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CESE, sviluppo rurale e sostenibile: “importanti le città di media grandezza”

La Gazzetta ufficiale dell’Unione europea C105 del 4 marzo pubblica diversi pareri delComitato economico e sociale europeo (CESE). Tra i temi affrontati segnaliamo quello relativo a «Verso una strategia globale per lo sviluppo rurale e urbano sostenibile».

Il CESE sottolinea che “lo sviluppo futuro dei territori europei deve basarsi sulla complementarità tra zone rurali e urbane, nonché sul coordinamento delle politiche indirizzate a tali zone, con il fine ultimo di conseguire la coesione sociale ed economica e la sostenibilità ambientale di tali territori”.

Il CESE ritiene che negli approcci strategici per lo sviluppo rurale e urbano sia necessaria una maggiore coerenza per evitare sovrapposizioni e discrepanze tra le strategie (ad esempio strategia dei GAL, strategia di investimento territoriale integrato, strategia di sviluppo locale, strategia di sviluppo regionale) e per facilitarne l’attuazione da parte degli attori locali nei processi di sviluppo e negli investimenti.

Lo sviluppo rurale e urbano, continua il CESE, “deve essere disciplinato secondo i principi enunciati nell’Agenda territoriale 2030 dell’UE, nella Carta di Lipsia, nell’agenda urbana delle Nazioni Unite, nell’agenda urbana dell’UE, nel patto di Amsterdam, nella dichiarazione di Cork 2.0 su una vita migliore nelle zone rurali e nei principi dell’OCSE sulla politica urbana e rurale, in cui sono presi in considerazione i partenariati tematici e la gestione condivisa tra zone urbane e rurali”.

Per il CESE, “le città di media grandezza svolgono un ruolo centrale nel collegare le aree metropolitane urbane con quelle rurali, e meritano pertanto un’attenzione particolare sia nella fase di pianificazione territoriale che in quella dell’assegnazione di risorse e servizi. Molte città europee (tra cui Tolosa in Francia, Manresa in Spagna, Torino in Italia e Aalborg in Danimarca) hanno già messo in atto approcci molto efficaci. Le reti di città come ICLEI, Eurotowns ed Eurocities sono attori di primo piano per lo scambio di esperienze e la promozione delle pratiche migliori.

Per conseguire la sostenibilità (economica, sociale e ambientale) di questi territori, siano essi rurali o urbani, è necessaria una politica a vasto raggio che sia legata alla realtà socioeconomica, cultura ed etnografica, e che promuova non solo la cooperazione tra zone rurali e urbane, ma anche l’impegno tra i vari attori sociali ed economici, oltre a meccanismi adeguati di governance assieme alle amministrazioni locali.

SCARICA IL PARERE COMPLETO IN ITALIANO (PDF)


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