SDG

15 – Protezione dell’ambiente

15 – Proteggere, ripristinare e favorire un uso sostenibile dell’ecosistema terrestre

La conservazione e l’uso sostenibile della biodiversità sono di vitale importanza per lo sviluppo sociale ed economico, nonché per la sopravvivenza dell’umanità. Tuttavia, vi è un evidente e continuo declino della biodiversità con una perdita della superficie forestale che minaccia la prosperità umana, con un impoverimento delle popolazioni rurali povere – comprese le comunità indigene e locali – particolarmente colpite. Biodiversità e foreste contribuiscono alla riduzione della povertà e sono alla base della sicurezza alimentare e della salute umana, poiché assicurano aria pulita e acqua, assorbendo le emissioni di CO2 oltreché lo sviluppo ambientale.

L’obiettivo 15 è finalizzato alla conservazione, restauro e uso sostenibile degli ecosistemi, con l’obiettivo di fermare la deforestazione, assicurare il ripristino delle foreste degradate e sostanzialmente aumentare il rimboschimento entro il 2020. Inoltre, partecipa alla lotta alla desertificazione entro il 2030 e al ripristino dei terreni interessati dalla desertificazione, siccità e inondazioni. Per proteggere la biodiversità, l’obiettivo 15 chiede misure urgenti per porre fine bracconaggio e il traffico di specie animali e vegetali protette.

PROGRESSO VERSO L’OBIETTIVO 15 NEL 2017

Il progresso nella tutela e nell’utilizzo sostenibile delle specie del pianeta Terra e degli ecosistemi non è omogeneo. Il ritmo di perdita di foresta è rallentato e continuano a registrarsi miglioramenti nella gestione sostenibile delle foreste e nella protezione di aree importanti per la biodiversità. Tuttavia, tendenze di calo della produttività del suolo, perdita di biodiversità, bracconaggio e traffico illecito di specie protette rimangono un problema molto critico.

· La perdita netta di foresta continua a rallentare e lo stock di biomassa forestale per ettaro è stabile. Aumentano il numero di foreste sotto tutela, i progetti di gestione a lungo termine di alcune zone e la certificazione volontaria. Dal 2010 al 2015, la perdita netta annuale di foresta globalmente era di meno della metà rispetto agli anni ’90. La percentuale di terreno ricoperta da foreste è diminuita dal 31,6% nel 1990 al 30,8% nel 2010 e 30,6 % nel 2015.

· 15% di terreno è attualmente sotto tutela, ma tale percentuale non copre tutte le aree importanti per la biodiversità. La protezione delle aree chiave per la biodiversità è necessaria per potenziare la gestione delle risorse naturali e la conservazione della biodiversità. Dal 2000 al 2017, la copertura media mondiale delle aree chiave per la biodiversità di terra, acqua dolce e montagne è aumentata rispettivamente dal 35% al 47%, dal 32% al 43% e dal 39% al 49%.

· Al 2017, 76% delle aree montane mondiali erano ricoperte da una qualche forma di vegetazione verde, tra cui foreste, arbusti, erba e coltivazioni. La copertura verde sulle montagne registra il livello più basso in Asia centrale (31%) e il livello più alto in Oceania (98%), escludendo Australia e Nuova Zelanda.

· Dal 1998 al 2013, circa un quinto della superficie del pianeta Terra ricoperto da vegetazione registrava tendenze stabili di calo della produttività. L’America meridionale e l’Africa sono le zone maggiormente colpite. In alcuni casi, sono stati osservati livelli avanzati di degrado del suolo che stanno portando alla desertificazione nelle zone secche, soprattutto nelle praterie e nei pascoli. Il degrado del terreno e del suolo compromette la sicurezza e lo sviluppo di tutti i Paesi. Contrastare gli effetti del degrado del suolo e la desertificazione attraverso una gestione della terra sostenibile è fondamentale per migliorare la qualità della vita di più di 1 miliardo di persone attualmente in pericolo.

· La perdita di biodiversità continua a registrarsi ad un ritmo allarmante secondo l’indice Lista Rossa. Rispetto a tutte le specie analizzate, i coralli sono quella in cui il rischio di estinzione aumenta alla maggior velocità a causa della minaccia crescente dei cambiamenti climatici e del relativo impatto locale. La chitridiomicosi, un altro grave problema, sta decimando molte specie anfibie e aumentando il loro rischio di estinzione.

· Il bracconaggio e il traffico di specie selvatiche continua a vanificare gli sforzi di conservazione. I mercati illeciti di specie selvatiche sono complessi e soggetti a rapide variazioni. La domanda di una determinata specie selvatica può crescere rapidamente, prima che la comunità internazionale possa reagire. Nel 2013, l’avorio degli elefanti, il palissandro e il corno dei rinoceronti rappresentavano oltre il 60% dei sequestri totali di specie selvatiche e prodotti in legno.

· La comunità globale è impegnata a conservare la biodiversità. Due accordi internazionali hanno l’obiettivo di condividere i benefici derivanti dall’utilizzazione giusta ed equa di risorse genetiche. Fino ad aprile 2017, 144 Paesi hanno ratificato il Trattato internazionale sulle risorse fitogenetiche per l’alimentazione e l’agricoltura e 96 Paesi hanno ratificato il Protocollo di Nagoya sull’accesso alle risorse genetiche e condivisione dei benefici derivanti dalla loro utilizzazione.

· Nel 2015, l’APS bilaterale a sostegno della biodiversità ammontava a 8,8 miliardi di dollari, un aumento del 39% in termini reali rispetto al 2014.

Fonte: Rapporto del Segretario Generale “Progresso verso gli Obiettivi di sviluppo sostenibile” E/2017/66

TRAGUARDI & INDICATORI

Il quadro globale per gli indicatori è stato sviluppato dal Gruppo inter-agenzie di esperti sugli indicatori per gli Obiettivi di sviluppo sostenibile (IAEG-SDGs) ed è stato stabilito in quanto punto di partenza pratico durante la 47° sessione della Commissione statistica delle Nazioni Unite tenutasi a marzo 2016. Il rapporto della Commissione, che includeva il quadro globale per gli indicatori è stato poi analizzato dall’ECOSOC durante la sua 70° sessione tenutasi a giugno 2016. Maggiori informazioni.

TRAGUARDI

15.1 Entro il 2020, garantire la conservazione, il ripristino e l’uso sostenibile degli ecosistemi di acqua dolce terrestri e nell’entroterra e dei loro servizi, in particolare le foreste, le zone umide, le montagne e le zone aride, in linea con gli obblighi sanciti dagli accordi internazionali

15.2 Entro il 2020, promuovere l’attuazione di una gestione sostenibile di tutti i tipi di foreste, arrestare la deforestazione, promuovere il ripristino delle foreste degradate e aumentare notevolmente l’afforestazione e la riforestazione a livello globale

15.3 Entro il 2030, combattere la desertificazione, ripristinare i terreni degradati e il suolo, compresi i terreni danneggiati da desertificazione, siccità e inondazioni, e sforzarsi di ottenere un mondo senza degrado del terreno

15.4 Entro il 2030, garantire la conservazione degli ecosistemi montani, compresa la loro biodiversità, al fine di migliorare la loro capacità di offrire benefici essenziali per lo sviluppo sostenibile

15.5 Adottare misure urgenti e di ampia portata per ridurre il degrado degli habitat naturali, arrestare la perdita di biodiversità e, entro il 2020, proteggere e prevenire l’estinzione delle specie a rischio

15.6 Promuovere la condivisione giusta ed equa dei benefici derivanti dall’utilizzo delle risorse genetiche e promuovere l’accesso adeguato a tali risorse, come concordato a livello internazionale

15.7 Adottare provvedimenti urgenti per porre fine al bracconaggio e al traffico di specie protette di flora e fauna e affrontare sia la domanda che l’offerta di prodotti illegali delle specie selvatiche

15.8 Entro il 2020, adottare provvedimenti per prevenire l’introduzione e ridurre significativamente l’impatto delle specie alloctone invasive sulla terra e sugli ecosistemi d’acqua e controllare o eliminare le specie prioritarie

15.9 Entro il 2020, integrare i valori dell’ecosistema e della biodiversità nella pianificazione nazionale e locale, nei processi di sviluppo, nelle strategie di riduzione della povertà e nella contabilità

15.A Mobilitare ed aumentare sensibilmente le risorse finanziarie da tutte le fonti per conservare e utilizzare in modo sostenibile la biodiversità e gli ecosistemi

15.B Mobilitare risorse significative da tutte le fonti e a tutti i livelli per finanziare la gestione sostenibile delle foreste e fornire adeguati incentivi ai Paesi in via di sviluppo per far progredire tale gestione, anche per la conservazione e la riforestazione

15.C Intensificare il sostegno globale alla lotta al bracconaggio e al traffico di specie protette, anche aumentando la capacità delle comunità locali di beneficiare di opportunità di sostentamento sostenibili

INDICATORI

15.1.1 Aree forestali in rapporto al totale dei terreni

15.1.2 Percentuale di siti importanti per la biodiversità terrestre e delle acque dolci comprese in aree protette, per tipo di ecosistema

15.2.1 Progressi verso una gestione sostenibile delle foreste

15.3.1 Percentuale di terreni degradati rispetto al totale

15.4.1 Copertura di aree protette per siti importanti per la diversità montana

15. 4.2 Indice di copertura verde delle montagne

15.5.1 Indice Lista rossa

15.6.1 Numero di Paesi che hanno adottato quadri di riferimento legislativi, amministrativi e politici per garantire una condivisione giusta ed equa dei benefici

15.7.1 Percentuale di specie selvatiche in commercio derivanti da bracconaggio o traffici illeciti

15.8.1 Percentuale di Paesi che hanno adottato legislazioni nazionali e risorse adeguate per la prevenzione e il controllo delle specie alloctone invasive

15.9.1 Progressi verso i traguardi nazionali stabiliti secondo il Traguardo della Biodiversità Aichi n. 2 del Piano Strategico per la Biodiversità 2011-2020

15.A.1 Aiuto pubblico allo sviluppo e spesa pubblica per la conservazione e l’utilizzazione sostenibile della biodiversità e degli ecosistemi

15.B.1 Aiuto pubblico allo sviluppo e spesa pubblica per la conservazione e l’utilizzazione sostenibile della biodiversità e degli ecosistemi

15.C.1 Percentuale di specie selvatiche in commercio derivanti da bracconaggio o traffici illeciti