Al via dal 19 luglio 2022 la raccolta delle firme per l’Iniziativa dei Cittadini Europei “Good Clothes, Fair Pay” (Bei vestiti, salari equi). L’iniziativa era stata registrata lo scorso 1^ giugno.
Lo rende noto il sito del Dipartimento per le Politiche Europee.
Con “Good Clothes, Fair Pay” i promotori invitano la Commissione UE a presentare una proposta legislativa che imponga alle imprese del settore dell’abbigliamento e delle calzature di esercitare la dovuta diligenza per quanto riguarda i salari di sussistenza nelle catene di approvvigionamento, e definisce sei obiettivi:
individuare, prevenire e attenuare le ingerenze nei diritti umani;
ridurre la povertà nell’UE e nel mondo, con particolare attenzione per la situazione delle donne, dei migranti e dei lavoratori con contratti precari e per la necessità di contrastare il lavoro minorile;
vietare le pratiche commerciali sleali;
riconoscere il diritto all’informazione dei consumatori;
migliorare la trasparenza e la rendicontabilità delle imprese del settore dell’abbigliamento e delle calzature.
In base a quanto stabilisce l’art.8 (1) del Regolamento (UE) 2019/788, i promotori hanno 12 mesi di tempo per raccogliere le dichiarazioni di sostegno di almeno un milione di cittadini da non meno di sette paesi UE.