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Coesione e parità di genere, Parlamento europeo: “Stati membri devono coordinarsi con autorità locali e regionali”

La Gazzetta ufficiale dell’Unione europea C 67 dell’8 febbraio pubblica la Risoluzione del Parlamento europeo sulla dimensione di genere nella politica di coesione.

Il documento sottolinea l’importanza della politica di coesione nella promozione della parità tra le persone e tra le regioni, compresa la parità di genere, e nell’attuazione della strategia dell’UE per la parità di genere, comprese le sue priorità sanitarie relative al genere come la salute sessuale e riproduttiva e i relativi diritti; rammenta che tutti gli obiettivi politici necessitano di risorse adeguate, sufficienti e sostenibili destinate alla loro attuazione; raccomanda agli Stati membri di tenere conto delle misure in materia di uguaglianza di genere in sede di messa a punto e approvazione dei programmi.

La Risoluzione esprime inoltre “la ferma convinzione che la questione dell’uguaglianza di genere sia ancora trattata per lo più in termini generali e limitatamente agli ambiti politici del FSE, nonché nell’analisi contestuale e nella fase di programmazione, mentre è richiesta una maggiore attenzione nelle fasi di attuazione, monitoraggio e valutazione su base regolare; ricorda che è necessario, per ogni fase di programmazione, individuare i settori prioritari che contribuiscono all’uguaglianza di genere e allo sviluppo sostenibile”.

Strasburgo insiste sulla necessità di un impegno politico forte per includere la difesa dell’uguaglianza di genere nella legislazione per l’intera popolazione, come pure per una crescita economica e uno sviluppo territoriale equi, inclusivi e sostenibili; sottolinea che, al fine di conseguire l’uguaglianza di genere, è essenziale garantire un buon equilibrio tra vita professionale e vita privata che riduca la pressione sulle donne nel contesto dei congedi per motivi familiari; sottolinea pertanto la necessità di una strategia più solida dell’UE in materia di equilibrio tra vita professionale e vita privata per promuovere l’uguaglianza di genere.

La risoluzione parlamentare sottolinea tra l’altro l’importanza di rispettare il principio di partenariato nella programmazione nazionale nell’ambito della politica di coesione; invita gli Stati membri a coordinarsi strettamente con le autorità locali e regionali, le parti sociali ed economiche, la società civile e il mondo accademico nel quadro del principio di partenariato in modo trasversale e in sede di elaborazione dell’accordo di partenariato, al fine di tenere conto delle sfide legate a politiche per l’uguaglianza efficaci a livello locale e regionale, e incoraggia gli Stati membri a realizzare campagne per promuovere le politiche per l’uguaglianza, in particolare nei settori della conciliazione tra vita professionale e vita privata, dell’eliminazione degli stereotipi di genere nelle scelte di carriera e del miglioramento dell’indipendenza economica delle donne.

Il documento prosegue sottolineando “la necessità di migliorare le sinergie tra i fondi di coesione, i fondi per la ripresa e altri programmi esistenti, come i programmi volti a migliorare le condizioni di lavoro delle donne, anche attraverso la lotta al divario retributivo di genere e il lavoro precario e l’investimento in strutture di assistenza, contrastando e prevenendo la violenza di genere e garantendo, tra l’altro, l’accesso ai servizi di salute sessuale e riproduttiva e ai relativi diritti”.

Il Parlamento europeo chiede che in tutti i programmi post-2020 siano introdotti obiettivi e requisiti chiari e concreti in materia di uguaglianza di genere e che siano introdotte maggiori opportunità e una maggiore uguaglianza tra uomini e donne, con misure specifiche e interdisciplinari da attuare in tutte le operazioni.

Infine, tra l’altro, la Risoluzione parlamentare sottolinea il fatto che innumerevoli donne si trovano ad affrontare le sfide della pandemia di COVID-19, che ha portato a un’impennata nelle segnalazioni di violenza domestica; invita il Consiglio a concludere con urgenza la ratifica da parte dell’UE della convenzione di Istanbul sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica; invita la Commissione e gli Stati membri a stanziare fondi per la politica di coesione e a realizzare programmi volti a prevenire e combattere la violenza contro le donne e ad aiutare le vittime della violenza; sottolinea le disparità nella quantità e nella qualità dei servizi forniti alle donne e ai bambini vittime di violenza di genere e il ruolo della politica di coesione nell’eliminazione di tali disuguaglianze; sottolinea la necessità che le autorità locali coinvolgano i datori di lavoro regionali e le ONG nel loro lavoro.

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