Il Parlamento europeo e i governi dell’UE hanno raggiunto il 21 giugno un accordo provvisorio sulle nuove regole di rendicontazione per le grandi aziende. Lo rende noto il sito del Parlamento di Strasburgo. La Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) renderà le aziende più responsabili obbligandole a rivelare il loro impatto sulle persone e sul pianeta. L’obiettivo è porre fine al greenwashing e gettare le basi per gli standard di rendicontazione della sostenibilità a livello globale.
I nuovi obblighi di rendicontazione di sostenibilità dell’UE si applicheranno a tutte le grandi aziende (con oltre 250 dipendenti e un fatturato di 40 milioni di euro, come definito nella direttiva Contabilità), quotate o meno. Le aziende dovranno riferire sul loro impatto sull’ambiente, sui diritti umani, sugli standard sociali e sull’etica del lavoro, sulla base di standard comuni.
L’accordo del 21 giugno prevede che le società forniscano informazioni sul loro impatto sul clima o sui diritti umani e saranno oggetto di audit e certificati indipendenti. La rendicontazione finanziaria e quella sulla sostenibilità saranno su un piano di parità e gli investitori avranno finalmente accesso a dati affidabili, trasparenti e comparabili.
Il Parlamento europeo ha insistito sul fatto che le società non UE con un’attività sostanziale nel mercato dell’UE (150 milioni di euro di fatturato annuo nell’UE) dovranno seguire regole di rendicontazione equivalenti. Gli Stati membri controlleranno il rispetto con l’aiuto della Commissione.
Il Parlamento europeo e il Consiglio dell’Unione dovranno approvare formalmente l’accordo prima che venga pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’UE. Entrerà in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione e le sue disposizioni dovranno essere integrate nelle legislazioni nazionali degli Stati membri dopo 18 mesi.