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PE: norme elettorali più semplici per cittadini residenti in altri paesi UE

Secondo i trattati dell’UE, i cittadini europei residenti in un paese dell’UE diverso dal proprio, dovrebbero avere il diritto di partecipare alle elezioni europee e locali alle stesse condizioni dei cittadini di quello paese.

Tuttavia, gli europei che vivono in un altro paese dell’UE continuano ad incontrare ostacoli nell’esercizio dei loro diritti elettorali e la loro partecipazione alle elezioni rimane molto bassa rispetto ai cittadini di quel paese.

Le norme relative alle elezioni europee, così come quelle che regolano la partecipazione alle elezioni municipali per coloro che non sono cittadini di quel paese, differiscono tra i vari Stati membri.

Nel febbraio 2023, il Parlamento europeo ha approvato due proposte nelle quali si chiede agli Stati membri il miglioramento di queste norme.

A seguito delle richieste di miglioramento da parte del Parlamento europeo, la Commissione europea ha presentato proposte per aggiornare e armonizzare le norme che disciplinano le elezioni europee e comunali in tutti i paesi.

Il Parlamento chiede norme più semplici al fine di rendere le elezioni più accessibili.

Le relazioni del Parlamento. di Strasburgo puntano a:
semplificare la registrazione degli elettori e dei candidati

rendere il voto più accessibile fornendo informazioni in altre lingue ufficiali dell’UE e in formati in grado di aiutare i gruppi più vulnerabili, quali ad esempio: braille, caratteri grandi, audio e linguaggi dei segni.

I due documenti, incoraggiano i paesi dell’UE a prendere in considerazione l’introduzione di strumenti per facilitare il voto, quali il voto per corrispondenza e quello elettronico, nonché i seggi elettorali mobili.

Gli eurodeputati hanno anche chiesto la rimozione di alcune disposizioni contenute nelle norme attuali, fra cui, l’eccezione che consente a un Paese di limitare i diritti elettorali dei cittadini di altri Paesi dell’UE quando questi rappresentano più del 20% del totale di cittadini UE residenti sul suo territorio.

Affinché le regole possano essere modificate, è necessaria l’approvazione del Consiglio all’unanimità.

Il Parlamento europeo auspica che le nuove regole entrino in vigore in tempo per le elezioni europee del 2024.

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