Enti locali, Coesione, Bonaccini: “crisi non impedisca investimenti a lungo termine”

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La pandemia da Covid-19 sta causando anche in Europa conseguenze negative sotto l’aspetto economico ed occupazionale, coinvolgendo cittadini ed imprese ed accentuando le disparità territoriali. L’Ufficio Esecutivo del CEMR ha recentemente promosso una discussione con la Commissaria europea per la Coesione e le Riforme Elisa Ferreira su come utilizzare al meglio i fondi di coesione europei per una ripresa sostenibile.

L’Unione europea ha risposto alla crisi sbloccando oltre 37 miliardi di euro di fondi di coesione non spesi, da utilizzare in misure di emergenza sanitaria e di sostegno sociale. “La politica di coesione è stata una delle primissime risposte di bilancio dell’UE a COVID” ha dichiarato il Presidente del CEMR Stefano Bonaccini. “Questo dimostra che la coesione non è solo adatta a correggere le disparità territoriali, ma è anche uno strumento per adattarsi a una crisi emergente”.

Bonaccini ha sottolineato che i governi locali e regionali stanno affrontando enormi perdite fiscali a causa della crisi ed ha aggiunto che queste non dovrebbero impedire investimenti a lungo termine nello sviluppo sostenibile: “Dobbiamo ridisegnare i nostri territori e ci sarà una nuova stagione di resilienza”. Nel mese di maggio, sia Bonaccini che Ilaria Bugetti, portavoce CEMR sullo sviluppo territoriale, avevano sottolineato l’importanza della politica di coesione per sostenere le economie locali che hanno sofferto per l’isolamento, per ridisegnare gli spazi urbani e per rendere le nostre società più resistenti e innovative.

Il Commissario Ferreira ha illustrato la risposta sociale ed economica dell’Unione alla pandemia di coronavirus, rilevando che non ha responsabilità per le questioni sanitarie. Oltre all’utilizzo dei fondi di coesione, l’UE ha allentato le regole sugli aiuti di Stato, ha sbloccato miliardi di euro di fondi di emergenza per le attrezzature mediche e il sostegno alle imprese, ed ha proposto Next Generation EU, un piano di ripresa a lungo termine da 750 miliardi di euro.

Rilevando che l’impatto del Covid-19 è stato molto disomogeneo nei diversi Paesi e territori, Ferreira ha sottolineato la necessità di solidarietà per la ripresa di tutta l’Europa. “Metà dell’Europa rischia una perdita a due cifre del PIL, che significa molto in termini di occupazione”, ha detto. “O ci riprenderemo insieme o non ci riprenderemo affatto. Dobbiamo mettere la coesione e il riequilibrio al centro della nostra agenda”.

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