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COVID-19 e diritti fondamentali: il parere del CESE

La Gazzetta ufficiale C275 del 18 luglio pubblica il Parere del Comitato economico e sociale europeo (CESE) sul tema «L’impatto della COVID-19 sui diritti fondamentali e lo Stato di diritto in tutta l’UE e il futuro della democrazia».

Dopo aver espresso profonda preoccupazione per l’impatto della COVID-19 sulla vita, la sicurezza, il benessere e la dignità di tutte le persone che vivono nell’UE, il CESE afferma che l’UE dovrebbe allineare le proprie politiche, strategie e programmi in modo da promuovere una ripresa equa e globale dalla crisi, al fine di realizzare una convergenza verso l’alto degli standard medici, sociali, economici e democratici.

Nel contesto degli sforzi compiuti mediante lo strumento Next Generation EU per sanare i danni economici e sociali immediati causati dalla pandemia di coronavirus, il CESE rinnova il suo sostegno alla proposta di regolamento della Commissione volta a creare un nuovo strumento che permetterebbe l’adozione di misure correttive, di natura economica, nei confronti di Stati membri che commettono gravi e persistenti violazioni dei valori sanciti all’articolo 2. È inoltre necessaria, secondo il CESE, una nozione di Stato di diritto più ampia, che comprenda la protezione dei diritti fondamentali e garantisca la tutela del pluralismo democratico. Lo Stato di diritto, i diritti fondamentali e la democrazia sono tra loro in rapporto triangolare, interdipendenti e indissociabili.

Le istituzioni dell’UE e i governi degli Stati membri, continua il Parere, dovrebbero avvalersi delle istituzioni di dialogo sociale e civico esistenti per coinvolgere pienamente le organizzazioni della società civile e le parti sociali nella creazione di uno spazio democratico pluralistico, in cui abbiano cittadinanza le visioni differenti e le critiche, con misure di salvaguardia tese a limitare la diffusione di notizie false e di discorsi estremisti, di natura cospiratoria, ingiustificati e ingiustificabili contro i diritti umani.

Secondo il CESE, tra l’altro i governi dovrebbero stabilire con chiarezza le basi giuridiche delle misure adottate. Qualunque riforma delle attuali leggi di risposta all’emergenza sanitaria e delle relative disposizioni o l’introduzione di nuove norme, anche in preparazione a pandemie future, dovrebbero stabilire limiti e condizioni espliciti e prevedere espressamente l’esame parlamentare e il controllo giurisdizionale della proporzionalità delle misure e della loro conformità alle norme nazionali e internazionali in materia di diritti umani.

IL PARERE COMPLETO IN ITALIANO (PDF)

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