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Rey: SDGs, le chiavi per sostenibilità e nuovo senso di comunità



Abbiamo organizzato Venice City Solutions nel 2019. E’ uno scambio di Local for Actions Hub tra governi, ONG, settore privato, terzo settore, accademie e cittadini del mondo per quanto riguarda l’attuazione degli SDGs e le loro strategie.

La pandemia ha messo in evidenza delle nuove priorità per i cittadini di tutto il mondo: necessità di confrontarci con i governi locali, ripensare i modelli economici molto più sostenibili, utilizzando anche gli SDGs, quale quadro globale per far fronte a queste nuove sfide per creare questa cittadinanza.

L’Edizione 2019 di Venice City Solutions 2030 ha sottolineato la necessità di partire da un senso di comunità, di tener conto degli elementi più comuni che sono ben rappresentati dagli SDGs. Solamente in questo coinvolgimento nuovo della cittadinanza si può riprendere l’Agenda2030 delle Nazioni Unite che infatti ci offre strumenti e indicazioni per passare da questo pericolo corrente dell’individualismo alla necessità di un senso di comunità.



Vorrei riportare cinque concetti emersi da Venezia.

1-La necessità di un cambiamento. Gli SDGs offrono nuovi modelli condivisi nella pianificazione strategica e rappresentano un meccanismo di trasformazione innovativa e non solo attraverso un approccio olistico dell’Agenda, ma anche la definizione di quelli che sono gli agenti reali di questa trasformazione, i giovani, che rivendicano il loro futuro e le popolazioni più vulnerabili del mondo che hanno bisogno di un miglioramento delle condizioni di vita e di maggiori opportunità.

2-Il valore del partenariato. L’unica ricetta sicura per il successo è la cooperazione, lasciando nessuno indietro e una governance multilivello, al livello verticale e al livello orizzontale, visto che abbiamo bisogno e coordinamento tra le sfere di governo e anche una coerenza politica; il settore privato, a volte lontano dalla logica dell’amministrazione pubblica, deve essere coinvolto non solamente per quanto riguarda le grandi compagnie internazionali, ma anche per le società di piccole e medie dimensioni perché è veramente molto importante per l’economia green e l’innovazione sostenibile. La cooperazione tra le autorità locali e Academia deve essere attuata per poter veramente riunire i dati per quanto riguarda gli SDGs e il contributo del terzo settore deve riaprire la discussione sulla crescita economica e lo sviluppo, promuovendo una nuova declinazione del nuovo sviluppo che non può escludere anche la decrescita.


3– L’Agenda2030 definisce le linee guida etiche per uno sviluppo sostenibile e la gestione di elementi comuni universali, che devono diventare modalità per raggiungere gli obiettivi. Ciò richiede di abbandonare la misurazione della ricchezza dei paesi e delle persone con i dati del PIL per tener conto degli indicatori, di altri aspetti alternativi, come la produzione di qualità oppure il consumo di qualità e la messa in evidenza delle relazioni sociali tra gli esseri umani.



4– il contratto sociale. Per poter veramente rafforzare il contratto sociale tra i cittadini e le istituzioni pubbliche, è fondamentale promuovere trasparenza e anche partenariati con i governi aperti. Vi è una forte domanda da parte dei cittadini per un coinvolgimento maggiore nelle tematiche della res pubblica e anche essere responsabili di quello che viene fatto per promuovere un’amministrazione effettiva, efficace. La fiducia reciproca è fondamentale e cardine per quanto riguarda la cooperazione sociale e deve essere legata all’interesse comune.

5– Fiducia reciproca. Le città devono coinvolgere direttamente i cittadini sul principio di reciprocità che implica dei pesi, ma anche degli onori tanto per i Sindaci come per i cittadini. Un cambiamento radicale della nuova cittadinanza che implica anche la responsabilità non solamente nei processi decisionali, ma anche per quanto riguarda le fasi di monitoraggio dei risultati.


Per concludere, l’Agenda diventa una opportunità per i cittadini di riprendere il proprio ruolo nella società, includendoli direttamente nelle decisioni che li riguardano, ma contribuendo anche a migliorare la qualità della vita delle persone di tutto il mondo.

Il 2030 è una pietra miliare molto prossima che ci porterà ad accelerare la spinta verso la necessità di raggiungere questi SDGs. Abbiamo solamente dieci anni per trasformare il mondo in cui noi viviamo e lo dobbiamo fare tutti insieme.

We organized Venice City Solutions in 2019. It is an exchange of Local for Actions Hub between governments, NGOs, private sector, third sector, academies and citizens of the world regarding the implementation of SDGs and their strategies.

The pandemic has highlighted new priorities for citizens around the world: the need to engage with local governments, to rethink much more sustainable economic models, also using SDGs, as a global framework to face these new challenges to create this citizenship.

The 2019 Edition of Venice City Solutions 2030 stressed the need to start from a sense of community, to take into account the most common elements that are well represented by SDGs. Only in this new involvement of citizenship can the United Nations Agenda 2030 be taken up again, which in fact offers us tools and indications to move from this current danger of individualism to the need for a sense of community. I would like to mention five concepts that have emerged from Venice.

1- The need for change. SDGs offer new shared models in strategic planning and represent a mechanism for innovative transformation and not only through a holistic approach to the Agenda, but also by defining those who are the real agents of this transformation, young people, who claim their future and the most vulnerable populations in the world who need better living conditions and more opportunities.

2- The value of partnership. The only sure recipe for success is cooperation, leaving no one behind and multi-level governance, at the vertical and horizontal levels, since we need and coordination between spheres of government and also political coherence; the private sector, sometimes far from the logic of public administration, must be involved not only for large international companies, but also for small and medium-sized companies because it is really very important for the green economy and sustainable innovation. The cooperation between local authorities and Academia must be implemented in order to really bring together data on SDGs and the contribution of the third sector must reopen the discussion on economic growth and development, promoting a new declination of the new development that cannot exclude also degrowth.

3- Agenda2030 defines the ethical guidelines for sustainable development and the management of universal common elements, which must become ways of achieving the objectives. This requires moving away from measuring the wealth of countries and people with GDP data to take account of indicators, other alternative aspects such as quality production or quality consumption and highlighting social relations between human beings.

4- the social contract. In order to really strengthen the social contract between citizens and public institutions, it is essential to promote transparency and also partnerships with open governments. There is a strong demand from citizens for greater involvement in res public issues and also to be responsible for what is done to promote effective, efficient administration. Mutual trust is fundamental and pivotal to social cooperation and must be linked to the common interest.

5- Mutual trust. Cities must directly involve citizens on the principle of reciprocity, which implies burdens, but also honors for both mayors and citizens. A radical change of the new citizenship that also implies responsibility not only in decision-making processes, but also in the monitoring of results.

In conclusion, the Agenda becomes an opportunity for citizens to resume their role in society, including them directly in decisions affecting them, but also contributing to improving the quality of life of people all over the world.

The year 2030 is a very close milestone that will lead us to accelerate the drive to achieve these SDGs. We only have ten years to transform the world we live in and we all have to do it together.

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