Si è svolto a Roma un incontro tra Carla Rey, Segretario generale AICCRE , la federazione del Lazio e numerosi amministratori locali sul tema Platforma.
Durante i lavori si è discusso di come coinvolgere maggiormente i cittadini nel dibattito sulla cooperazione internazionale, come favorirne la partecipazione attiva.Le parole di Carla Rey. Il Segretario generale dell’AICCRE ha sottolineato tra l’altro il contributo dei governi locali e regionali nella cooperazione allo sviluppo e le opportunità che emergono dalla nuova generazione di strumenti di finanziamento dell’UE. Ed ha evidenziato l’importanza della costruzione delle reti sul territorio che devono coinvolgere Enti locali, soggetti pubblici e privati, ONG e metterli in rete con altri soggetti omologhi esteri pubblici e privati, con le Istituzioni nazionali, internazionali e comunitarie competenti in materia. Attraverso le battaglie del CCRE e grazie al sostegno di PLATFORMA, la Piattaforma europea degli Enti locali e regionali per la cooperazione allo sviluppo, è stato riconosciuto a livello istituzionale europeo il riconoscimento politico dei poteri territoriali in questo importante settore.
Platforma, il ruolo degli enti locali
Gli Enti locali e regionali, ha proseguito la Rey, devono assumere un ruolo di primo piano di fronte alle grandi battaglie del XXI secolo, soprattutto quelle del cambiamento climatico e della lotta alla povertà. Dobbiamo incidere sulle politiche europee, ha aggiunto, perché spesso in passato siamo stati assenti nei consessi nei quali si decidevano gli indirizzi programmatici. Proprio per questo, l’AICCRE è tra l’altro parte integrante di PLATFORMA che promuove le sinergie tra le azioni per lo sviluppo condotte a livello locale e le strategie europee che promuovono il decentramento e la governance locale.
La bussola è Agenda 2030
Occorre pensare locale ed agire a livello globale, ha proseguito il dirigente dell’AICCRE, e “la nostra bussola è l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, un programma d’azione con 17 obiettivi sottoscritto nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU”. In Italia se ne parla troppo poco, ha concluso la Rey, quando invece andrebbe divulgata.