Corte europea dei diritti dell’uomo.

Altre sfide importanti
Infine, il Vertice ha approvato una serie di altre priorità del Consiglio d’Europa: l’importanza dell’adesione dell’Unione europea alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo; nuove norme per proteggere i diritti umani nell’era del digitale online e offline, in particolare nel settore dell’intelligenza artificiale; la promozione dei diritti sociali in Europa attraverso la Carta sociale; la cooperazione continua con le forze dell’opposizione democratica della Bielorussia, nonché con i difensori dei diritti umani, i media liberi e la società civile indipendente della Bielorussia e della Russia.

Quaranta paesi hanno aderito all’Accordo parziale allargato sul Registro istituito in seno al Consiglio d’Europa: Albania, Austria, Belgio, Croazia, Cipro, Repubblica ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Georgia, Germania, Grecia, Islanda, Irlanda, Italia, Lettonia, Liechtenstein, Lituania, Lussemburgo, Malta, Repubblica di Moldova, Principato di Monaco, Montenegro, Paesi Bassi, Macedonia del Nord, Norvegia, Polonia, Portogallo, Romania, San Marino, Repubblica slovacca, Slovenia, Spagna, Svezia, Ucraina e Regno Unito; come anche Canada, Giappone e Stati Uniti. Ha aderito al Registro anche l’Unione europea, mentre altri tre paesi (Andorra, Bulgaria e Svizzera) hanno espresso l’intenzione di aderirvi.

“Dichiarazione di Reykjavik – Uniti attorno ai nostri valori”

Dossier del Vertice
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Gli enti e le comunità locali e regionali sono in prima linea nella reazione alle crisi in Europa e saranno essenziali per attuare le decisioni prese al più alto livello politico al 4° vertice dei capi di Stato e di governo del Consiglio d’Europa che si svolge a Reykjavik il 16-17 maggio.

Questo è un messaggio chiave del primo Call for Action di questo genere rivolto ai governi nazionali, firmato oggi dai rappresentanti di sette istituzioni e associazioni europee, tra i quali il CEMR. La firma è avvenuta durante la conferenza ad alto livello “Embedding democratic values ​​at grassroots level” presso il municipio di Reykjavik.

“Il 4° vertice sarà l’occasione per riaffermare il sostegno al ruolo cruciale degli enti locali e regionali nella costruzione di un’Europa sicura, democratica e coesa”, ha dichiarato Leen Verbeek, presidente del Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d’Europa, nel suo discorso di apertura. “Siamo fiduciosi che i Capi di Stato e di Governo sapranno cogliere l’occasione per esprimere un forte e rinnovato impegno per la democrazia dal basso all’interno di un sistema di forte governance multilivello”.

Il vicesegretario generale del Consiglio d’Europa, Bjørn Berge, ha sottolineato: “Gli enti locali e regionali non solo sono più vicini alle persone che rappresentano, ma sono anche responsabili di garantire così tanti diritti e servizi da cui dipendono i cittadini”. “Credo che le autorità locali e regionali saranno essenziali per rispettare quasi tutti gli impegni e le promesse fatte al vertice di Reykjavik”, ha aggiunto. Parlando dell’Ucraina, Berge ha elogiato “il modo straordinario in cui i sindaci, i leader e gli amministratori locali in Ucraina si sono opposti alle intimidazioni russe, spesso a rischio reale per la propria incolumità”. Questa è una “testimonianza della loro determinazione”, ha concluso.

I partecipanti alla conferenza hanno sottolineato la necessità di sostenere le autorità locali nei loro sforzi per aumentare l’istruzione, l’occupazione e le opportunità abitative per i giovani, per affrontare le crisi climatiche, nonché le sfide tecnologiche e migratorie. Hanno ribadito il loro impegno a sostenere le autorità e le associazioni locali e regionali ucraine e il loro impegno con le controparti in altri paesi europei a sostegno dei rifugiati ucraini.

La conferenza odierna è stata organizzata dal Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d’Europa, insieme all’Associazione islandese dei poteri locali e alla città di Reykjavík.
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A margine del 4° vertice dei capi di Stato e di governo degli Stati membri del Consiglio d’Europa a Reykjavík, il Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d’Europa co-organizza una conferenza politica ad alto livello, insieme all’Associazione islandese delle autorità locali e alla città di Reykjavík, su “Incorporare i valori democratici a livello di base” . La conferenza si svolgerà lunedì 15 maggio 2023 dalle 9.00 alle 13.00 presso il municipio di Reykjavík e sarà aperta ai media e interamente trasmessa in streaming.

Tra gli altri partecipanti vi saranno rappresentanti di alto livello delle principali associazioni e istituzioni europee degli enti locali e regionali e del Forum europeo della gioventù. Parteciperanno ai dibattiti anche i giovani delegati del Congresso provenienti da Islanda e Polonia. Il presidente dell’Associazione islandese delle autorità locali, Heida Bjorg Hilmisdottir , parlerà alla conferenza durante la sessione di chiusura.

La prima sessione, moderata da Bernd Vöhringer, Vicepresidente del Congresso e Presidente della Camera dei poteri locali, discuterà di un “Approccio incentrato sui diritti umani nella governance locale e regionale”. La seconda sessione, moderata da Harald Sonderegger, Vicepresidente del Congresso e Presidente della sua Camera delle Regioni, discuterà di “Costruire democrazie forti e inclusive con i giovani come forza trainante per il cambiamento”.

Al termine dell’evento, le associazioni e le istituzioni europee partecipanti che rappresentano gli enti locali e regionali firmeranno un invito all’azione, per ricordare il ruolo centrale svolto dagli enti locali e regionali nella risposta alle sfide attuali, nella difesa dei diritti umani e Stato di diritto in Europa, nonché per prevenire il regresso democratico e salvaguardare i valori democratici nel continente.

L’invito all’azione esorta i governi nazionali a fornire agli enti locali e regionali le competenze e le risorse necessarie per svolgere i loro compiti essenziali nelle migliori condizioni possibili e per svolgere il loro ruolo di partner chiave dei governi nazionali nella protezione dei diritti umani e nella difesa dello stato di legge.

CONCEPT NOTE E ORDINE DEL GIORNO
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