La Commissione europea rende noto in un comunicato stampa di aver invitato il Consiglio dell’Unione europea ad adottare “senza ulteriori indugi” le decisioni necessarie per consentire a Bulgaria, Romania e Croazia di partecipare pienamente allo spazio Schengen. In una comunicazione adottata il 16 novembre, la Commissione ha fatto il punto sui risultati ottenuti dai tre Stati membri nell’applicazione delle norme Schengen.
Per anni questi Stati membri hanno contribuito in modo significativo al buon funzionamento dello spazio Schengen, scrive Bruxelles, anche durante il periodo della pandemia e, più recentemente, di fronte alle conseguenze senza precedenti della guerra in Ucraina. Sebbene i tre paesi siano già in parte vincolati dalle norme Schengen, i controlli alle frontiere interne con questi Stati membri non sono stati revocati e pertanto non godono di tutti i vantaggi derivanti dall’appartenenza allo spazio Schengen senza controlli alle frontiere interne. Entrare a far parte a pieno titolo dello spazio Schengen è un requisito per questi Stati membri e dovrebbero pertanto essere autorizzati a farlo, purché soddisfino le condizioni.
Uno spazio Schengen allargato senza controlli alle frontiere interne renderà l’Europa più sicura, afferma la Commissione, attraverso una protezione rafforzata delle nostre frontiere esterne comuni e un’efficace cooperazione di polizia, più prospera, eliminando il tempo perso alle frontiere e facilitando i contatti tra persone e imprese, e più attraente , ampliando in modo significativo la lo spazio comune più grande del mondo senza controlli alle frontiere interne.
Sotto la guida della presidenza ceca, l’8 dicembre il Consiglio Giustizia e affari interni voterà sulla piena partecipazione di Bulgaria, Romania e Croazia allo spazio Schengen senza controlli alle frontiere interne.