In una Raccomandazione sui diritti umani e sulla protezione dell’ambiente, il Consiglio d’Europa chiede ai suoi 46 Stati membri di considerare attivamente il riconoscimento, a livello nazionale, del diritto a un ambiente pulito, sano e sostenibile come diritto umano.
Considerando che misure per affrontare la triplice sfida planetaria del cambiamento climatico, della perdita di biodiversità e dell’inquinamento sono essenziali per un migliore godimento dei diritti umani, il Comitato dei Ministri pone in evidenza il maggiore riconoscimento di una forma di diritto a un ambiente pulito, sano e sostenibile negli strumenti giuridici internazionali (compresi gli strumenti sui diritti umani regionali) e nelle costituzioni, legislazioni e politiche nazionali.
Secondo il Comitato, nell’attuazione di questa Raccomandazione, gli Stati membri dovrebbero assicurare il rispetto di una serie di principi: i principi generali del diritto ambientale internazionale, come il principio del non nuocere, il principio della prevenzione, il principio della precauzione e il principio “chi inquina paga”, la necessità di uguaglianza intergenerazionale, il principio di non discriminazione, l’accesso senza discriminazione alle informazioni e alla giustizia per questioni legate all’ambiente, la partecipazione al processo decisionale in materia ambientale e l’educazione all’ambiente.
Il Comitato esprime inoltre preoccupazione per l’effetto sproporzionato che potrebbe avere il degrado ambientale e chiede agli Stati membri di prendere misure adeguate per proteggere i diritti delle persone più vulnerabili o più a rischio di fronte a danni ambientali.
Inoltre, la Raccomandazione sottolinea l’importanza per i governi di cooperare con le entità subnazionali, la società civile, le istituzioni nazionali per i diritti umani, le istituzioni regionali per la protezione e la promozione dei diritti umani, i difensori dei diritti umani ambientali, gli attori economici, gli autoctoni e le comunità locali, le città e le regioni.
Infine, gli Stati membri sono invitati a chiedere alle imprese commerciali di agire in conformità alle loro responsabilità per i diritti umani in relazione all’ambiente.
Contesto
La Risoluzione 48/13 dell’8 ottobre 2021 del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite ha riconosciuto il diritto a un ambiente pulito, sano e sostenibile come diritto umano.
L’impegno di lunga data del Consiglio d’Europa per la protezione dell’ambiente ha portato all’adozione della Convenzione relativa alla conservazione della vita selvatica e dell’ambiente naturale in Europa (“Convenzione di Berna”), della Convenzione sulla responsabilità civile dei danni derivanti da attività pericolose per l’ambiente.
Il Manuale sui diritti umani e l’ambiente del Consiglio d’Europa contiene i principi che emergono dalla giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo e dalle decisioni e conclusioni del Comitato europeo dei diritti sociali.
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