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CESE: “comunicare diritti fondamentali e Stato di diritto per avvicinarsi alle persone”

Un comunicato stampa del Comitato economico e sociale europeo (CESE) rende noto che il Comitato ha tenuto un’audizione sulla comunicazione dei diritti fondamentali e dello stato di diritto. I partecipanti hanno discusso di come una migliore comunicazione dei valori fondanti dell’UE potrebbe aiutare ad affrontare le sfide che devono affrontare. Le conclusioni confluiranno in un futuro parere del CESE sullo stesso argomento.

Nel corso dell’audizione è stato sottolineato che negli ultimi anni i valori fondanti dell’UE sono stati sempre più messi in discussione, rendendo più fragile che mai il consenso su cui si basano.

Il CESE ha notato un divario tra i cittadini e il dibattito sullo stato di diritto ei diritti fondamentali e che tale divario va colmato. Il CESE ha specificato che il proprio parere non è tecnico, concernente gli aspetti tecnici della comunicazione, ma piuttosto strategico, ribadendo il rapporto tra comunicazione e attuazione effettiva delle politiche. Una migliore comunicazione dei diritti fondamentali e dello Stato di diritto è stata quindi intesa in questo senso: se le persone non comprendono appieno i diritti fondamentali e lo stato di diritto, non saranno in grado di vedere quando vengono attaccate e di difenderle. L’obiettivo, scrive il CESE, è promuovere ciò che la Commissione europea ha definito lo sviluppo di una “cultura comune dei diritti fondamentali e dello stato di diritto in Europa”.

Diversi membri del panel con competenze in materia di comunicazione hanno formulato raccomandazioni su come comunicare meglio i diritti fondamentali e lo stato di diritto al grande pubblico. Nel corso dell’audizione si sono delineate le modalità per ottenere una comunicazione più efficace: sviluppare un messaggio chiaro, ascoltare meglio, trovare un terreno comune, costruire fiducia reciproca e trasmettere una visione. Sono stati presentati strumenti pratici, come le domande frequenti sullo stato di diritto del DRI (Democracy Reporting International)- Sfatare i miti comuni e le 10 chiavi della FRA (Agenzia europea per i diritti fondamentali) per comunicare efficacemente i diritti umani.

Anche il ruolo delle narrazioni e della narrazione efficace è stato un importante punto di discussione. Non si dovrebbe parlare di questioni, che usano un linguaggio divisivo, ma di valori, che ci uniscono tutti. L’obiettivo non dovrebbe essere semplicemente quello di aumentare la consapevolezza, ma di cambiare l’atteggiamento delle persone nei confronti dei diritti umani e di dare voce a coloro che vivono in prima persona i diritti umani e le loro violazioni. “La terminologia dei diritti umani è usata in modo contraddittorio. Parliamo spesso di proteggere i diritti umani o di farci proteggere da loro. Li descriviamo come oggetti, ignorando le azioni delle persone coinvolte. I diritti umani riguardano i valori, la cura e la giustizia basati sulla comunità”, afferma il CESE.

L’audizione ha anche cercato di raccogliere le migliori pratiche dalla società civile e da altre parti interessate. E’ stato spiegato il ruolo delle istituzioni nazionali indipendenti nell’avvicinare i diritti umani al pubblico locale, in particolare nel contesto di crisi come la Pandemia COVID-19 o la guerra in Ucraina.

Nell’audizione hanno fatto parte anche le discussioni sul ruolo delle parti sociali nella comunicazione dei diritti fondamentali. Secondo il CESE le politiche di riforma economica dovrebbero essere sostenute dal principio di responsabilità. Il profitto non dovrebbe essere realizzato a spese dei diritti e delle libertà altrui. Inoltre, nel corso dell’audizione è stato ribadito il fatto che i lavoratori sono attori per i diritti umani e che la democrazia sul posto di lavoro è centrale.

Le conclusioni dell’audizione confluiranno in un parere di iniziativa del CESE sull’argomento, che sarà adottato nella sessione plenaria del CESE a dicembre.

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