Eurostat: dati chiave sull’integrazione migranti nell’UE

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Ogni anno, il 18 dicembre, le Nazioni Unite celebrano la Giornata Internazionale dei Migranti.
Lo scopo di questa giornata speciale è riconoscere gli sforzi, i contributi e i diritti dei migranti in tutto il mondo.
Per celebrare questa occasione, Eurostat, l’ufficio statistiche dell’Unione europea, presenta una selezione di indicatori di integrazione dei migranti disponibili nella sua banca dati.

Gli indicatori di integrazione dei migranti selezionati consentono anche di monitorare le azioni della Commissione definite nel piano d’azione sull’integrazione e l’inclusione 2021-2027 in relazione a istruzione e formazione, opportunità di lavoro e riconoscimento delle competenze, nonché accesso ai servizi sanitari e alloggi adeguati e a prezzi accessibili.

Nel 2021, tra le persone di età compresa tra 20 e 64 anni che vivevano nell’UE, il 59,1% dei cittadini non UE era occupato, una percentuale notevolmente inferiore a quella dei cittadini di altri Stati membri dell’UE (74,4%) e dei cittadini (74,0%). Per quanto riguarda la disoccupazione, il tasso era del 6,3% per i cittadini nazionali, dell’8,7% per i cittadini di altri Stati membri dell’UE e circa il doppio, 15,5%, per i cittadini non comunitari.

Per quanto riguarda il livello di istruzione, i cittadini extracomunitari di età compresa tra 25 e 74 anni avevano maggiori probabilità di avere un livello di istruzione basso (45,9%) rispetto ai cittadini nazionali (22,1%) e ai cittadini dell’UE che vivono in un altro Stato membro (28,9%). I cittadini nazionali hanno registrato la quota più alta tra coloro che avevano un livello di istruzione medio (46,5%), mentre i cittadini dell’UE residenti in un altro Stato membro rappresentavano la quota più alta tra quelli con istruzione terziaria (32,0%).

In termini di inclusione sociale, il 48,4% dei cittadini extracomunitari (di età pari o superiore a 18 anni) era a rischio di povertà o esclusione sociale contro il 19,5% dei cittadini nazionali e il 27,5% dei cittadini comunitari residenti in un altro Stato membro. Per quanto riguarda l’alloggio, nel 2021 solo il 24,2% dei cittadini extracomunitari possedeva un’abitazione nell’UE, contro il 35,0% dei cittadini comunitari residenti in un altro Stato membro e il 74,3% dei cittadini nazionali.

Nel 2021, la percentuale di stranieri di età pari o superiore a 16 anni (73,7% per i cittadini dell’UE residenti in un altro Stato membro e 73,8% per i cittadini di paesi terzi) in uno stato di salute percepito molto buono o buono era superiore a per i nazionali (68,7 %). I nazionali avevano le quote più alte tra coloro che percepivano il proprio stato di salute come discreto (22,5%) e cattivo o pessimo (8,9%).

Per quanto riguarda la cittadinanza, il tasso di naturalizzazione (dati 2020) per i cittadini extracomunitari è pari al 2,7%, mentre per i cittadini comunitari residenti in altro Stato membro è pari solo allo 0,7%.

Sezione tematica Eurostat sull’integrazione dei migranti

Banca dati Eurostat sull’integrazione dei migranti.

Piano d’azione per l’integrazione e l’inclusione 2021-2027

Nazioni Unite, Giornata Internazionale dei Migranti

Articoli Eurostat sull’integrazione dei migranti:

indicatori del mercato del lavoro
condizioni di lavoro
istruzione
rischio di povertà ed esclusione sociale
alloggio
salute
cittadinanza attiva

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