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CESE, violenza contro le donne: fondamentali diritti umani, sensibilità al genere e inclusione

Dalla pandemia ombra della violenza domestica durante il blocco del COVID-19 al cyber stalking, la violenza contro donne e ragazze è endemica nella società, scrive sul proprio sito il Comitato economico e sociale europeo (CESE): “per essere veramente olistica, la proposta della Commissione europea di affrontare la questione in tutta l’UE deve concentrarsi maggiormente sui diritti umani, adottare un approccio sensibile al genere e includere le donne in situazioni vulnerabili in modo più efficace”.

L’8 marzo 2022, Giornata internazionale della donna, ricorda il CESE, la Commissione europea ha adottato una proposta di direttiva che stabilisce norme minime a livello dell’UE contro tutte le forme di violenza online e offline contro donne e ragazze. La proposta integra l’acquis dell’UE esistente e la legislazione nazionale degli Stati membri nei settori coperti dalla Convenzione di Istanbul, firmata dall’UE nel 2017.

La recente audizione del CESE Verso un’Europa libera dalla violenza contro le donne ha raccolto contributi per la preparazione del suo parere sul progetto di direttiva. L’incontro ha riunito parti sociali, accademici e rappresentanti delle istituzioni dell’UE e delle organizzazioni internazionali.

Nel corso dei lavori il CESE ha sottolineato che “La violenza contro le donne e le ragazze non ha assolutamente posto nell’UE o altrove”. Si è reso omaggio al lavoro svolto dalle organizzazioni della società civile che sensibilizzano sulla violenza di genere e forniscono sostegno quotidiano alle vittime. “Abbiamo bisogno di un quadro completo per combattere efficacemente questa violenza”.

Nella relazione per il parere, il CESE ha affermato che le proposte della Commissione dovrebbero andare oltre in settori come la violenza domestica e dovrebbero inquadrare esplicitamente la violenza come una questione di genere: è di vitale importanza porre fine a questo terrorismo maschilista. La direttiva non può essere neutrale rispetto al genere. Il sostegno alle vittime non può essere neutrale. “Abbiamo bisogno di una prospettiva di genere sulla violenza da parte degli uomini”.

Si è chiesta inoltre la prevenzione attraverso l’istruzione, spazi sicuri per denunciare le violenze e che la polizia e i tribunali comprendano il legame tra violenza e controllo coercitivo. Abbiamo anche bisogno di risorse finanziarie e umane affinché le vittime abbiano accesso alla giustizia e agli strumenti per proteggere se stesse e i loro figli.

Diversi oratori hanno deplorato la mancata inclusione della violenza contro le donne e le ragazze nell’elenco dei crimini dell’UE nel trattato sul funzionamento dell’Unione europea.

Un’osservazione frequente è stata la necessità di adattare le misure alle donne con disabilità e ad altre donne e ragazze in situazioni vulnerabili, come i migranti privi di documenti.

Proposta della Commissione sulla lotta alla violenza contro le donne e alla violenza domestica

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