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Climate change, risoluzione del PE: ” strategia UE rifletta esigenze di città e regioni”

La Gazzetta ufficiale dell’Unione europea C 445 del 9 ottobre ha pubblicato una Risoluzione in 69 punti del Parlamento europeo sulla strategia dell’UE di adattamento ai cambiamenti climatici.

Il Parlamento, si legge nel documento, “prende atto che le città e le regioni dell’UE sono già confrontate a effetti negativi dei cambiamenti climatici di ampia portata, quali precipitazioni, alluvioni e siccità estreme, e che tali fenomeni costituiscono rischi ambientali, economici e di sicurezza per le comunità e le imprese locali; ritiene che la prossima strategia dovrebbe riflettere tale urgenza e proporre misure adeguate al riguardo”;

Il PE propone di integrare il carattere di risposta del Fondo di solidarietà dell’Unione europea con un adattamento ai cambiamenti climatici pianificato in maniera proattiva, il che ridurrebbe la vulnerabilità del territorio dell’UE e dei suoi abitanti, aumentandone la capacità di adattamento e riducendone la sensibilità.

Si chiede inoltre che si tenga conto dell’adattamento ai cambiamenti climatici al momento di costruire e di rinnovare le infrastrutture esistenti, in tutti i settori e nella pianificazione del territorio, e chiede un’effettiva verifica climatica della pianificazione del territorio, degli edifici, di tutte le infrastrutture e di altri investimenti, in particolare attraverso un’analisi ex ante volta a valutare la capacità dei progetti di far fronte agli effetti dei cambiamenti climatici a medio e lungo termine in diversi scenari di aumento delle temperature globali, al fine di determinare la loro ammissibilità ai finanziamenti dell’Unione e di garantire che i fondi dell’UE siano impiegati in maniera efficiente in progetti di lunga durata compatibili con i cambiamenti climatici; chiede una riforma delle norme e delle pratiche ingegneristiche in tutta l’UE che comprenda i rischi fisici legati al clima.

Il PE osserva che i progressi compiuti in termini di numero di strategie di adattamento locali e regionali sono stati più limitati rispetto a quanto previsto e che vi sono differenze tra gli Stati membri; esorta gli Stati membri a incentivare le regioni a mettere in atto piani e azioni di adattamento e ad assisterle in tale fase; sottolinea che le strategie di adattamento dovrebbero tenere in debita considerazione le specificità territoriali e le conoscenze locali;
Il PE invita la Commissione a garantire che tutte le regioni dell’UE siano pronte ad affrontare le conseguenze dei cambiamenti climatici attraverso l’adattamento; riconosce, in tale contesto, il valore del Patto dei sindaci, che ha rafforzato la cooperazione in materia di adattamento a livello locale, e dei dialoghi nazionali permanenti multilivello in materia di clima ed energia previsti dal regolamento sulla governance dell’Unione dell’energia e dell’azione per il clima; chiede che l’adattamento abbia un ruolo maggiore nel patto europeo per il clima.

l’Assemblea di Strasburgo sottolinea l’importanza che la nuova strategia promuova maggiormente l’adattamento ai cambiamenti climatici nelle regioni e nelle città, ad esempio incoraggiando ad adottare quadri legislativi che richiedano strategie di adattamento adeguate ed effettuando un monitoraggio a livello di regioni e città previa un’adeguata consultazione con i portatori di interessi pertinenti, compresi la società civile e le organizzazioni giovanili, i sindacati e le imprese locali, prevedendo incentivi finanziari per sostenere la loro attuazione;
sottolinea che occorre prestare una particolare attenzione al miglioramento della preparazione e della capacità di adattamento delle zone più vulnerabili, quali le zone costiere, le isole e le regioni ultraperiferiche, che sono particolarmente colpite dai cambiamenti climatici che provocano catastrofi naturali ed eventi meteorologici estremi; si rammarica della grave mancanza di una prospettiva di genere nella strategia di adattamento della Commissione del 2013 e insiste su una prospettiva di genere che tenga pienamente conto della vulnerabilità delle donne e delle ragazze e che difenda anche la parità di genere nella partecipazione.

La risoluzione sottolinea che il degrado degli ecosistemi costieri e marini mette a repentaglio la sicurezza fisica, economica e alimentare delle comunità locali e dell’economia in generale e indebolisce la loro capacità di fornire servizi ecosistemici fondamentali, quali risorse alimentari, stoccaggio del carbonio e generazione di ossigeno nonché di sostenere soluzioni basate sulla natura per l’adattamento ai cambiamenti climatici.

La risoluzione sottolinea la necessità, in vista di un futuro più sostenibile, di integrare l’adattamento ai cambiamenti climatici e di massimizzarne i benefici complementari in tutte le pertinenti politiche dell’UE, quali l’agricoltura e la produzione alimentare, la silvicoltura, i trasporti, il commercio, l’energia, l’ambiente, la gestione delle risorse idriche, l’edilizia, le infrastrutture, le politiche industriali, marittime e della pesca, nonché la politica di coesione e lo sviluppo locale; evidenzia altresì l’esigenza di garantire che le altre iniziative del Green Deal europeo siano coerenti con le misure di mitigazione dei cambiamenti climatici e di adattamento a essi.

Tra l’altro, il PE chiede sistemi di protezione sociale rafforzati che proteggano le regioni e le persone più vulnerabili dagli effetti negativi dei cambiamenti climatici; chiede inoltre di individuare i gruppi vulnerabili nella progettazione di politiche di adattamento eque a tutti i pertinenti livelli di governance.

LA RISOLUZIONE INTEGRALE, IN ITALIANO

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