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Enti locali, enti globali!

“Siamo convinti che le agende globali abbiano un impatto sui governi locali e regionali in Europa. Tutti gli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) sono, direttamente o indirettamente, legati alle attività quotidiane dei comuni e delle regioni. Entrambi i livelli di autorità svolgono diversi ruoli chiave per quanto riguarda la loro attuazione: come realizzatori (a livello locale, regionale, all’estero); come facilitatori/partner (riunendo tutti gli attori significativi, catalizzatore di cambiamento, collegando i livelli globali, nazionali e locali, coinvolgendo i cittadini nel guidare il cambiamento dal basso verso l’alto);  come comunicatori/sensibilizzatori (cittadini, dipartimenti regionali e municipali, imprese, ecc.); come decisori politici: mirando a creare un ambiente favorevole per l’attuazione degli SDGs, eliminando gli ostacoli giuridici, economici e organizzativi”. Lo ha detto il 25 maggio a Strasburgo Stefano Bonaccini, Presidente AICCRE e CCRE, nel corso del “Dialogo Alto-Livello-collegamento degli obiettivi globali con l’implementazione della nuova agenda urbana” all’interno del Bureau esecutivo dell’UCLG.   “Molti comuni e regioni europei stanno già, o sono in procinto di farlo, lavorando all’interno del quadro degli SDGs, mentre altri non sono ancora sicuri su come affrontare l’Agenda”, ha continuato Bonaccini.  “Tuttavia  l’Accordo sul clima di Parigi, la Nuova Agenda Urbana, l’Agenda 2030 e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, avranno tutti luogo e daranno forma ai nostri comuni e regioni nei prossimi anni”. Le associazioni dei governi locali e regionali (nazionali, europee, internazionali) “hanno un ruolo chiave da svolgere nell’avviare le municipalità verso l’agenda degli SDGs, creando consapevolezza e informazioni, sviluppando metodi di attuazione, garantendo la condivisione delle conoscenze, facilitando e finanziando partnership intersettoriali in grado di fornire soluzioni innovative.  L’Unione europea ha deciso di definire le proprie politiche in linea con l’agenda 2030 e noi siamo membri della piattaforma multi-stakeholder sull’implementazione degli SDGs in Europa, stabilita dalla Commissione Europea”, ha precisato il Presidente CCRE.

In questo contesto, il CCRE/CEMR ha sviluppato quattro punti, ha illustrato Bonaccini: 1. Sensibilizzare i propri associati organizzando regolari corsi di formazione e workshop sulla New Urban Agenda e sugli SDGs.  Ad esempio, abbiamo organizzato lo scorso aprile un incontro delle associazioni nazionali con l’obiettivo di confrontarsi sulle relazioni nazionali e il modo in cui i governi locali e regionali europei possono essere inclusi nel processo. 2. Sensibilizzazione delle istituzioni dell’UE sul ruolo che i comuni, le città e le regioni svolgono nel raggiungimento degli obiettivi. In questa prospettiva, il CCRE/CEMR è un partner chiave degli Stati membri europei e della Commissione europea per la creazione di un’agenda europea per l’UE, con un approccio basato sulla partnership. Siamo stati anche selezionati dalla Commissione Europea come membri della piattaforma multi-stakeholder sull’implementazione degli SDGs in Europa. 3. In terzo luogo, il CCRE/CEMR interviene anche sul monitoraggio e sulla segnalazione: incoraggiamo i nostri membri a prendere parte al processo di segnalazione volontaria nazionale.  4. Infine, il CCRE/CEMR continuerà ad esercitare pressioni a livello internazionale per far sentire la voce dei governi locali e regionali europei nel sistema delle Nazioni Unite attraverso l’UCLG e la Task Force globale dei governi locali e regionali. Comuni, città e regioni devono avere un posto al tavolo delle Nazioni Unite”.