Il 1 agosto è stato il termine ultimo per gli Stati membri dell’Unione europea per recepire la direttiva sulle condizioni di lavoro trasparenti e prevedibili nel diritto nazionale. La direttiva fornisce diritti e protezione del lavoro più ampi e aggiornati ai 182 milioni di lavoratori nell’UE.
Lo rende noto un comunicato stampa della Commissione europea.
Con le nuove regole, scrive Bruxelles, i lavoratori avranno diritto a una maggiore prevedibilità delle loro condizioni di lavoro, ad esempio per quanto riguarda gli incarichi e l’orario di lavoro. Avranno inoltre diritto a ricevere informazioni tempestive e più complete sugli aspetti essenziali del loro lavoro, come il luogo di lavoro e la retribuzione. “Questo segna un passo importante per un’Europa sociale forte e contribuisce a trasformare il pilastro europeo dei diritti sociali in una realtà tangibile per le persone in tutta l’Unione”, afferma la Commissione.
Con la Direttiva sulle condizioni di lavoro trasparenti e prevedibili, i lavoratori nell’UE avranno diritto a:
Informazioni più complete sugli aspetti essenziali del loro lavoro, da ricevere in anticipo e per iscritto;
Un limite alla durata dei periodi di prova all’inizio del lavoro a sei mesi;
Prendere un altro lavoro con un altro datore di lavoro; eventuali restrizioni a questo diritto devono essere giustificate da motivi oggettivi;
Essere informati entro un ragionevole periodo di anticipo quando il lavoro dovrà essere svolto, in particolare per i lavoratori con orari di lavoro imprevedibili e lavoro su richiesta;
Misure efficaci che prevengano l’abuso del lavoro a ore zero;
Ricevere una risposta scritta a una richiesta di trasferimento ad un altro lavoro più sicuro;
Ricevere gratuitamente una formazione obbligatoria relativa al lavoro in cui il datore di lavoro ha il dovere di fornirla.
Si stima che da 2 a 3 milioni di lavoratori in più con forme di lavoro precarie e non standard, compreso il lavoro a tempo parziale, temporaneo e a richiesta, godranno ora del diritto all’informazione sulle loro condizioni di lavoro e di nuove tutele, come il diritto a maggiore prevedibilità dell’orario di lavoro. Allo stesso tempo, la Direttiva rispetta la flessibilità del lavoro atipico, preservandone così i benefici per i lavoratori e i datori di lavoro.
La direttiva, continua la Commissione, andrà anche a vantaggio dei datori di lavoro garantendo che la protezione dei lavoratori rimanga in linea con gli ultimi sviluppi nei mercati del lavoro, riducendo gli ostacoli amministrativi per i datori di lavoro, ad esempio consentendo di fornire informazioni elettronicamente e creando condizioni di parità tra i datori di lavoro nel UE, consentendo una concorrenza leale sulla base dello stesso livello minimo di diritti del lavoro.