CESE: “azioni della Russia equivalgono a un ecocidio”

Sfoglia le altre notizie

Incontri Mediterranei

AICCRE ospita a Palermo gli “Incontri Mediterranei”: dialogo interculturale per un Mediterraneo inclusivo

Mentre la guerra in Ucraina si trascina, crescono le preoccupazioni per i danni ambientali transfrontalieri che ha causato. Il Comitato economico e sociale europeo (CESE) ha adottato un parere di iniziativa nella sessione plenaria di aprile sul diritto a un ambiente sano nell’Unione europea, in particolare nel contesto della guerra in Ucraina, chiedendo la criminalizzazione delle azioni della Russia anche ai sensi del diritto europeo come protezione dell’ambiente per salvaguardare i diritti fondamentali.

La guerra sta mettendo a dura prova gli ecosistemi dell’Ucraina, con rapporti che indicano che vaste aree di foresta sono state distrutte e l’inquinamento dell’aria e dell’acqua è stato diffuso. Secondo il Segretariato della Convenzione sulla diversità biologica, l’Ucraina ospita il 35% della biodiversità europea nonostante occupi solo il 6% del suo territorio. Tuttavia, la guerra sta minacciando questo ricco patrimonio naturale, con danni ambientali che danneggiano gli ecosistemi e la salute umana e mettono in pericolo la produzione agricola.

La relazione ha affermato che il CESE sottolinea l’urgenza di migliorare la protezione dell’ambiente dal punto di vista della salvaguardia dei diritti fondamentali nell’Unione europea e oltre, e che tale necessità è aggravata dal grave danno ambientale causato dalla guerra in Ucraina.

Il Comitato economico e sociale europeo, insieme al Parlamento europeo, chiede il riconoscimento dell’ecocidio come reato ai sensi del diritto dell’UE. Il CESE ritiene che ciò contribuirebbe a ritenere la Russia responsabile delle sue azioni in Ucraina e a evitare che simili disastri ambientali si verifichino in futuro.

La salute ambientale, umana e animale non può essere separata. Inoltre, il diritto a un ambiente sano è essenziale per il benessere sociale ed economico delle persone in Europa e nel mondo. Ad esempio, l’ILO stima che circa il 40% dei posti di lavoro nel mondo dipenda da un clima salubre.

Il CESE invita tutti gli Stati membri e le istituzioni dell’UE a migliorare l’efficacia degli strumenti giuridici esistenti e ad intensificare gli sforzi per garantire il rispetto del diritto a un ambiente sano. Con il conflitto in corso in Ucraina che evidenzia la fragilità dei nostri ecosistemi, è più importante che mai proteggere il nostro patrimonio naturale e salvaguardare la salute e il benessere dei nostri cittadini. (ks)

Share:

Vuoi rimanere sempre aggiornato

Iscriviti alla nostra mailing list