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Guerra in Ucraina, impatto sociale e ambientale: risoluzione del CESE

La Gazzetta ufficiale dell’Unione europea C290 del 29 luglio pubblica la Risoluzione del Comitato economico e sociale europeo (CESE) sulla guerra in Ucraina e il suo impatto economico, sociale e ambientale.

Nella risoluzione, tra l’altro, viene rivolto un appello all’UE e ai suoi partner internazionali che condividono gli stessi principi a rimanere uniti, a continuare a dar prova di piena solidarietà nel rispondere a questa guerra ingiustificata e non provocata e a individuare un percorso diplomatico per porre fine alle ostilità; sottolinea la necessità di un’azione diplomatica per un cessate il fuoco immediato e la costruzione di un vero e proprio processo di pace con un ruolo attivo delle istituzioni dell’UE. Tali attori dovrebbero inoltre intensificare la pressione sul regime russo, imponendo tempestivamente ulteriori sanzioni, e utilizzare tutti gli altri strumenti a loro disposizione per porre immediatamente fine all’azione militare della Russia sul territorio ucraino, ottenere il completo ritiro di tutte le forze armate russe, ripristinare la pace, la sicurezza e la stabilità nel vicinato orientale dell’UE e sostenere società che condividono i nostri valori.

Il CESE raccomanda di intensificare le azioni volte a rafforzare la posizione e la sovranità dell’Ucraina, nonché le azioni umanitarie che possono aiutare il popolo ucraino attraverso l’accesso a beni essenziali, in particolare acqua, cibo, medicinali ed elettricità; chiede ai governi di fare tutto quanto in loro potere per garantire l’approvvigionamento alimentare e la sicurezza alimentare fornendo cibo e acqua pulita nelle zone di guerra; esorta la Russia a garantire l’accesso umanitario alla popolazione ucraina; avverte che molti lavoratori non percepiranno il loro stipendio e/o non avranno accesso ai loro risparmi; in questo contesto, chiede misure economiche adeguate volte a prevenire il collasso economico.

Il Comitato invita ad applicare pienamente la direttiva sulla protezione temporanea (attivata per la prima volta dal Consiglio europeo il 4 marzo 2022, su proposta della Commissione) in un quadro di solidarietà e di responsabilità condivisa tra gli Stati membri, garantendo agli aventi diritto l’intera gamma di diritti previsti da detta direttiva, tra cui l’accesso al mercato del lavoro, l’alloggio, l’assistenza sanitaria, l’istruzione e il sostegno sociale, e auspica che vengano adeguatamente affrontate le esigenze dei gruppi vulnerabili, in particolare i minori, le donne, gli anziani e le persone con disabilità; incoraggia i paesi ospitanti ad accogliere favorevolmente la creazione e il rispetto degli stessi corridoi umanitari per tutti i rifugiati in fuga dalla guerra in Ucraina, indipendentemente dalla loro nazionalità.

Il CESE chiede un maggiore sostegno alla società civile ucraina, sia all’interno che all’esterno dell’Ucraina; ritiene che l’UE debba valutare la possibilità di coinvolgere la società civile ucraina in tutte le discussioni relative a questo paese; la società civile ucraina sarà direttamente coinvolta nell’attenuazione dell’impatto della guerra e nella ricostruzione del tessuto socioeconomico del paese; in tale contesto, il CESE chiede di consolidare e rafforzare i regimi di finanziamento esistenti volti a sostenere la società civile in Ucraina.

IL PARERE COMPLETO IN ITALIANO (PDF)

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