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Eurostat: 2 milioni di ricercatori nel 2021

Il numero di ricercatori equivalenti a tempo pieno (FTE) nell’UE è aumentato negli ultimi anni, passando da 1,38 milioni di ricercatori (in FTE) che lavoravano negli Stati membri nel 2011 a 2 milioni nel 2021 (+626 800). Rispetto al 2020, altre 115 000 persone sono entrate a far parte dei ranghi dei ricercatori dell’UE.

Lo rende noto il sito di Eurostat, l’ufficio statistiche dell’Unione europea.
Nell’arco di 10 anni, il numero di ricercatori (FTE) è aumentato in quasi tutti gli Stati membri. Nel caso di Polonia e Svezia, il numero totale è più che raddoppiato, raggiungendo rispettivamente 135.700 e 100.100 nel 2021.

Tassi di crescita relativamente elevati sono stati registrati anche in Ungheria (88%), Grecia e Belgio (entrambi 79%).

Nell’UE, la maggior parte dei ricercatori ha lavorato nel settore delle imprese (56%) e nel settore dell’istruzione superiore (32%), seguito dal settore pubblico (11%).

A livello dell’UE, i ricercatori rappresentano l’1% della forza lavoro totale. I ricercatori che lavorano nel settore delle imprese rappresentavano lo 0,6% della forza lavoro totale, quelli nel settore dell’istruzione superiore rappresentavano lo 0,3% ei ricercatori nel settore pubblico rappresentavano lo 0,1% della forza lavoro totale.

Nella maggior parte degli Stati membri (14), il settore delle imprese commerciali ha raccolto la quota maggiore di ricercatori, soprattutto in Svezia e nei Paesi Bassi, dove i ricercatori rappresentano rispettivamente il 78% e il 70% del numero totale di ricercatori.

Per maggiori informazioni

Articolo Eurostat sul personale di ricerca e sviluppo

Articolo Eurostat sulle risorse umane nella scienza e nella tecnologia

Sezione tematica Eurostat su scienza, tecnologia e innovazione

Database Eurostat su scienza, tecnologia e innovazione

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