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Rey: “riportare la Persona al centro del nostro agire”

“Parlare di “localization of SDGs” significa concentrare l’azione degli enti locali e dei loro territori su cinque temi chiave: le persone, il pianeta, la prosperità, la pace e d i partenariati”: lo ha detto Carla Rey a Venezia il 16 novembre, aprendo l’evento “Venice City Solutions 2030” che vede la partecipazione di centoquaranta persone provenienti da ogni parte del mondo.
“L’Agenda e gli obiettivi si occupano di Persone (SDGs 1, 2, 3, 4, 5) perché nel mondo circa 800 milioni di persone rimangono cronicamente denutrite e non hanno accesso a cibo sufficiente, sicuro e nutriente, e troppi bambini non completano un ciclo completo di istruzione dallo sviluppo della prima infanzia. Gli SDGs si impegnano a porre fine alla povertà estrema in tutte le sue forme, compresa la fame, e invitano tutte le persone a godere di un accesso universale ai servizi sociali essenziali e alle infrastrutture di base entro il 2030”. Sono obiettivi che riguardano i paesi del mondo, Europa inclusa: in Italia, ha rimarcato il Segretario generale dell’AICCRE, “da indice Istat la popolazione a rischio di povertà e di esclusione sociale è pari al 30%, con 1 milione e 778mila cittadini in condizioni di povertà assoluta, mentre per l’istruzione terziaria l’Italia è penultima in Europa per numero di laureati, con una quota solo del 16,3%.

“Il Pianeta è la risorsa più preziosa dell’umanità. (SDGs 6, 12, 13, 14, 15). Tuttavia molte risorse naturali ed ecosistemi essenziali per il benessere umano e sociale vengono minacciati o distrutti, come la perdita di biodiversità, l’inquinamento, la scarsità d’acqua la contaminazione del suolo. Il cambiamento climatico non è più una minaccia futura, ma una dura realtà attuale. Stiamo già osservando le conseguenze dell’aumento delle concentrazioni di biossido di carbonio e delle temperature globali più elevate, come le variazioni dell’intensità e della durata degli eventi meteorologici estremi e dell’acidificazione dell’oceano. Gli SDG si impegnano a proteggere il pianeta dal degrado, anche attraverso la produzione e il consumo sostenibili e la gestione sostenibile delle risorse naturali, nonché intraprendendo azioni urgenti per affrontare i cambiamenti climatici. L’Italia ha il maggior prelievo di acqua per uso potabile pro-capite tra i 28 Paesi dell’Unione Europea e l’indicatore relativo all’efficienza della rete di distribuzione è in peggioramento. Il 10,1% della popolazione italiana lamenta irregolarità e cattivo funzionamento del servizio dell’acqua nelle loro abitazioni. Mentre tra il 2004 e il 2016, la percentuale di raccolta differenziata è cresciuta di oltre 30 punti percentuali passando dal 22,7% al 52,5% ed il riciclaggio dei rifiuti di un 10 punti, resta forte la necessità di un’azione ancora più incisiva contro i cambiamenti climatici nel nostro Paese poiché, dal 2010 a oggi, numerosi fenomeni “naturali” hanno colpito con impatti rilevanti (disagi, danni ad infrastrutture, vittime) 198 comuni, che hanno subito ben 340 fenomeni metereologici estremi. 109 sono stati i soli casi di danni ad infrastrutture causati da piogge intense”.

Il mondo deve passare a modelli di consumo e produzione sostenibili che non esauriscano le risorse naturali per le generazioni future e che promuovano la prosperità per tutti se vogliamo parlare di Prosperità per le future generazioni. (SDGS 7, 8, 9, 10, 11). “A meno che non si verifichi questo cambiamento, la popolazione e la crescita economica continueranno ad aumentare ulteriormente le pressioni planetarie e esacerberanno l’esclusione sociale e la disuguaglianza. Cambiamenti tecnologici e la globalizzazione stanno guidando un aumento dei redditi globali, ma anche un aumento delle disuguaglianze tra e all’interno dei paesi, ha sottolineato Carla Rey. “Gli attuali modelli di crescita non stanno fornendo abbastanza lavoro dignitoso, specialmente per i giovani che non hanno competenze e formazione adeguate e stanno portando a una disoccupazione diffusa. Le donne continuano ad essere economicamente sottovalutate ed escluse in molti paesi e regioni del mondo. Il rapido invecchiamento della popolazione può lasciare gli anziani in condizioni disastrose a meno che non siano in atto politiche appropriate. E i gruppi vulnerabili come le persone disabili e indigene rimangono emarginati ed esclusi dalla piena partecipazione socioeconomica”. La Rey è quindi tornata a parlare del nostro Paese poiché il Rapporto Istat sugli SDGs nota come in Italia, “benché l’occupazione sia in lieve crescita negli ultimi quattro anni, nel 2017 il tasso di disoccupazione sia ancora quasi doppio rispetto ai livelli pre-crisi e pari all’11,2%, contro la media europea del 7,6%. Dal 2013 la disoccupazione in Italia si è ridotta di un punto percentuale, in Europa di 3,3 punti. E nelle regioni Sicilia, Calabria, Campania, Sardegna, ma anche Lazio, Liguria e Lombardia si registra in questi anni una forte crescita delle disuguaglianze di reddito.

Promuovere gli SDGs, ha proseguito la dirigente dell’AICCRE “significa promuovere la Pace (SDG 16) tra i popoli, promuovere buone forme di governo, dello stato di diritto, dei diritti umani, delle libertà fondamentali, un accesso equo ai sistemi di giustizia, nonché la lotta alla corruzione e il contenimento dei flussi finanziari illeciti. Istituzioni efficaci e inclusive sono necessarie per prevenire ogni forma di abuso, sfruttamento, tratta, tortura e violenza. In Italia, malgrado i decreti attuativi della legge n. 103 del 2017 che intervengono sul sistema della giustizia rimane la necessità di migliorare l’efficienza del sistema penale”.

L’Agenda richiede inoltre un rinnovato partenariato globale (SDG 17) per il raggiungimento degli SDGs: i governi di oggi devono coordinarsi con un ampio spettro di attori, come le imprese multinazionali, i governi locali, gli organismi regionali e internazionali, le università, le imprese e le organizzazioni della società civile. Responsabilità e trasparenza saranno sempre più importanti a tutti i livelli della società, con meccanismi di regolamentazione rivisti necessari per garantire i diritti umani, civili e ambientali. Il documento di follow-up Rio + 20, sul “…processo di localizzazione… degli SDGs”, rileva che “molte delle sfide critiche nell’attuazione dell’agenda SDG dipenderanno in larga misura dalla pianificazione locale e dall’erogazione dei servizi, dall’acquisizione della comunità e dalla leadership locale, ben coordinato con il lavoro di altri livelli di governance. Le città saranno particolarmente importanti per questo processo. Entro il 2050, si prevede che la popolazione urbana mondiale cresca di 2,5 miliardi di persone, fino a oltre il 70% del mondo che vive nelle città, con circa il 90% della crescita prevista nelle regioni in via di sviluppo dell’Asia e dell’Africa. Le città sono il luogo del consumo e della produzione mondiale. Il contributo delle città alla produzione globale dovrebbe salire a tre quarti nel 2050 . Mettere l’attenzione, gli investimenti e l’innovazione nelle città avvicinerà il mondo agli SDG. E’ necessario riportare l’essere umano non solo al centro del mondo ma al centro del nostro agire”.

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