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Cop 26 tra luci e ombre, ma il CEMR esulta: “riconosciuto ruolo enti locali”

I risultati della conferenza sul clima COP26 delle Nazioni Unite a Glasgow sollevano molti interrogativi sugli impegni dei governi nazionali. “Delusione”, “tendenza al ribasso”, “amaro in bocca”, “accordo annacquato” sono i termini che in questi giorni hanno invaso i media, a causa dell’indebolimento del testo finale sulla riduzione (non più l’eliminazione) del carbone e su altri punti.
Tra gli altri, ha ammesso la delusione Boris Johnson, a nome della presidenza britannica, in un briefing a Downing Street.

Léonore Moncond ‘ huy, sindaco di Poitiers (Francia), portavoce di PLATFORMA e rappresentante di Cités Unies France ha dichiarato: “Il patto di Glasgow non è affatto all’altezza dell’emergenza climatica. Mentre avrebbe dovuto “salvare l’obiettivo di 1,5 ° C”, sta ancora una volta ipotecando il nostro futuro sottoponendolo agli impegni diluiti e ipocriti degli stati”.

Le reazioni delle associazioni e dell’Unione europea
Parzialmente critico il Wwf: “Cop26 si è conclusa con decisioni deboli in una serie di aree importanti, tra cui l’adattamento, il cosiddetto Loss and Damage (perdite e danni) e la finanza climatica” ma “nel testo ci sono degli appigli significativi che i paesi possono sfruttare per aumentare le proprie ambizioni climatiche a breve termine e per implementare politiche climatiche vincolanti”. Però l’accordo “per la prima volta menziona i sussidi ai combustibili fossili in un testo finale approvato”, riconosce l’associazione del Panda, e “questo è un elemento importante, così come il riconoscimento della necessità di accelerare gli investimenti in energia pulita, garantendo allo stesso tempo una giusta transizione”.

Insoddisfatta in parte anche Greenpeace che parla di un accordo debole e mancante di coraggio“. L’obiettivo di limitare il riscaldamento globale entro la soglia di 1,5 gradi è appeso a un filo ma è stato dato un chiaro segnale: l’era del carbone è agli sgoccioli e questo conta. Mentre si riconosce la necessità di tagliare in modo drastico le emissioni già in questo decennio, gli impegni sono stati però rimandati al prossimo anno.
I giovani cresciuti con la crisi climatica non potranno tollerare altri rinvii. Perché dovrebbero quando lottano per il loro futuro?”. Greta Thunberg: “Cop26 è finita. Ecco un breve riassunto Bla, bla, bla”.

Cop26 “ha mantenuto vivi gli obiettivi dell’accordo di Parigi”, dandoci la possibilità di limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi Celsius”, ha detto invece la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. “Abbiamo compiuto progressi nel raggiungimento dei tre obiettivi che ci siamo prefissati all’inizio della Cop26″ e “questo ci rende fiduciosi di poter fornire all’umanità uno spazio sicuro e prospero su questo pianeta.



La Conferenza di Glasgow si è chiusa comunque con un’intesa sull’impegno internazionale contro l’emergenza climatica. Nel Glasgow climate pact’ resta l’impegno per mantenere l’aumento globale della temperatura media globale entro +1,5 gradi come soglia massima a fine secolo, anche se “ammaccato”.
In generale nell’accordo finale resta un impegno per tagli alle emissioni del 45% al 2030 sui livelli del 2010, puntando a zero emissioni nette intorno alla metà del secolo, una formula ritenuta da molti troppo vaga.

Grazie ai loro sforzi di advocacy, l’importanza dei comuni, delle regioni e dell'”azione multilivello e cooperativa” è riconosciuta nel nuovo Glasgow Climate Pact”.

Al punto 88 del testo infatti si “riconosce anche l’importante ruolo delle parti interessate non aderenti all’accordo, compresa la società civile, le popolazioni indigene, le comunità locali, i giovani, i bambini, i governi locali e regionali e altre parti interessate, nel contribuire ai progressi verso gli obiettivi dell’Accordo di Parigi.

La soddisfazione del CEMR per il modello multilivello
Noi governi locali e regionali, dovremmo essere orgogliosi che l’accordo finale di Glasgow includa il modello cooperativo multilivello come una via da seguire per raggiungere gli obiettivi dell’accordo di Parigi “, ha affermato il CEMR, presente alla COP. “Si tratta di un vero e proprio successo per i comuni e le regioni, a prescindere dai risultati complessivi. ”

I governi locali e regionali e le loro associazioni sono stati ampiamente mobilitati. CEMR, PLATFORMA e la Global Task Force guidata dall’UCLG erano ben rappresentate alla COP26 e hanno co-organizzato numerosi eventi collaterali e incontri bilaterali.

Consentire un’azione locale per il clima Come scritto, Il patto per il clima di Glasgow riconosce “l’urgente necessità di un’azione cooperativa e multilivello”. Come evidenziato da Steven Heddle, portavoce del CEMR per lo sviluppo territoriale, ciò richiederà di facilitare l’accesso dei governi locali ai finanziamenti per il clima.

Il Patto include molte altre disposizioni, come i paesi sviluppati che accettano di raddoppiare i finanziamenti per l’adattamento climatico e un primo impegno globale per ridurre le emissioni di metano entro il 2030.

La prossima COP si svolgerà a Sharm El-Sheikh, in Egitto. Essendo l’Africa il continente più giovane e in rapida urbanizzazione del mondo, la COP27 si concentrerà sul boom demografico, sull’urbanizzazione sostenibile e sul finanziamento di piani verdi per uno sviluppo sostenibile a basse emissioni di carbonio. Gli Emirati Arabi Uniti (UAE) sono stati selezionati per ospitare la COP28 nel 2023.

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