Rappresentanti dell’Ucraina, dell’Islanda e del Consiglio d’Europa hanno partecipato il 24 febbraio a una cerimonia presso la sede di Strasburgo del Consiglio d’Europa per segnare un anno dall’inizio dell’aggressione della Russia contro l’Ucraina. Nel suo discorso, la Ministra degli Affari esteri islandese e Presidente del Comitato dei Ministri, Thórdís Kolbrún Reykfjörd Gylfadóttir, ha reso omaggio al popolo ucraino: “Abbiamo assistito alla ferocia contro cui il popolo ucraino ha combattuto per difendere il proprio diritto a scegliere il cammino della democrazia, dei diritti umani e dello Stato di diritto per le sue persone e per il suo futuro. Questi sono i valori del Consiglio d’Europa e non devono essere dati per scontati”.
La Segretaria generale del Consiglio d’Europa, Marija Pejčinović Burić, ha dichiarato: “Nonostante la sofferenza personale e il dolore provocato dalla sofferenza delle persone amate, nonostante il fatto che milioni di persone abbiano dovuto lasciare il proprio paese in cerca di sicurezza, gli ucraini non si sono arresi. Hanno combattuto e sono rimasti determinati. Questo è un paese, un popolo, che ha affrontato una crudele ingiustizia con ferma determinazione”.
Il Rappresentante permanente dell’Ucraina presso il Consiglio d’Europa, l’Ambasciatore Boris Tarasyuk, ha sottolineato i valori democratici su cui si fonda la continua resistenza del suo paese all’aggressione russa: “L’invasione su larga scala dell’Ucraina da parte della Russia per un anno dimostra che l’Ucraina è una roccaforte della democrazia. I piani del Cremlino di distruggere la sovranità ucraina sono falliti. L’Ucraina non rinuncerà mai alla libertà, all’umanità, al rispetto delle persone, sulla base degli obblighi statali e del diritto internazionale. L’Ucraina, a differenza della Russia, continua a essere una nazione governata dalle persone e per le persone, non da un dittatore per il suo tornaconto personale”.
Alla cerimonia, tenutasi di fronte all’edificio del Palais de l’Europe del Consiglio d’Europa, hanno partecipato diverse centinaia di persone.