Nessun Paese si salva da solo: noi enti locali lo diciamo da sempre e lo abbiamo visto con le migrazioni, con il cambiamento climatico ed in questi ultimi mesi con la pandemia da covid-19.L’unica soluzione è la cooperazione allo sviluppo. La legislazione italiana non riconosce le autorità locali come soggetti alla cooperazione internazionale e lo stesso la Commissione europea, pur permettendo che gli enti locali siano soggetti attuatori della cooperazione.
E’ cruciale invece,che le città del mondo possano intraprendere direttamente attività di scambio e di apprendimento reciproco. La fragilità del nostro sistema, le diseguaglianze nel mondo, le vulnerabilità sociali richiedono necessariamente l’ interdipendenza tra i governi ed i Paesi del mondo.
Le visioni delle politiche urbane nei mesi a venire dovranno mantenere come faro l’Agenda 2030 dell’ONU e i suoi 17 obiettivi di sviluppo sostenibile.
L’AICCRE chiede che, nella prossima programmazione dei fondi europei, i poteri locali possano usufruire di fondi diretti per la cooperazione, con le associazioni nazionali che rappresentano gli enti locali pronte a seguirli in questo processo di accompagnamento. Occorre convogliare in questo senso le energie affinché i poteri territoriali possano far sentire la loro voce univoca in questa fase di programmazione dei fondi europei. La nostra pagina dedicata al tema della cooperazione internazionale.